Nel febbraio del 2012 le Procure di Palermo e di Trapani riaprono il fascicolo relativo all’omicidio di Peppino Impastato, avvenuto a Cinisi (PA) la notte tra 8 e 9 maggio 1978. Le indagini in corso parlano di un legame tra il giornalista e un altro efferato assassinio, consumatosi ad Alcamo Marina (TP) nel gennaio del 1976; vittime i due carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Dopo 21 anni, due mesi e quindici giorni di detenzione, l’alcamese Giuseppe Gulotta, in seguito a sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria, è stato rilasciato per non aver commesso i fatti. Gullotta era stato costretto a dichiarasi reo dell’omicidio di Alcamo sotto minacce da parte delle forze dell’ordine. Di quali informazioni Peppino Impastato era entrato in possesso in merito al delitto di Alcamo? A cosa lo aveva condotto il suo giornalismo d’inchiesta? Che cosa conteneva il dossier sequestrato dai carabinieri durante la loro perquisizione a casa Impastato la notte stessa dell’uccisione di Peppino? Quale ruolo ebbe il boss di Cosa Nostra “Tano” Badalamenti?
“La voce di Impastato” si snoda lungo l’inchiesta del giornalista milanese Pietro Spada –interpretato dall’attore croato Andrea Tich – che cerca di fare luce proprio sul collegamento tra l’omicidio di Alcamo Marina e l’assassinio dell’attivista di Cinisi. La sua indagine procede attraverso video-interviste ai maggiori conoscitori della vicenda Impastato e a persone vicine e care a Peppino: dal giornalista di “La Repubblica” Salvo Palazzolo, al magistrato Gian Carlo Caselli, al sociologo Nando Dalla Chiesa, alla giornalista de “il Fatto Quotidiano” Antonella Mascali, al presidente di “Radio 100 Passi” Danilo Sulis, al fratello di Peppino Giovanni Impastato, al presidente di “Libera” Don Ciotti, al magistrato Franca Imbergamo, allo scrittore Carlo Lucarelli, al co-autore di “Radio Aut” Salvo Vitale. Il docufilm di Ivan Vadori racconta la tenacia e la determinazione dell’uomo e del giornalista Peppino Impastato nel suo impegno per la ricerca della verità. Regia: Ivan Vadori Sceneggiatura: Ivan Vadori, Francesca Benvenuto, Marta Daneluzzi Operatori video: Simone Mastroianni, Matteo Sabadini Fotografia: Renato Bianchini Musiche: Marco Giardina Montaggio: Max Sebriko Cast Attori: Andrea Tich, Natalie Norma Fella, Sara Beinat Graphic Design: Alice Durigatto Uff. comunicazione: Marianna De Palma .
“LA VOCE DI IMPASTATO”: UN INNO A CHI AMA LA BELLEZZA E LA LEGALITÀ”
Il tour de “La Voce di Impastato” è iniziato a Casa di Peppino Impastato e proseguirà per le principali città d’Italia e d’Europa
Il 29 agosto scorso Casa Memoria di Felicia Bartolotta e Peppino Impastato ha aperto i battenti per l’anteprima nazionale del film documentario “La Voce di Impastato”. Il lungometraggio è stato proiettato al Residence “Ciuri di Campu” -bene confiscato alla mafia e gestito dalla Coop. Va Soc. “Libera-mente” di Marina di Cinisi – luogo appositamente scelto per rivendicare la legalità custodita da Peppino nelle sue battaglie. Più di 300 persone hanno assistito alla visione del docu-film del regista Vadori. Tra i relatori, oltre al documentarista friulano Ivan Vadori, sono stati presenti il fratello di Peppino Giovanni Impastato, la Presidente di Casa Memoria Luisa Impastato, il Presidente di “Radio 100 Passi” Danilo Sulis, l’Assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale Nelli Scilabra. L’incontro è stato moderato dal giornalista de “La Stampa” Ciccio La Licata, da sempre in prima linea contro le criminalità e profondo conoscitore di Cosa Nostra essendo stato un intimo amico del giudice Giovanni Falcone.
L’opera prima del regista friulano Ivan Vadori è un viaggio nell’Italia attraverso i testimoni che hanno conosciuto direttamente e indirettamente l’attivista siciliano barbaramente ucciso dalla Mafia 35 anni fa (9 maggio,1978).
