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Lezione Juve all’Udinese: le partite non durano venti minuti

Lezione Juve all’Udinese: le partite non durano venti minuti

TORINO
Partita di test importanti per la Juventus, di prova psicologica per l’Udinese. Entrambe sufficienti con riserva si potrebbe dire secondo queste due prospettive. Esame di tenuta mentale davanti ad una probabile sconfitta per i bianconeri del 1896 dell’ex vice di Sarri al Chelsea e campione di Europa League 2019 Luca Gotti, ancora ad interim in attesa di una decisione di Pozzo e Marino.
Vittoria scontata per la Juventus ma l’Udinese deve comunque essere apprezzata per la voglia e la determinazione messa in campo solo nel secondo tempo, purtroppo. Lasagna molto buono se non fosse per un quasi immacolato Buffon, battuto al 94′ dal secondo migliore in campo dell’Udinese Pussetto. De Paul inconsistente, Okaka nervoso.
La Juventus ha sperimentato oltre che dominato, a grandi tratti divertito. Il tridente Dybala, Higuain e Ronaldo è esaltante e non supera i due tocchi come da indicazioni di Sarri, il centrocampo li supporta molto bene con un convincente Rabiot, il solido Matuidi e la sostanza di Betancur. In difesa nel finale Sarri prova la possibile coppia del futuro con Demiral e De Ligt insieme in campo.
Partita bella e frizzante, Ronaldo segna una doppietta letale e tira più volte nello specchio trovando il palo o Musso, Dybala è delizioso segna anche su pallonetto ma la rete è palesemente irregolare, Higuain potente.
L’Udinese nel primo tempo viene schiacciato e annichilito trovando il primo tiro in porta al 31′ con Mandragora. Più vivace nel finale ma per due volte un super Gigi Buffon respinge su Lasagna e va in rete al penultimo minuto con Pussetto che sfrutta una sbavatura di Demiral. In difesa la Juve è tonica, va a segno con Bonucci per il 3-0 di testa, attacca bene sia con Danilo che con De Sciglio e recupera benissimo qualche sbavatura di Rabiot e Betancur. Gli ultimi 25 minuti fanno arrabbiare Sarri che inserisce De Ligt, Bernardeschi e Douglas Costa per Bonucci, Dybala e Higuain ma lamenta una squadra troppo spezzata, subendo le iniziative di Nestorovski, Lasagna e Pussetto.
Lezione di stile e filosofia più colorata che in bianco e nero ad un allievo attento e consapevole ma di un’altra categoria. Lo scenario dell’Allianz Stadium è davvero eccellente, fa da modello in ogni dettaglio con cura e precisione. Siamo vicini al giro di boa e sia a Torino che a Udine si respira aria di rincorsa ma tutto sommato serena, sempre che gli uomini di Gotti imparino finalmente la lezione e con il Cagliari non aspettino gli ultimi venti minuti per approcciare la gara in modo convincente.
Dal nostro inviato :Federico Gangi
@Riproduzione riservata

About Federico Gangi

Pubblicista iscritto all'albo Fvg dall'aprile 2013. Diplomato al liceo classico “J. Stellini”, laureato in Legge alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste. Ideatore della Fedarmax e di Brainery Academy, co-fondatore e promotore del giornale on-line Il Discorso, di cui è direttore editoriale.

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