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A Treviso serata di poesia e musica

Ha riscosso un buon successo di pubblico l’iniziativa promossa sabato 9 giugno dall’associazione di promozione sociale SeLaLuna di Treviso. Nel cuore della capitale della marca, sotto il fondale architettonico della Loggia dei Cavalieri, uno dei monumenti più importanti di Treviso, è andata in scena una serata all’insegna della poesia e della musica. Proposta conclusiva del calendario di attività dell’associazione SeLaLuna, che si occupa di sviluppare progetti di scrittura, lettura, espressione corporea, iniziative legate al campo della letteratura, dell’editoria e dell’arte, mettendo a disposizione del sociale un’offerta culturale, ricreativa e di sostegno alla persona.

Con l’accompagnamento musicale della giovane promessa turca, la chitarrista Yağmur Sivaslioğlu, figlia del celebre poeta Aziz Sivaslioğlu che l’ha iniziata alla passione per la scrittura, si sono alternati nella lettura vari autori e membri dell’associazione. A officiare la cerimonia è stata la poetessa veneziana Anita Menegozzo, che ha illustrato i contenuti dell’evento, articolato in tre sezioni. Passato, presente e futuro, le dimensioni temporali della nostra esistenza, hanno scandito versi e brevi narrazioni. Il flusso poetico e narrativo è inestricabilmente intrecciato al flusso vitale, ne riproduce andamenti, pause e svolgimenti. Composizioni raccolte in opere poetiche e versi inediti sotto l’egida della musica, della parola prodotta dallo strumento, dalla sequenza ritmica che si fa suono, all’insegna del legame primordiale e fecondo tra parola scritta e recitazione orale, tra scritto e canto.

la chitarrista Yağmur Sivaslioğlu

Dopo la presentazione delle liriche della poetessa Menegozzo, a inaugurare il ciclo di letture è stata Silvia Battistella. Insegnante presso la scuola primaria e consulente pedagogica, ha maturato fin da giovane l’interesse per la scrittura che l’ha portata a frequentare corsi di scrittura autobiografica, poetica e creativa. La sua produzione, costante nel tempo, si è indirizzata sia verso attività connesse al mondo scolastico (scrittura di testi teatrali, lettura di filastrocche, animazioni per bambini) sia verso percorsi di ricerca interiore. Di recente ha pubblicato un racconto nella raccolta antologica “Scalo 13” de “Il portolano” e il libro di poesie “Il sapore del vento”, di cui sono stati letti vari componimenti. Il suo stile poetico, elegante e diretto, si nutre delle emozioni suscitate dal divenire, dal perenne scorrere della vita; le liriche raccontano la fatica e il coraggio di vivere che nascono dal viaggio interiore, dalla scoperta del proprio vissuto.

Le letture hanno riguardato poi le poesie e i racconti pubblicati in antologie e su siti web da Amina De Biasio, grande assente della serata. Dopo avere seguito un percorso di formazione tecnica e avere ottenuto la qualifica di operatore della gestione aziendale, si è iscritta nel 2011 alla Scuola Holden di Torino per specializzarsi nella scrittura di racconti brevi. L’autrice nella sua prima opera “Nacqui viva e tale rimasi” con un linguaggio assolutamente spigliato e anticonvenzionale, ci offre diversi spaccati della vita di ogni giorno e di situazioni comuni.

Lo stesso sentimento di amore per la scrittura accomuna anche un altro dei protagonisti dell’evento, Francesco Bordignon. Appassionato di fotografia, studia musica dall’età di sedici anni (flauto traverso, flauto dolce, cornamusa) e coltiva da fin piccolo la passione per la poesia. “Scripta Manent”, la sua prima raccolta, è riuscita a vincere la tradizionale ritrosia dell’autore a far uscire il proprio ego dal cassetto delle produzioni inedite. Le sue composizioni, incentrate sui temi della fine di un amore, della nostalgia e della solitudine, proprio perché denotano un legame molto intimo tra l’io lirico e il paesaggio naturale, sono capaci di regalare al lettore sensazioni ed emozioni autentiche e genuine.

Il racconto delle emozioni più intime, il viaggio di scandaglio introspettivo, le note evocatrici di sensazioni, ma anche il racconto della quotidianità più spiccia e impoetica, hanno reso possibile per un paio d’ore una pausa lirica e onirica nel flusso quotidiano di un’esistenza da cui spesso sembrano esclusi il silenzio, l’ascolto partecipativo, il canto dell’anima. Forse solo una parentesi, in grado però di dare voce a quel fanciullino di pascoliana memoria che ci fa riconoscere la bellezza e la spontaneità della poesia.

Vito Digiorgio

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About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

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