Già a luglio, per la prima volta, era stata inviata una lettera a tutti gli over 65 per informali dei servizi attivi IL COMUNE INTENSIFICA LE VISITE AGLI ANZIANI
Caldo e afa in città e i Servizi sociali del Comune di Udine intensificano le visite agli anziani soli. A causa delle alte temperature che, stando alla previsioni, dovrebbero interessare anche il capoluogo friulano ancora per qualche giorno, infatti, l’assessore ai servizi sociali Antonio Corrias, d’intesa con il servizio sociale dei comuni dell’Ambito 4.5 dell’udinese, hanno deciso di monitorare con maggior frequenza tutti quegli anziani soli che hanno attivato l’assistenza domiciliare settimanale per cura della persona. “Visto il gran caldo – chiarisce ancora Corrias – gli anziani devono dedicare ancor più attenzione alla propria salute. Calore e umidità possono infatti mettere a dura prova la già ridotta capacità di adattamento dell’organismo. Era importante quindi – conclude – intervenire per ricordare loro alcune semplici regole base per affrontare al meglio il caldo estivo, proteggendosi da disidratazione e colpi di calore e, allo stesso tempo, monitorare la loro salute”. Durante le visite “aggiuntive” verranno infatti date indicazioni sui comportamenti da mettere in atto in queste giornate torride e gli anziani verranno informati sui servizi integrativi presenti sul territorio, come il progetto “No alla solit’Udine” che offre la possibilità di portare a domicilio degli anziani i farmaci necessari o la spesa, oltre ad organizzare trasporti per le persone in condizioni di limitata autonomia. Già all’inizio di luglio, i Servizi sociali del Comune avevano inviato una lettera a tutti gli oltre 65enni residenti in città per informarli dei servizi a loro dedicati. “Anche se in passato avevamo promosso queste iniziative tramite i media locali e nelle circoscrizioni – spiega ancora Corrias – quest’anno, per la prima volta dall’inizio di No alla Solit’Udine, abbiamo pensato anche di pubblicizzare presso tutti i cittadini potenzialmente interessati i servizi che il Comune offre alle persone più bisognose. Spesso, infatti, non tutti sanno che possono avvalersi di prestazioni che rappresentano un valido aiuto nei momenti di difficoltà. Ecco perché – prosegue – era fondamentale che, soprattutto in questo ambito, le persone fossero informate capillarmente su quello che i servizi sociali offrono loro”. Ritiro e consegna di referti medici o di farmaci, servizi di trasporto anche assistito, semplice compagnia o servizi di pedicure, barbiere e parrucchiere fino al disbrigo di piccole commissioni. Ma anche ambulatori infermieristici dover misurare pressione e glicemia e un centro diurno con attività ricreative e di animazione per la terza età. Sono questi, infatti, i principali servizi messi in campo dall’assessorato. Abbinata alla lettera spedita, inoltre, c’era una brochure informativa sulle principali regole per difendersi dal caldo e prevenire i conseguenti colpi di calore. Attualmente sono 27 i soggetti che aderiscono al protocollo d’intesa per i servizi di prossimità “No alla solit’Udine”: accanto al Comune di Udine ci sono infatti la FederFarma, la questura e l’Ater di Udine, e le associazioni di volontariato Anmic, Anvolt, Apici, Asdo, Auser, Avulss, Caritas diocesana, Centro Solidarietà Giovani, Cericot, Comitato parenti Iga, Gruppo Vincenziano, Infohandicap, Ispettorato infermiere volontarie Cri, Judinsi, la Quiete, Libera…mente, parrocchia di San Giuseppe, Banca del Tempo, Pro Senectute, Fondo Bianca Piubello, Ranginsi, Società San Vincenzo De Paoli, Anteas e Cooperativa Pervinca. Imprescindibile è poi naturalmente la collaborazione con l’Ambito socio assistenziale e con l’Azienda Sanitaria e i medici di base. Il servizio di “No alla Solit’Udine”risponde tutti i giorni al numero verde gratuito 800 – 201911, attivo 24 ore su 24 , dalle 7 alle 23 con operatore (dal lunedì al sabato) e dalle 23 alle 7 con servizio di segreteria telefonica garantito dal Telesoccorso. I tre sportelli in città, invece, si trovano in largo delle Grazie 6, in via Martignacco 146 e in via Pradamano 21, mentre il centro