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JAZZ IN PROGRESS 10 ottobre 2013_7 marzo 2014 MONFALCONE

– Comincia da giovedì 10 ottobre la serie di appuntamenti (con inizio alle 20.45 e tutti a ingresso libero) che fino all’inizio della primavera costituirà un riferimento di grande respiro culturale a Monfalcone: Jazz in Progress è il nome dell’iniziativa, organizzata ed ospitata da Il Carso in Corso, i cui locali – nello storico Palazzo Bonavia di Corso del Popolo – offrono una perfetta accoglienza agli ospiti per eleganza dei locali e qualità dell’ascolto.
A coordinare la programmazione è Giovanni Maier, il contrabbassista isontino di fama internazionale che ha messo a disposizione competenze e gusto per dare coerenza agli appuntamenti di Jazz in Progress. Ad introdurre i concerti, a partire dalle 20.45, sono attesi diversi esperti, critici, giornalisti del settore (in qualche caso gli stessi musicisti) che spiegheranno le radici artistiche di ciascun progetto, le dinamiche musicali, le intenzioni creative.

La data iniziale, giovedì 10 ottobre, vede la prima assoluta di un quartetto inedito, pronto per registrare un nuovo cd a brevissimo: il Pibeta Quartet, composto da Paolo Bernetti alla tromba, Giuliano Tull al sax alto e soprano, Giovanni Maier al contrabbasso ed  Ermes Maria Ghirardini alla batteria. L’ensemble dedica le proprie improvvisazioni (un manifesto estetico, più che “semplici” risorse musicali) – non a caso! – al repertorio dell’Art Ensemble of Chicago, quel collettivo USA che negli anni Sessanta osava nel jazz più sperimentale, proponendo una rivisitazione della tradizione afroamericana con il polistrumentismo più eccentrico sostenuto da vere e proprie performance visive e teatrali (celebri i loro provocatori travestimenti); altro spunto del quartetto è la “letteratura potenziale” di Georges Perec, intellettuale d’avanguardia che costringeva tra formule e regole restrittive le proprie espressioni letterarie.
Segue, venerdì 25 ottobre il duo sax tenore-pianoforte composto da Pietro Tonolo e Matteo Alfonso. Tonolo è sicuramente tra i migliori nomi del jazz italiano, e – come provano le sue partecipazioni con la Gil Evans Orchestra a New York e con Kenny Clarke, Chet Baker (con cui ha suonato a New York nell’85) Lee Konitz, Kenny Wheeler, Dave Holland – è apprezzato interprete internazionale. Alfonso collabora stabilmente con Eliot Zigmund, oltre che con Tonolo, e con loro firma il cd “Count Your Blessing”. Suona, tra gli altri, con Bobby Watson, Ray Mantilla, Rosario Giuliani, Sandro Gibellini, Fabrizio Bosso, Alfred Kramer.

ZENO DE ROSSI TRIO

Il terzo appuntamento è giovedì 14 novembre, nel quale sarà un vero privilegio ascoltare dal vivo quello che è stato scelto da Musica Jazz (la storica rivista italiana di settore) come contenuto del CD del mese di ottobre 2013. È infatti protagonista il trio di Zeno De Rossi (Francesco Bigoni, sax tenore; Giorgio Pacorig, tastiere; Zeno De Rossi, batteria) che presenta “Kepos”, la nuova incisione discografica nella quale composizioni originali si alternano a pagine di Bill Frisell e Elvis Costello, Vic Chesnutt,  Robin Holcomb, dando vita ad un percorso sonoro dinamico ed esplorativo dalle soluzioni inaspettate e promette ed evoca luoghi di quiete, di libertà creativa e di pensiero. “Con Giorgio e Francesco collaboro da circa 10 anni – spiega De Rossi – […]. Quando ho iniziato a concepire questo progetto, ho pensato subito a loro, alla forza espressiva che ciascuno avrebbe saputo far confluire nella mia idea. Mi sento molto fortunato di poter condividere questa nuova avventura con due delle voci più personali nell’attuale scena musicale europea”.

Venerdì 29 novembre, Il Carso in Corso ospita un altro trio d’eccezione, all’insegna dell’improvvisazione più articolata e ricercata: per la prima volta insieme sono Sandro Satta (sax alto), Giovanni Maier (contrabbasso) e  Zlatko Kaučič (percussioni) nel Sandro Satta Trio: anche questo un progetto recente, un incontro inedito che si preannuncia come creatività pura e ancora inascoltata. I tre artisti si presentano in questa formazione per la prima volta, pur avendo collaborato anche alternativamente in tantissime occasioni con ensemble e artisti di grande valenza (Trio Doline, Orchestra Senza Confini, Viva La Black, Keith Tippett, Julie Tippett,  Louis Moholo, Pino Minafra, Roberto Ottaviano).

