Dopo il piazzale di Villanova delle Grotte, intestato al maestro Jacques de Molay lo scorso anno, i successivi maxi raduni di Torino e Venezia, tutti eventi salutati dai messaggi augurali del Presidente della Repubblica, i neo-templari del Gran Priorato d’Italia ricevono un nuovo significativo segnale pubblico di apprezzamento e simpatia. Sabato 6 ottobre, infatti, nella cittadina di Arzene in provincia di Pordenone una collina, sulla quale è stato eretto un cippo con l’antica croce vermiglia, sarà intestata ai Cavalieri del Tempio.
La scelta di tale dedica è stata deliberata dalla locale giunta comunale lo scorso novembre dopo i contatti intercorsi fra il sindaco Luciano Scodellaro e i vertici italiani del Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem, costituito nel 1804 a Parigi, che nel nostro Paese, è sotto la guida del governatore nazionale, il triestino Walter Grandis.
L’Istituzione, dopo l’autonomia dalla casa madre che aveva sede in Belgio, si sta distinguendo da venti anni per iniziative benefiche e di solidarietà affiancate alla ricerca storica e alla rivalutazione dei valori di fratellanza universale propugnati dai “Poveri Cavalieri di Cristo”. Ideali che, secondo Walter Grandis, furono la vera causa delle persecuzioni loro inflitte dal re di Francia Filippo il bello con la complicità, più o meno volontaria, di Papa Clemente V.
L’altura, realizzata in un’area verde vicina alla chiesa parrocchiale, è stata ideata a gradoni con l’intento di favorire un anfiteatro che possa ospitare eventi culturali e di aggregazione nella cittadina del pordenonese che ha dato i natali al celebre designer Harry Bertoia. La salita che porta alla collina sarà intitolata a Frate Cristiano da San Quirino. Davanti alle perplessità sull’intestazione sollevate da qualche parte, per la mancata documentazione relativa agli antichi cavalieri templari nella zona, il Gran Priore Walter Grandis ha tenuto a precisare:
“Molte cittadine italiane hanno vie che riportano i nomi di Mozart o di Garibaldi senza che per questo tali personaggi siano passati da quelle parti… Se le poche documentazioni sopravvissute non garantiscono che i nostri antenati spirituali fossero stati ad Arzene, va rilevato che loro presenze sono certificate nel raggio di trenta chilometri a San Quirino e a San Giovanni del Tempio e, pertanto, considerata la zona strategica della località per i traffici di quei tempi, non si ha il diritto di escluderle. A noi, tuttavia, piace pensare che l’onore riservatoci da Arzene sia, soprattutto, un apprezzamento rivolto ai neo-templari del Gran Priorato d’Italia per il continuo impegno atto a favorire un dialogo di pace fra le genti anche se di convinzioni spirituali diverse. Un’attestazione di simpatia che fa il paio con quelle che, puntualmente, ci giungono dal Quirinale.”
Nella giornata, cui hanno garantito la loro presenza autorità regionali e provinciali, prima dell’inaugurazione che si terrà alle 12.30, ci sarà una Messa di suffragio nell’antica chiesetta di S. Margherita seguita dalla solenne cerimonia per l’investitura di cinque nuovi cavalieri neo-templari provenienti dalle province di Pordenone, Udine, Trieste, Ancona, Cosenza e di un giovane paggio da Venezia. Tutte le manifestazioni sono aperte alla partecipazione del pubblico.