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L’incontro sugli intrecci culturali tra East e Ovest e la prima mondiale del peplum-fantasy Thermae Romae

UDINE – Se nella vita quotidiana è ormai normale imbattersi nei segnali dall’Estremo Oriente (pensiamo al cibo e alla moda), per i prodotti come il cinema, la narrativa o la musica solo da poco si sono sviluppate iniziative editoriali totalmente dedicate. Per indagare sulle ragioni di questa distanza e sulla necessità di superarla, sulle possibilità economiche (non solo culturali) che ne possono derivare, Far East Film ha organizzato al “Giovanni da Udine” sabato 21 aprile alle 18.15 l’incontro Scambi culturali tra Oriente e Occidente (ingresso libero).

Al tavolo dei relatori si riuniranno alcuni tra i maggiori soggetti di iniziative d’importazione culturale dall’Oriente: Andrea Occhipinti (per la Lucky Red), Lorenzo Ferrari Ardicini (CG – Home Video), Andrea Berrini (Metropoli d’Asia, casa editrice completamente riservata alla letteratura asiatica). A moderare il dibattito, il giornalista inglese Patrick Frater, direttore del più importante sito web sull’industria cinematografica asiatica (Filmbiz.asia), e il giornalista di SkyTg24 Pio D’Emilia, vecchio amico del FEFF.

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Tra gli ospiti del panel, il regista giapponese Takeuchi Hideki, che alle 20.15 presenterà in prima mondiale il suo attesissimo peplum-fantasy Thermae Romae (uscirà nelle sale giapponesi il prossimo 28 aprile).Tratto da un noto manga, con vasto seguito anche in Italia, il film narra le gesta dell’architetto Lucius (il divo nipponico Abe Hiroshi, assolutamente perfetto per il ruolo!) che, dall’Antica Roma, si ritrova improvvisamente catapultato nel Giappone contemporaneo con tutte le conseguenze del caso.

Girato a Cinecittà e nei dintorni della Capitale, il film è affollato di comparse italiane e, qui e là, fa ricorso all’uso del Latino (qualche prof impugnerà la penna rossa!) e ad arie d’opera (tra queste, la Marcia trionfale dell’Aida). La sceneggiatura accumula gag su gag e non risparmia colpi di scena, sfruttando con invidiabile creatività l’artificio narrativo del viaggio nel tempo, e i miracoli digitali fanno il resto, assieme ai vari set romani e all’accuratezza dell’intera operazione.

Cecil B. DeMille, re indiscusso dei peplum hollywoodiani, avrebbe sicuramente approvato!

Le immagini sono per gentile concessione dello staff del FEFF 2012

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