Debutto felice ieri sera al Giovanni da Udine per “La fine dell’inizio” , ultimo lavoro coprodotto dal CSS e dal Teatro Nuovo dell’era Lievi, ex sovrintendente e regista dello spettacolo. Scritta nel 1937 da Sean O’Casey, tradotta dalla professoressa Marisa Sestito, la spassosa “clownerie filosofica-teologica”, come la definisce Lievi, si avvale della drammaturgia di Peter Iden, delle scene di Josef Frommwieser e dei costumi di Marina Luxardo.
I primi dieci minuti scorrono in silenzio, sotto il ticchettio assordante di una sveglia: ma basta il silenzio dentro una stanza per definire i ruoli di una banale quotidianità in cui marito e moglie si scambiano occhiatacce e si fanno dispetti, in un clima noioso. Parte così una scena vista e rivista in mille case: il marito pigro che dà ordini e la moglie che un po’ subisce e un po’ reagisce.
Solo la scommessa di invertire i ruoli metterà fine alla calma apparente: che tutto sommato non è proprio una scommessa visto che è Darry (Stefano Santospago) che poi ordina alla moglie Lizzie (Ludovica Modugno) di andare a lavorare nei campi al posto suo. E Darry assieme all’amico Barry (Graziano Piazza) proverà a interpretare il ruolo “femminile” all’interno della casa con risultati disastrosi, che via via strappano sorrisi sempre più convinti al pubblico.
Riuscirà l’uomo a resistere senza la donna a casa? Nella finzione sarà già un miracolo riuscire a sopravvivere: la scena viene saccheggiata dai due improvvisati “casalinghi” che non sono capaci di far niente e rischiano di ammazzarsi mentre rompono piatti, brocche, vetri, sveglie. La fine coinciderà proprio con il termine delle devastazioni causate dall’assenza del “femminile”.
Un’ora e venti di teatro garbato, misurato, che sembra stentare a decollare ma poi ci si accorge che è un effetto voluto, un crescendo di situazioni che combina leggerezza ed equilibrio: teatro made in Friuli da esportare. Si replica stasera e domani alle 20,45, domenica alle 16, sempre che lo scenografo faccia in tempo a sistemare i danni causati dai due sciagurati protagonisti.
Maria Teresa Ruotolo