SANDRO SATTA


Venerdì 13 dicembre 2013
il primo “piano solo” della rassegna, affidato al pianista triestino Riccardo Morpurgo. In occasione del concerto Morpurgo presenta “Dov’è il Nord”, uscito da pochissimo per Caligola Records. Morpurgo, per la prima volta in un’incisione in solo, conferma la profondità della sua espressione in un lavoro introspettivo di grande densità. Ha registrato le track list a casa – spiega – con il suo pianoforte Yamaha, nel 2010, come un diario segreto. Sono significative a tal proposito le parole scritte dall’amico Giovanni Maier ed inserite nelle “liner notes” del disco. “Ho molta stima per chi sceglie di esibirsi in solitudine: è un’attività estrema, un po’ come uno striptease dove si svelano agli altri dei particolari molto intimi della propria persona. E questo coraggio non è semplice da acquisire…”

 

Il nuovo anno esordisce venerdì 10 gennaio 2014 all’insegna di un giovane talento, anche in questo caso in solo: si tratta di Emanuele Grafitti, giovane chitarrista triestino che si è rivelato più volte come una vera nuova stella del firmamento delle sei corde: a Monfalcone presenta “Life Colours”, un personalissimo progetto che incarna tutto l’entusiasmo giovanile della ricerca e che, pur restando in ambito interamente acustico, sperimenta con tecnica ed espressività inconfondibile una miscela intelligente e creativa di groove, influssi classici ed elaborazioni jazz, insieme a risonanze, percussioni, originali percorsi armonici.
Carnale, popolare, appassionato, eclettico è il suono di Afar Combo, ospite di Jazz in Progress giovedì 23 gennaio 2014 (Alan Malusà Magno, chitarra; Filippo Orefice, sax tenore; Simone Serafini, contrabbasso; Alessandro Mansutti, batteria). Il nome del gruppo rimanda all’Africa e alle popolazioni nomadi, come simbolo del viaggio musicale che il quartetto attraversa con il suo repertorio: dal ritmo diretto dei “bluesmen del Mali”, fino ad atmosfere sognanti e riflessive, echeggiando i maestri del jazz per avvicinarsi anche alle ruvidezze del rock.

Venerdì 7 febbraio 2014 un nuovo “piano solo” con Bruno Cesselli (per comprendere la sua carriera basti citare che ha lavorato con Art Farmer, Steve Lacy, Kenny Wheeler e ha all’attivo oltre cento cd incisi). A Monfalcone per Jazz in Progress presenta “The Real Songbook”, George Gershwin & Billy Strayhorn: un omaggio alle musiche, meravigliose ed intramontabili, dell’autore di “Summertime”, “Rhapsody in Blue”, “Un americano a Parigi”, e tanti altri indimenticabili capolavori. Billy Strayhorn, braccio destro di Duke Ellington, è invece il raffinatissimo creatore di “Take the A Train”, “Chelsea Bridge” e di migliaia di brani stupefacenti per modernità e concezioni musicali.

ANDREA MASSARIA foto Luca dAgostino

Il chitarrista triestino Andrea Massaria,è ospite di un altro concerto solista, atteso per giovedì 20 febbraio 2014: anche in questo caso è difficile citare (per quantità e qualità!) le collaborazioni e le partecipazioni sulle scene del jazz internazionale. Massaria è un artista dal vissuto musicale rilevante, un improvvisatore alla continua ricerca di spunti, che attinge liberamente dal bebop, come dal jazz o dalla musica classica, ma anche dai suoi filosofi di riferimento.
Lui stesso definisce queste sue continue incursioni come: “appigli che mi vengono in aiuto quando mi lascio andare  nel flusso improvvisativo, quando cioè non penso più alle dita che schiacciano il tasto o all’accordo che devo mettere, ma lascio la mente libera e suono “a caso”. Ecco, è qui che il mio bagaglio personale viene fuori e “guida” le mie mani senza che io ci pensi”.

Ancora un capitolo inedito e di grande innovazione chiude la rassegna monfalconese, confermando la grande qualità della ricerca musicale proposta dai titoli in locandina: venerdì 7 marzo è di scena il progetto Astral Interchanges, con il pianoforte di Francesco De Luisa e il contrabbasso di Giovanni Maier: nuove esplorazioni sono al centro dello studio armonico del duo, che si muove agilmente e con curiosità inesausta tra standard e composizioni originali.
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