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Calvinopolis-Il simbolo della città in Italo Calvino

È andato in scena ieri sera (lunedì 6 agosto), presso il chiostro della Biblioteca civica di Pordenone, il primo dei tre appuntamenti della rassegna “Calvinopolis-Il simbolo della città in Italo Calvino”. L’azione scenica, suddivisa in quattro luoghi sul modello delle sacre rappresentazioni medievali, rappresenta il nuovo progetto curato dal Teatro della Sabbia in collaborazione con Romeo Crapiz, autore del testo teatrale e profondo conoscitore dell’opera di Calvino, e la Biblioteca Civica di Pordenone, che ne ha ospitato il debutto.

Hanno partecipato alla rappresentazione scenica Caterina Comingio, Vincenzo Muriano e Maurizio Perrotta (voci recitanti), Giovanni Maniago (autore delle improvvisazioni sonore), Maurizio Perrotta (videoproiezioni e audio), diretta dalla regia di Vincenzo Muriano. La Compagnia del “Teatro della Sabbia”, che ha sede a Roveredo in Piano (Pn), nasce nel 2005 e si caratterizza per la volontà di fondere e mescolare diversi linguaggi letterari tra cui romanzi, racconti, novelle e testi teatrali che divengono materia viva su cui sperimentare a tutto campo.

Lo spettacolo, proposto come lettura e azione scenica, segue il filo rosso della tematica legata alle città care a Calvino. La fonte di ispirazione scenica è ovviamente il testo pubblicato nel 1972 dal titolo “Le città invisibili”, in cui l’autore ricorre alla tecnica della letteratura combinatoria. Il gioco combinatorio risulta dalla struttura del romanzo: ogni capitolo è introdotto e chiuso da un dialogo tra Marco Polo e Kublai Khan, che ne forma la cornice. Marco Polo, alla corte di Kublai Khan, fornisce al Sovrano, attraverso i suoi dispacci, le descrizioni delle città che vengono toccate dai suoi viaggi all’interno dello sterminato impero: in queste narrazioni parla degli uomini che le hanno costruite, della forma della città, delle relazioni tra la gente che le popola e della forma architettonica delle città stesse. All’interno dei nove capitoli, i soggetti si ripetono in un gioco combinatorio. Le 55 città hanno tutte un nome di donna di derivazione classicheggiante.

La lettura scenica si propone l’obiettivo di fornire al lettore spunti di riflessioni su tematiche significative della letteratura calviniana, quali la dimensione labirintica della città, l’aspetto architettonico e i temi legati al fantastico e all’immaginifico. Il commento, letto da Romeo Crapiz a mo’ di appunti a margine del testo, ha introdotto l’ascoltatore all’interno della “foresta di simboli” che caratterizza l’opera calviniana. Oltre che percorsi all’interno delle città descritte dall’autore, ci si trova dinnanzi a percorsi di senso, a viaggi interpretativi delle parole che strutturano il testo. La vera azione si svolge nelle pagine del romanzo. È a questa azione ermeneutica che si vuole indirizzare il pubblico, in un richiamo continuo tra lettura e interpretazione, tra significato letterale e simbolico. I suoni evocati dalle improvvisazioni alla tromba hanno contribuito a creare quella “sinestesia”, quel gioco a specchio tra suono e parola, tra evocazione fonetica e pregnanza semantica, che costituisce nella concezione degli interpreti della Compagnia del Teatro della Sabbia la vera chiave di accesso all’opera di Calvino.

Ieri sera si è svolta la prima rappresentazione, che ha riguardato i Luoghi 1 e 2. Lunedì 13 agosto andrà in scena lo spettacolo “Calvino e la scienza. Luoghi 3 e 4”.

Lunedì 20, infine, sarà riproposto lo spettacolo nella sua interezza con introduzione sempre a cura di Romeo Crapiz.

Vito Digiorgio

 

About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

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