Oggi, 27 marzo, a palazzo D’Aronco sulle vie Manin, Lovaria e della Prefettura
“Abbiamo ricevuto e stiamo tuttora ricevendo segnalazioni da parte di numerosi cittadini, in particolare residenti, che lamentano diversi disagi causati dal grande afflusso di pubblico che frequenta, soprattutto nelle ore notturne, alcuni locali di via Manin, via Lovaria e via della Prefettura. Per questo motivo ho voluto incontrare tutti gli esercenti per esporre loro la nostra preoccupazione e, allo stesso tempo, ho invitato la Polizia Municipale a monitorare la situazione incrementando i controlli”. Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, al termine dell’incontro da lui voluto, oggi 27 marzo a palazzo D’Aronco, con gli esercenti, dodici in tutto, che hanno delle attività nelle centralissime vie del centro storico del capoluogo friulano, per sensibilizzarli ad una fattiva collaborazione nel rispetto di tutti. Alla riunione hanno partecipato anche il comandante della Polizia Locale, Giovanni Colloredo, e l’assessore alla Qualità della Città, Lorenzo Croattini. “È da troppo tempo – spiega il primo cittadino – che riceviamo segnalazioni per una notevole presenza di pubblico sulla strada, a tal punto che addirittura le persone fanno fatica a passare e spesso viene intralciato il traffico dei veicoli, in particolare dei residenti che devono tornare a casa propria”. A questa si aggiungono poi le proteste arrivate agli uffici comunali per gli eccessivi schiamazzi prodotti dalle persone in strada. Schiamazzi che disturbano i residenti della zona fino a notte inoltrata. Ma queste sono solo alcune delle lamentele arrivate agli uffici del sindaco e al comando dei vigili. “La mattina – prosegue Honsell – troviamo ogni genere di rifiuti lasciati dagli avventori sui marciapiedi, senza contare quelli prodotti direttamente dalle persone che scambiano le strade per bagni pubblici”. Ecco perché il sindaco ha chiesto al comandante della Polizia Municipale, Giovanni Colloredo, di monitorare la situazione attraverso capillari e costanti controlli, al fine di “assicurare – spiega – le esigenze delle attività da un lato e quelle della convivenza e del riposo per i residenti dall’altro”.