Magnifica presenza, di Ferzan Ozpetek. Con Elio Germano, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Beppe Fiorello, Anna Proclemer.
Fantasmi o allucinazioni? Stress o pazzia? Non importa, non è davvero importante. Conta solo che per 110 minuti ci si possa godere un bel film. Ricco di omaggi a vari generi, dall’horror condito di specchi e ombre, al noir negli scantinati trasformati in fabbriche di costumi per drag queen, alla commedia romantica di sui si intuisce la presenza ma che, infine, non arriva, questo è l’ultimo film di Ozpetek. Il regista si muove in particolare sul terreno del fantastico e lascia lo spettatore incerto fino al finale. Non si capisce, ed in realtà la scelta è tutta di chi guarda, se gli eventi a cui si partecipa siano strani, riconducibili ad una realtà razionale, o se ci si trovi di fronte al meraviglioso, dove ciò che diamo per scontato non conta più.
Un giovane aspirante attore si trasferisce a Roma dove lavora di notte come pasticcere. Non è proprio un pasticcere, lui fa solo i cornetti. Fatto sta che nel suo nuovo appartamento inizia a vedere una compagnia di attori degli anni trenta. Dovrebbero essere tutti morti eppure sono lì, belli e giovani, che fanno le prove in casa sua. Tra inguinzioni di sfratto, rancori passati, speranze accartocciate in fondo alla coscienza, a voi il piacere di scoprire come si evolve la vicenda. Splendida la prova di Anna Proclemer, sboccata e ambigua come non ti aspetteresti da una signora della sua età.
Luca Artico
© Riproduzione riservata