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VIVE LA FRANCE…. AL TEATRO PASOLINI DI CERVIGNANO RICHARD GALLIANO E SYLVAIN LUC HANNO DEDICATO UN GRANDE OMAGGIO A EDITH PIAF

VIVE LA FRANCE…. AL TEATRO PASOLINI DI CERVIGNANO RICHARD GALLIANO E SYLVAIN LUC HANNO DEDICATO UN GRANDE OMAGGIO A EDITH PIAF

DS3_9425Un grande omaggio a Edith Piaf, a cent’anni dalla nascita, quello tributato il 16 febbraio al teatro Pasolini di Cervignano da Richard Galliano e Sylvain Luc,  due musicisti incomparabili, due solisti virtuosi dello strumento che insieme hanno dato vita ad una serata straordinaria nel concerto organizzato da Euritmica nell’ambito della rassegna Musica a Teatro in collaborazione con il teatro stesso.

Il termine “virtuosi” non è stato utilizzato a caso in quanto Richard Galliano, DS3_9442considerato uno tra i più grandi fisarmonicisti al mondo (se non il migliore), ha letteralmente incantato il pubblico con il suo repertorio che richiamava alla mente l’allegra malinconia di certi quartieri francesi ma soprattutto con i suoni che l’artista francese ha proposto sfruttando tutta la versatilità dello strumento, nella accezione più ampia del termine; Galliano ha estrapolato note e tonalità ineguagliabili se non quasi impossibili (persino il “suono” del vento con l’utilizzo del mantice della fisarmonica, ndr).

DS3_9430Nondimeno Sylvain Luc alla chitarra ha dato prova di abilità interpretativa e di tecnica sopraffina amalgamando il suono della sua sei corde con quello della fisarmonica del “maestro” Galliano, sviluppando improvvisazioni e alternandosi fra parte principale e di supporto nei brani proposti al pubblico di Cervignano. L’affiatamento e la “complicità” dei due musicisti ha fatto si che entrambi sembrassero, anzi, sicuramente lo erano, uno a servizio dell’altro nella poliedrica esecuzione dei brani proposti.

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Richard Galliano nell’esecuzione di Le vie en rose

La serata è iniziata con Douce Joie – presentata dallo stesso Galliano e fin dalle prime note è parsa subito chiara la levatura di questo mostro sacro della musica che in perfetta intesa con Sylvain Luc è stato in grado di toccare le corde profonde delle emozioni. Si è proseguito con Les Amants d’un Jour, La Goualante du Pauvre Jean, L’Hymne à L’Amour e Four rire fino ad arrivare al brano d’oltralpe forse più rappresentativo della Francia: Le vie en rose, molto apprezzata da un pubblico attentissimo ed eseguita da Galliano con la fisarmonichetta a bocca, ideale per questa composizione. Non potevano mancare poi brani con richiami al genere “musette”, molto caro al fisarmonicista (una musica popolare francese del 19° secolo). Notevole anche il duetto con percussioni sui rispettivi strumenti quasi a voler rimpiazzare una batteria che non c’era o a sottolineare, come già riferito, la versatilità degli strumenti. I due artisti si sono anche ritagliati uno spazio ciascuno per proporre delle composizioni “solo” per fisarmonica e “solo” per chitarra, da rilevare il simpatico omaggio di Sylvain Luc alla nostra nazione con un richiamo a ‘O sole mio.

Con La foule, Indifférence e Les forains ci si è avviati lentamente verso la fine della serata; non sono mancati i bis – che il pubblico avrebbe voluto proseguissero ancora – ed i saluti finali da questi due musicisti che dall’alto della loro caratura si propongono con umiltà e senza l’atteggiamento spocchioso di molte celebrità, tanto che al termine del concerto lo stesso Galliano è ritornato sul palco per sistemare la sua strumentazione facendosi fotografare tranquillamente con i fan che ne facevano richiesta.DS3_9574-2

Gli appuntamenti con le proposte di Euritmica proseguono con il concerto di Uri Caine – Dave Douglas duo in programma lunedì 29 febbraio al Teatro San Giorgio di Udine; per informazioni http://www.euritmica.it/evento/uri-caine-dave-douglas-duo/.

Notizia e foto: Dario Furlan

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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