Presso l’ex Convento di San Francesco a Pordenone è possibile visitare la mostra “In itinere. Tra arte e design” del designer francese Jacques Toussaint. L’esposizione propone, attraverso installazioni visionarie di prodotti minimali di design, la rivisitazione dei quattro elementi fondamentali della vita: acqua, aria, terra e fuoco. Entrando nella penombra dell’atrio della chiesa, ad un primo sguardo si rimane spaesati di fronte a fasci luminosi che abbagliano l’abside e alla disposizione delle installazioni, al punto che ci si interroga se via sia una chiave di lettura per accedere all’universo che il designer ha inteso rappresentare.
La guida, che introduce ai misteri della mostra, rivela che la fonte di ispirazione è il Canto dei Cantici di Francesco d’Assisi. La sfida più grande dell’artista è stata quella di sistemare gli oggetti in uno spazio a loro estraneo, una location “religiosa”, ricomponendo la frammentarietà degli elementi naturali nell’unità di un messaggio ben preciso. Gli oggetti sulla scena sono presenze palpabili, ma a volte sono fatti di simboli e immagini fluttuanti che sottolineano valori manifesti e significati impliciti. Attraverso un richiamo alla filosofia antica che si intreccia all’insegnamento della semplicità del Santo d’Assisi, l’artista ha voluto fornire un messaggio che esalta la vita e le piccole cose, il cui valore si sublima nella presenza della luce. Il vero elemento unificatore è la luce, che genera percorsi di senso e guida il pensiero al di là delle contingenze della vita presente.
Nell’abside di sinistra sorge un sole blu, un sole leggermente freddo in una raffigurazione spirituale che si staglia mediante un’immagine video sul fondo concavo della struttura architettonica. Sull’abside di destra sorge la luna, segnata da un raggio blu intenso; una luna a metà crescente e a metà decrescente, sospesa con l’asse inclinato, che si staglia anch’essa con la sua immagine video. Curioso il modo di raffigurare le allegorie degli elementi naturali. L’elemento per l’artista più difficile da rappresentare è stato l’aria, di cui ha voluto esaltare l’assenza, la sua non visibilità: appesi nel vuoto tre elementi luminosi a geometria variabile, improbabili alianti come T gigantesche, sembrano spiccare il volo con la loro leggerezza. La fluidità dell’acqua si intuisce dalle installazioni realizzate con oggetti che assumono funzioni primarie, tra i quali una lavello e una banco da cucina. Per l’allegoria del fuoco Toussaint ha scelto la trasformazione della silice tramite il fuoco, la sottilissima sabbia da cui nasce il vetro. Infine la terra, rappresentata con l’utilizzo del primo prototipo del tavolo Pontile risalente al 1999, installazione che sorregge alcune vasche contenenti terra, il prezioso elemento attraverso cui l’uomo coltiva e trae il suo sostentamento.
La mostra è visitabile fino al 6 gennaio nei seguenti orari: da martedì a sabato dalle 15.00 alle 19.00, domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. L’ingresso è gratuito.
Vito Digiorgio