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Kramer contro Kramer in prima regionale al Verdi di Gorizia

Daniele Pecci e Federica di Martino i protagonisti della commedia, tratta dal film premio Oscar  

 Dopo il successo teatrale ottenuto a Parigi e, a novembre, a Milano, Kramer contro Kramer arriva a Gorizia, in prima regionale. Per la prima volta in Italia, lo spettacolo scritto da Avery Corman, già autore del romanzo da cui era stato tratto il celebre film di Robert Benton del 1979, con Dustin Hoffman e Meryl Streep, sarà in scena al teatro Giuseppe Verdi di Gorizia (cartellone di Prosa) lunedì 17 dicembre, per la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Ad interpretarlo una coppia di attori già visti nella scorsa stagione teatrale con Scene da un matrimonio, Daniele Pecci e Federica di Martino.Daniele Pecci, romano, debutta nel 1990 in teatro, dove lavora quasi ininterrottamente – qualche volta anche come regista – fino alla prima metà degli anni 2000, quando diventa molto popolare grazie alle fiction Il bello delle donne (20022003) e Orgoglio (20042006). Sempre per la televisione, nel 2005 è nel cast internazionale di San Pietro e Giovanni Paolo II, mentre nel 2007 è tra i protagonisti di Eravamo solo mille, tutte fiction trasmesse da Raiuno. Nel 2008 ritorna su Canale 5 nelle fiction L’ultimo padrino e Crimini bianchi, mentre nel 2009 debutta al cinema con il film Fortapàsc diMarco Risi, cui segue nel 2010 Mine vaganti di Ferzan Ozpetek.Federica di Martino, diplomata all’Accademia nazionale D’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, vince il Premio ETI 2006 come migliore attrice emergente per La forma delle cose, regia di M. Cotugno. Tra le varie produzioni teatrali ricordiamo: Peer Gynt, Sei personaggi in cerca di autore, Epiro, Quando eravamo repressi, La coscienza di Zeno, La forma delle cose, Molto rumore per nulla, Otello. Tra le tante produzioni televisive Una donna per amico 2, Ricominciare, La Prof 2, Il Bene e il male, Hospital Center .Lo spettacolo. Il testo teatrale di Kramer contro Kramer è stato scritto da Avery Corman, già autore del romanzo da cui era stato tratto il celebre film di Robert Benton del 1979, con Dustin Hoffman e Meryl Streep, che con esso vinse uno dei suoi innumerevoli Oscar. Il dettaglio è importante, perché la commedia non è un derivato del film, per quanto ovviamente ne richiami le situazioni più fatidiche, ma è un lavoro del tutto originale. L’argomento, che fece molto scalpore ai suoi tempi quando l‘emancipazione femminile era assai meno progredita di oggi, è rimasto di grande attualità, anche grazie alla finezza con cui l’autore lo svolge.Una giovane donna è costretta a dedicare tutta la sua esistenza al figlioletto perché il marito ha un lavoro che mentre lo assorbe non gli consente l’indipendenza finanziaria necessaria a prendere un aiuto in casa.Sarebbe una situazione normale in una società antiquata, di tipo patriarcale, ma siamo nella moderna New York, e Joanna si sente frustrata, intrappolata, né riesce a far capire al marito la portata del suo disagio. Così prende la clamorosa decisione di piantarlo in asso per cercare di rifarsi una vita indipendente, il che comporta anche liberarsi dal vincolo del bambino. Superata la sorpresa e l’indignazione per la decisione della moglie, Ted scopre così di non essersi mai reso conto della portata dell’impegno della donna: occuparsi di un bambino di sei anni senza l’aiuto di altri parenti è infatti un impiego a tempo pieno. La trovata della storia è il modo con cui Ted finisce per appassionarsi alla sfida. Nello sforzo per badare al piccolo Billy – ecco il risvolto ‐ pur continuando a fare carriera nella pubblicità, trova non solo un nuovo rapporto con suo figlio, ma anche una dimensione di se stesso che prima ignorava.La metamorfosi di Ted e le sue faticose piccole vittorie occupa la prima parte del racconto. Nella seconda c’è il ritorno di Joanna, che avendo raggiunto un equilibrio adesso si sente pronta a fare di nuovo la madre e rivuole il piccolo. Non molti mesi fa Ted avrebbe fatto ponti d’oro davanti a questa proposta, ma adesso non riesce nemmeno a prenderla in considerazione; a questo punto anche per noi che abbiamo seguito la lotta solitaria di Ted, Joanna è quasi una nemica. Come molte altre coppie divorziate anche questa finisce dunque davanti a un giudice, ciascuno dei due ex coniugi perora la sua causa, e sembra a questo punto che la ragione sia tutta – per una volta ‐ dalla parte dell’uomo. Ma le cose stanno davvero così? La commedia imposta un avvincente dibattito in cui tutti si possono identificare e in cui, come nella vita, è molto azzardato dire chi ha torto e chi ha ragione. A raccogliere la sfida di un racconto emotivamente complesso sono, con forza e sensibilità, Daniele Pecci e Federica Di Martino, senza dimenticare la bella prova del piccolo Francesco Borgese. La regia è affidata a Patrick Rossi Gastaldi.

 c.l.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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