Appena entrati nell’auditorium del Palacongressi di Grado, per l’inaugurazione della stagione teatrale 2011-2012 della cittadina marittima, una sensazione surreale ci anima. Certamente lo sforzo dell’amministrazione comunale di non lasciare i gradesi senza spettacoli teatrali è stata enorme, ma la mancanza di un vero palcoscenico mette un poco d’ansia. Per fortuna dopo la presentazione e le giustificazioni della dottoressa Flavia Moimas , responsabile del Servizio Cultura del Comune, per l’uso improprio dell’auditorium a causa dei lavori di sistemazione del teatro è stato il Direttore dell’ERT, dott. Manzoni ad assicurare gli intervenuti, per lo più abbonati superiori alla scorsa stagione di prosa, che sia l’Ente Teatro che l’Amministrazione Comunale coscienti del fatto di non avere per questa stagione un vero e proprio teatro hanno indirizzato le proprie scelte su spettacoli, certo più costosi per livello artistico e partecipazione che meglio si adattano ad una platea senza proscenio. E’ per questo motivo che la stagione è partita ieri sera con lo spettacolo di Enrico Bertolino : Passata è la tempesta spettacolo che ha registrato un buon numero di pubblico nonostante il luogo e la conteporanea partita dell’Udinese contro la Roma che certamente ha distratto qualche spettatore dall’intrattenersi con il comico milanese. Con grande soddisfazione del cabarettista e del pubblico la serata è scivolata via in un battibaleno e al momento del bis richiesto ad Enrico Bartolino, accompagnato magistralmente dalle musiche del pianista Teo Ciaravella,
non sembravano certo trascorse già due ore abbondanti di spettacolo. Con una scenografia molto semplice, un leggio una sedia da un lato del palco, e un piano elettrico a cui operava il maestro Ciaravella, Bertolino ha sciorinato le sue migliori gag, rimpiangendo quasi, la scomparsa dell’esecutivo di Silvio Berlusconi, che a suo dire ha messo sul lastrico una schiera enorme di comici con il suo ritiro. Oltre al magistrale sottofondo musicale del pianista Teo Ciaravella è da seegnalare anche la sua smagliante ironia che ben faceva apparire il maestro anche come un’ottima spalla del mattatore dello spettacolo.
Enrico Liotti
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