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Da giovedì 10 ottobre Jazz in Progress a Monfalcone

Comincia domani, giovedì 10 ottobre, la serie di appuntamenti (con inizio alle 20.45 e tutti a ingresso libero) che fino all’inizio della primavera costituirà un riferimento di grande respiro culturale a Monfalcone: Jazz in Progress è il nome dell’iniziativa, organizzata ed ospitata da Il Carso in Corso, i cui locali – nello storico Palazzo Bonavia di Corso del Popolo – offrono una perfetta accoglienza agli ospiti per eleganza dei locali e qualità dell’ascolto.
A coordinare la programmazione è Giovanni Maier, il contrabbassista isontino di fama internazionale che ha messo a disposizione competenze e gusto per dare coerenza agli appuntamenti di Jazz in Progress. Ad introdurre i concerti, a partire dalle 20.45, sono attesi diversi esperti, critici, giornalisti del settore (in qualche caso gli stessi musicisti) che spiegheranno le radici artistiche di ciascun progetto, le dinamiche musicali, le intenzioni creative.

Giovanni Maier

Jazz in Progress comincia con una prima assoluta di un quartetto inedito, pronto per registrare un nuovo cd a brevissimo: il Pibeta Quartet, composto da Paolo Bernetti alla tromba, Giuliano Tull al sax alto e soprano, Giovanni Maier al contrabbasso ed  Ermes Maria Ghirardini alla batteria. L’ensemble dedica le proprie improvvisazioni (un manifesto estetico, più che “semplici” risorse musicali) – non a caso! – al repertorio dell’Art Ensemble of Chicago, quel collettivo USA che negli anni Sessanta osava nel jazz più sperimentale, proponendo una rivisitazione della tradizione afroamericana con il polistrumentismo più eccentrico, sostenuto da vere e proprie performance visive e teatrali: “il loro free jazz ha cambiato la storia della musica – spiega il leader, Paolo Bernetti – e il loro riferimento è venuto a noi naturale; le nostre improvvisazioni sin dall’inizio evocavano quel tipo di suono”. Altro spunto del quartetto è la “letteratura potenziale” di Georges Perec, intellettuale francese d’avanguardia che costringeva tra formule e regole le proprie espressioni letterarie: “per noi le regole non sono limiti” – ancora Bernetti – ma stimoli, e come tali viviamo gli schemi sopra i quali si generano le nostre improvvisazioni”.
Un jazz non destrutturato, ma ancora fedele all’architettura musicale di ritmo, melodia ed armonia, quello del Pibeta Quartet, che non manca di stupire per la grande intelligenza musicale dei suoi componenti e per la creatività sempre in evoluzione dello stile improvvisativo.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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