Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine ieri sera (20 febbraio) si è tenuto lo spettacolo del Ballet Nice Méditerranée che ha riempito platea e gallerie di pubblico. Diretto da Eric Vu-An, personaggio del mondo della danza dal 1974 che vanta importanti collaborazioni tra cui Rudolf Nureyev e Maurice Béjart, lo spettacolo è iniziato con una coreografia di quest’ultimo con “CANTATE 51” creata nel 1966, sulle stupende musiche del genio di Johann-Sebastian Bach, dove viene danzata l’Annunciazione, la battaglia tra bene e male. Questa elegante e difficile opera ha messo in luce i pregi e la bravura dei danzatori, ma anche le incertezze e a tratti il poco controllo dei movimenti. Difficile da interpretare e capire non essendo una esibizione classica ma astratta ed emotiva, ha lasciato molti degli spettatori in sala privi di un’opinione chiara e costretti a ripiegare e sperare sulle successive coreografie. Dopo un piccolo intervallo di una decina di minuti lo spettacolo è continuato con un classico del balletto, un estratto di “Romeo e Giulietta” di Serge Lifar, ballerino e teorico della danza ucraino che ha coreografato l’opera del XX secolo dando sfogo al suo stile neoclassico. Nonostante questo passo a due su musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky sia un vero e proprio capolavoro, è risultato antico e pesante soprattutto nella parte iniziale dove i solisti Adriana Vargas e Alessio Passaquindici alias Giulietta e Romeo si sono giurati amore eterno; l’ultima parte, quella della struggente morte degli amanti invece è stata più coinvolgente, appassionante e i due ballerini sono riusciti a esprimere dolore e sofferenza per l’amore perduto riscontrando un buon successo tra il pubblico. Una breve pausa ed il sipario si è riaperto su uno sfondo rosso vivo e oro con banchetti e un grande lampadario che dovevano far immergere lo spettatore nella scena del ricco matrimonio tra Raymonda e Jean de Brienne. È infatti questa scenografia che ha fatto da cornice al “Grand Pas Classique” un famoso estratto del III atto dal balletto Raymonda di Marius Petipa su musiche di Aleksandr Glazunov. Questo balletto è un pilastro della danza classica dove la principessa Raymonda, dopo tanti intrecci e ostacoli riesce a sposare il cavaliere da lei amato, Jean De Brienne. Chiamato anche Pas de dix (passo dei dieci) questo estratto è tecnicamente molto impegnativo e faticoso. Ciò purtroppo si è riscontato dalla messa in scena non all’altezza del genio di Petipa. Con qualche sbavatura e piccole imperfezioni la protagonista Céline Marcinno, non è riuscita a coinvolgere adeguatamente il pubblico. Alla “Raymonda” del Ballet Nice Méditerranée si può muovere una ulteriore piccola critica, questa volta estetica: ogni balletto ha i suoi costumi, molto spesso si individua il balletto proprio dai costumi di scena; ma questa volta forse gli abiti stonavano con il tema del balletto, Raymonda prevede per tradizione costumi che vanno dal bianco al blu con sfumature, pizzi e decorazioni in oro, ma la scelta per la rappresentazione di stasera è andata su colori quali rosso, nero e oro, più adatti a balletti come Don Chisciotte, Paquita o Esmeralda. Lo spettacolosi è concluso con lunghi e forti applausi per i ballerini e il direttore artistico tra numerosi commenti del pubblico, dalla soddisfazione, alla delusione dei più esigenti. Rimane il fatto che per i nostri teatri è un onore ospitare compagnie di balletto internazionali e che ampliano la conoscenza e l’amore per la danza.
Maya Agostino