diurno “Salotto d’argento” in via Micesio 31 (ingresso pedonale anche da via Superiore. Amministrazione pubblica e centri di ricerca uniti per studiare nuove soluzioni che migliorino la qualità della vita di anziani e disabili, rendendo più intelligenti le loro abitazioni. Comune di Udine, Rino Snaidero Scientific Foundation e Friuli Innovazione collaboreranno nel progetto “RE-FREEDOM – Rete funzionale per la ricerca e sperimentazione di servizi innovativi per la domiciliarità” finanziato dalla Regione FVG con la legge 26/2005, art. 22, “Interventi a favore dell’innovazione nel settore del welfare”. L’iniziativa, ideata per rispondere alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, ha un duplice obiettivo: promuovere le tecnologie disponibili per migliorare la qualità della vita di anziani e disabili in casa e sperimentare l’applicazione di queste tecnologie con gli utenti finali, in spazi appositamente messi a disposizione dal Comune. Verrà creata una rete informativa che coinvolgerà gli attori locali del servizio socio-sanitario, per favorire la divulgazione verso gli utenti finali delle possibilità offerte dalla tecnologia per adeguare la propria abitazione a esigenze specifiche. Nella fase di sviluppo sperimentale, invece, alcune di queste tecnologie – che consistono nell’integrazione di strumenti informatici, soluzioni ergonomiche e domotiche, uso di nuovi materiali – verranno applicate in due appartamenti-laboratorio. Gli immobili individuati si trovano uno al quinto piano di uno stabile di via Mantova, e sarà riservato a utenti con difficoltà sensoriali (ipovedenti e audiolesi) e cognitive; il secondo al piano terra in via Colugna, e sarà invece destinato principalmente a persone con difficoltà motoria agli arti inferiori. “Gli spazi saranno ristrutturati e utilizzati per sperimentare nuovi servizi socio-sanitari al cittadino, secondo la logica della sostenibilità sociale – spiega il sindaco Furio Honsell. Un contesto domestico e ambientale migliore può ridurre gli effetti della disabilità fisica e prolungare la permanenza di anziani e disabili in casa, con effetti benefici sulla loro salute. Consente, inoltre, di riorganizzare i servizi pubblici in modo più efficace e più efficiente, riducendo il ricorso all’ospedalizzazione a favore dell’assistenza a distanza”. Le attività di ricerca saranno avviate nei laboratori della Fondazione Snaidero e poi realizzate anche negli appartamenti dove saranno validate direttamente con gli utenti finali. “Lo studio dello stato dell’arte permetterà di individuare le soluzioni più innovative esistenti sul mercato per l’assistenza domiciliare – illustra Felice Pietro Fanizza della Fondazione Snaidero. A partire da questi risultati si allestiranno gli appartamenti secondo diversi scenari che rappresenteranno le migliori soluzioni abitative per vari tipi di disabilità. Un campione di utenti e di loro familiari – prosegue – potrà quindi accedere e testare le soluzioni tecnologiche proposte, ma anche partecipare direttamente alla definizione di nuove idee che saranno poi sviluppate dai ricercatori”.Friuli Innovazione, oltre che della gestione del progetto, sarà responsabile anche dell’attività di diffusione e promozione delle metodologie e dei risultati, attraverso la predisposizione di materiale divulgativo e di un sito internet, e l’organizzazione di eventi e workshop sul territorio regionale. “Il progetto coinvolgerà, oltre al Comune, anche le aziende sanitarie regionali, i professionisti, le imprese, gli enti no-profit, le associazioni di disabili e di volontariato – aggiunge il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio – in un’ottica di collaborazione e di condivisione di competenze e idee, fondamentale per sviluppare approcci e metodologie innovativi”. L’obiettivo finale è sviluppare in futuro una rete di abitazioni intelligenti sul territorio, connesse tra loro e anche con soggetti esterni in grado di erogare servizi a distanza, per ridurre sensibilmente il ricovero di anziani e disabili in istituti di cura e ospedali, favorendo la domiciliarità e l’assistenza a distanza.
LA REDAZIONE