Il Comune di Udine e Tribunale hanno apposto una targa in memoria dei “servitori dello Stato”, i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini delle scorte
“A vent’anni dalle stragi di mafia che tolsero la vita ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cosina, il Comune di Udine a perenne ricordo del loro sacrificio nella lotta alla criminalità organizzata e in difesa delle istituzioni democratiche dello Stato intitola questa aula del palazzo di giustizia e pone la presente targa. Udine, lì 19 luglio2012”.
C’è scritto questo sulla targa che oggi, 19 luglio, è stata scoperta dal sindaco di Udine, Furio Honsell e dalla presidente del Tribunale di Udine Alessandra Bottan nell’aula A dei palazzi giudiziari del capoluogo friulano. Un’aula intitolata, sempre oggi, proprio ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla cerimonia commemorativa in memoria dei “servitori dello Stato”, caduti nell’attentato mafioso di via D’Amelio venti anni fa, erano presenti diversi rappresentanti delle istituzioni che hanno raccolto l’invito spedito a tutte le autorità, dal prefetto Ivo Salemme a numerosi consiglieri e assessori comunali e provinciali.
“Sono eroi civili, tutti, fino a ogni singolo componente della scorta – dichiara Honsell durante la cerimonia – e bisogna commemorare tutti i nomi. Di fronte alla storia, di fronte al Paese, sono figure che dovremmo cercare di tenere sempre presenti, perché è l’unico modo con il quale possiamo dare un senso al loro sacrificio e un significato alla nostra stessa esistenza come rappresentanti delle istituzioni e della società civile”.
L’iniziativa di apporre una targa in ricordo delle vittime di via D’Amelio è partita dal consigliere comunale delegato di quartiere, l’avvocato Pierenrico Scalettaris. “Una proposta – prosegue Honsell – fatta immediatamente propria anche da tutti i componenti della giunta e del consiglio comunale. Il mio ringraziamento, dunque, va a tutti loro, ma soprattutto alle forze dell’ordine che sono quotidianamente impegnate nella lotto alla criminalità e alla mafia”.
Durante la cerimonia di inaugurazione della targa il primo cittadino si è anche soffermato sull’importanza del concetto di legalità. “Se delle regole sono ingiuste – spiega – dobbiamo impegnarci a cambiarle, ma dobbiamo insegnare ai nostri figli che le regole e le leggi vanno rispettate. Anche la mafia stessa ha le sue regole e le sue leggi e quelli che l’hanno contrastate hanno pagato con la vita. Per questo motivo – continua – è bene saper distinguere la legalità dalla giustizia. Quest’ultima è più alta”.
[nggallery id = 59]Un cenno da Honsell, infine, anche alla lotta all’evasione fiscale. “Non voglio sembrare prosaico – dichiara –, ma tutt’oggi tante regole vengono violate, come ad esempio con l’evasione fiscale. Un Paese dove questa viene tollerata pubblicamente forse deve fare ancora tanti passi verso la civiltà, ma per fortuna abbiamo dei maestri, dei martiri, degli ideali a cui ispirarci come queste persone il cui nome è inciso su questa pietra. Un esempio per i nostri giovani, i nostri figli, di come assumersi sempre la responsabilità – prosegue – perché anche l’indifferenza è colpevole, soprattutto quando è in gioco il bene collettivo. Questi eroi civili – conclude Honsell riferendosi alle vittime della mafia – si sono fatte carico del bene collettivo, che è la cosa più alta che ci sia, al di là di quello che può essere il bene individuale”.