Nel lungometraggio –ambientato ai giorni nostri – l’attore croato Andrea Tich personifica il giornalista milanese Pietro Spada che vuole fare luce sull’omicidio del 1976 dei due carabinieri di Alcamo Marina (Tp), Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. A molti anni dall’omicidio dei due carabinieri, il processo è stato riaperto (febbraio 2012). Sull’assassinio Impastato aveva tra le mani del materiale importante, sequestrato nella notte tra 8 e 9 maggio 1978 dalle forze dell’ordine. Dossier mai più ritrovato.
Il reporter Pietro Spada incontrerà il giornalista di “Repubblica” Salvo Palazzolo, il magistrato Gian Carlo Caselli, il sociologo Nando Dalla Chiesa, la giornalista de “il Fatto Quotidiano” Antonella Mascali, il presidente di “Rete 100 Passi” Danilo Sulis, il fratello di Peppino Giovanni Impastato, il presidente di “Libera” Don Ciotti, il magistrato Franca Imbergamo, lo scrittore Carlo Lucarelli, il co-autore di “Radio Aut” Salvo Vitale.
A molti anni dalla morte di Peppino Impastato, tanti aspetti e particolari della vicenda risultano ancora oscuri mentre il metodo impiegato nel suo giornalismo d’inchiesta ha sempre tanto da raccontarci. In 70 minuti verranno ripercorsi i passaggi fondamentali dell’attività di Impastato che ha molto da insegnare alle nuove generazioni; si tratta di un metodo ancora utilizzato da tutti coloro che si occupano di antimafia e inchiesta.
All’età di 15 anni Peppino, dopo l’uccisione dello zio Cesare Manzella -boss mafioso-, decise di lottare fino al suo ultimo respiro per contrastare Cosa Nostra e lo strapotere di Tano Badalamenti. E in questa direzione andò la sua vita…
Il film, interamente autoprodotto dal regista Ivan Vadori grazie al crow funding -il finanziamento da parte di soggetti privati che hanno deciso di sostenere il progetto – vanta un intero staff friulano, a partire dalle sceneggiatrici Francesca Benvenuto e Marta Daneluzzi e dalle musiche originali di Marco Giardina. Dopo la prima nazionale a Cinisi, da settembre 2013 – oltre ad essere disponibile in DVD- il documentario “La Voce di Impastato” sarà presentato in tour per l’Italia e l’Europa: Bologna, Milano, Torino, Roma, Ragusa, Cagliari, Parigi, Londra, Amsterdam, Berlino, Barcellona, Fidenza, Vicenza, Padova, Concordia Sagittaria, Venezia, Portogruaro, Vibo Valentia, Lentini, Pordenone, Udine, Trieste, Venezia, Trento, Jesolo, Bolzano, Novara, Repubblica di San Marino, Tolmezzo, Monfalcone.
L’AUTORE : IVAN VADORI (Pordenone, 1981)
è giornalista pubblicista, laureato in scienze e tecnologie multimediali con la tesi “Radio Aut. Grido di legalità nell’era web 2.0” presso l’Università di Udine. Produttore del documentario “Aviano, Italia” e del film “Il sole tramonta a mezzanotte”. È stato nel direttivo nazionale dell’associazione Annaviva (www.annaviva.com), unica ass. nazionale in memoria della giornalista Anna Politkovskaja. Relatore di incontri di formazione volti alla legalità e in difesa dell’art. 21 in diverse scuole primarie e secondarie del Friuli Venezia Giulia e Veneto e presso l’Università di Udine. Vincitore premio “corti” Pirandello 2009 ad Agrigento. Moderatore in diversi dibattiti sulla giustizia, immigrazione, mafia. Attualmente collabora con il Messaggero Veneto, Affaritaliani.it, il Fatto Quotidiano. Media Assistance dei festival “Le voci dell’inchiesta”, “Pordenonelegge”, “Eticamente”. E’ impegnato attivamente nel Presidio di Libera “Giancarlo Siani” di Portogruaro (VE).Il documentario “La Voce di Impastato” è la sua opera prima.
EnricoLiotti
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