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Il Primo uomo (Le premier homme)

Un film di Gianni Amelio con Maya Sansa, Jacques Gamblin, Denis Podalydès, Catherine Sola.

Tratto dall’omonimo romanzo di Albert Camus il film di Amelio ci accompagna in Algeria, insieme a Jean Cormery, alter ego dello stesso Camus. L’Algeria degli anni ’50 dilaniata dalle tensioni dovute alla durezza dell’imperialismo francese. L’Algeria dove Jean è nato e cresciuto e di cui si sente parte, visceralmente. L’Algeria da cui non può prescindere per analizzare la propria vita. Il ritorno alla sua casa è all’insegna del ritorno alle origini, è all’insegna della ricerca della personalità di quel padre che non ha mai conosciuto, della ritrovata dolcezza nella presenza della madre e dei vecchi amici. Un protagonista politicamente schierato a favore degli algerini, arabi o francesi che fossero, un personaggio che trova nelle sue radici la necessità della tolleranza.

Un film commovente, forse grazie ad un ricercato procedimento retorico, forse solo per la limpidezza delle sue immagini e per quel ritorno alle origini che è sempre un pò poetico. Un film non concluso, come incompiuto è rimasto il romanzo da cui è venuto. Un film che parla di nostalgia, di politica, di ricordi, di luoghi, persone e pensieri ed in definitiva affresca l’esistenza tutta di Jean Cormery, lasciandola poi in sospeso. Scelta imposta dal libro che però giunge come mirata, perchè tutta un’esistenza non ci può stare su qualche rotolo di celluloide. Un’ora e tre quarti ben spesi, se avete occasione di vederlo.

Luca Artico

© Riproduzione riservata

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