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Cora Slocomb Savornan di Brazzà, imprenditrice migrante

Domani, martedì 20 marzo alle 17 al Museo Etnografico del Friuli

Un personaggio simbolo dell’emancipazione femminile della prima metà del ’900, fondatrice della prima Scuola Cooperativa per merletti a fusello del Friuli, grande imprenditrice che portò i prodotti di queste terre Oltreoceano. Ma anche spirito innovativo che contribuì alla nascita della prima industria dolciaria, il biscottificio Delser e, in campo florovivaistico, alla creazione delle viole di Udine e di Brazzà che ottennero il premio della Royal Horticultural Society nel 1883.

Stiamo parlando di Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà, al centro del prossimo appuntamento, martedì 20 marzo alle 17, di “Donne friulane, storie testimonianze e incontri”, il ciclo di conferenze che il Museo Etnografico del Friuli dedica a “Donne friulane, storie, testimonianze incontri”. Di lei parlerà Marisa Sestito, docente di Letteratura inglese alla facoltà di Lingue dell’ateneo udinese.

La suggestiva cornice di palazzo Giacomelli, infatti, fino a metà aprile propone una serie di conversazioni sulle figure femminile del Friuli. Un’idea che nasce dalla volontà di riflettere sull’identità e sul ruolo della donna nella storia della cultura tradizionale friulana. Il Museo di via Grazzano, proprio perché dedicato alla cultura della tradizione di queste terre, è un ambito espositivo in cui la presenza della donna emerge in vari ruoli: all’interno della famiglia, della comunità o del mondo del lavoro. Gli incontri  vedono l’intervento e la collaborazione di studiosi e ricercatori (Chiara Fragiacomo, Luciana Molinis, Marisa Sestito, Elio Varutti) che nei rispettivi campi di studio hanno approfondito temi in cui emerge il trasformarsi dell’immagine femminile friulana attraverso eventi ,esperienze e periodi storici diversi.

Cora Slocomb era nata a nata nel 1862 a New Orleans da una facoltosa famiglia americana. Ebbe un’accurata educazione e fece viaggi in Europa, che le permisero di imparare le lingue e di coltivare innate inclinazioni. Nel 1887 sposò a New York il conte Detalmo di Brazzà Savorgnan, con cui, giunta in Friuli, si stabilì a Brazzà occupandosi del ripristino del castello di famiglia e dei giardini. Donna piena di spirito di iniziativa, si sensibilizzò alle condizioni di vita della gente del posto comprendendo le condizioni di miseria in cui versava il ceto contadino.

Si accorse che soprattutto le donne dovevano sopportare il disagio della povertà e della sottomissione e per sostenerle creò nel 1891, a S. Margherita del Grugno, la prima Scuola Cooperativa per merletti a fusello. Ben presto furono istituite altre sei scuole che diedero lavoro a più di cento operaie.

La grande produzione di merletti di Brazzà fu conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo soprattutto negli Stati Uniti (dove furono aperti punti di vendita a New York, St Louis, Baltimora, Washington e New Orleans) e si aggiudicò la medaglia d’oro all’esposizione mondiale di Chicago del 1893, di Parigi del 1900, di Londra del 1904, di Liegi del 1905.

Cora si presentò come raffinata imprenditrice. Si occupava dell’esecuzione dei disegni, della produzione, della commercializzazione e dell’immagine delle aziende. Grande richiesta di merletti veniva anche da Roma e perfino la regina Margherita fu una cliente assidua. Alla sovrana Cora dedicò lo scritto Old and new lace in Italy, exhibited at Chicago in 1893. Dedicated to her Majesty Queen Margherita, pubblicato a Venezia nel 1893.

Sempre per incrementare l’occupazione sviluppò la coltivazione delle viole di Udine e di Brazzà, bianco-rosate, doppie, profumatissime, create con il cognato Filippo di Brazzà, coltivate dalle donne friulane lungo i filari delle viti e che ottennero il primo premio della Royal Horticultural Society nel 1883. Allo spirito innovativo e attento della nobildonna si deve anche la nascita della prima industria dolciaria, il biscottificio Delser.

Le iniziative di Cora, tuttavia, non si risolsero in azioni di miglioramento sociale ed economico, ma si ampliarono al sostegno dei diritti umani. Contraria alla pena di morte e grazie ad una forte rete di amicizie riuscì tra l’altro a mobilitare l’opinione pubblica americana e a far riaprire il processo per l’assoluzione di  Maria Barbella, giovane italiana accusata di omicidio, prima donna condannata alla sedia elettrica. Cora si spense a Roma il 24 agosto 1944.

Tutti gli incontri si terranno presso il Museo Etnografico del Friuli, Palazzo Giacomelli, in via Grazzano 1 a Udine con inizio alle ore 17 e ad ingresso libero. Per informazioni è possibile telefonare allo 0432 271920.

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