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PEGGIORA LA QUALITA’ DELL’ARIA OZONO SOPRA I LIMITI

QUALITÀ DELL’ARIA: SECONDO SFORAMENTO DEL LIVELLO DI OZONO

Raggiunti i 190µg/mc su un limite massimo di attenzione/informazione di 180 µg/mc

Per il secondo giorno consecutivo, il livello di ozono nell’aria ha superato nuovamente la soglia di informazione nella giornata del 24 agosto (il primo sforamento si era verificato il 23). Il protrarsi delle attuali condizioni meteorologiche, caratterizzate da elevato irraggiamento, alta umidità e scarso ricambio d’aria, ha portato la concentrazione di ozono a quota 190 µg/mc, un valore di poco superiore al limite di attenzione (180 µg/mc) previsto dalla normativa vigente (il secondo livello, detto di allarme, è fissato invece a 240 μg/mc).  Nello specifico, le due centraline posizionate in via Cairoli e a Sant’Osvaldo hanno registrato il 23 agosto rispettivamente 195 e 186 microgrammi per metro cubo di ozono, mentre il 24 agosto rispettivamente 190 e 170 μg/mc (quindi lo sforamento ha riguardato soltanto la centralina di via Cairoli). Una situazione che sembra destinata a perdurare anche nei prossimi giorni. “L’Osmer prevede un quadro meteo stabile anche per i prossimi giorni – commenta l’assessore alla Qualità della Città, Lorenzo Croattini –, quindi anche per i prossimi giorni i livelli di ozono saranno vicini o superiori alla soglia di guardia”. L’ozono, monitorato attraverso due delle cinque stazioni cittadine di rilevamento della qualità dell’aria sulle quali sono predisposti anche sistemi di rilevamento di questo particolare gas (via Cairoli e via Pozzuolo), è il prodotto di una serie di reazioni chimiche che partono da alcuni inquinanti primari emessi direttamente dagli autoveicoli, e che sono favorite dalla presenza delle radiazioni del sole. Proprio per queste motivazioni le concentrazioni più elevate di ozono si raggiungono nel periodo estivo e nelle ore più calde della giornata in cui è massimo l’irraggiamento solare. “La legge impone di informare la popolazione in caso di superamento del primo valore limite – spiega Croattini – raccomandando alla cittadinanza, in particolare i soggetti sensibili come bambini e anziani, di evitare di uscire di casa nelle ore più calde della giornata, indicativamente nella fascia compresa tra le 13 e le 18. Tale obbligo – precisa però l’assessore – spetterebbe in realtà alla Regione, come previsto dalla normativa vigente e in particolare dall’articolo 14 del decreto legislativo 155 del 2010 secondo cui  le regioni adottano tutti i provvedimenti necessari  per informare il pubblico in modo adeguato e tempestivo attraverso radio, televisione, stampa, internet o qualsiasi altro mezzo opportunodi comunicazione. Da questo punto di vista – denuncia Croattini – l’amministrazione regionale, però, è inadempiente e sul sito internet si parla solamente di pm10, frazione tipica dell’inverno”. Va ricordato che le precauzioni da adottare in caso di superamento del livello di guardia di ozono non riguardano solo le aree caratterizzate da un traffico più intenso. Se le condizioni meteorologiche sono particolari, infatti, sono sufficienti concentrazioni non elevate di inquinanti primari per raggiungere invece valori alti di ozono e bisogna anche sottolineare che i livelli più alti di ozono non si raggiungono nelle aree ad alto traffico veicolare ma in luoghi a volte lontani dai punti di emissione (in aree verdi urbane, ma anche in zone a considerevoli distanze dalla città, per questo le due centraline della città sono in due aree verdi una centrale ed una periferica al fine di evidenziare le punte più critiche di tale inquinante). Per quanto riguarda l’ozono, la normativa ha fissato i livelli massimi per la concentrazione di ozono nell’aria e fissa i due limiti medi orari a 180µg/mc per il livello di attenzione o di informazione e a 240µg/mc il livello di allarme. Dal punto di vista medico, il principale bersaglio dell’ozono sono le mucose, in particolar modo le vie aree. Le conseguenze sulle vie aeree dipendono dalle concentrazioni dell’ozono e dal tempo di esposizione. A concentrazioni sempre crescenti, e comunque ben al di sopra dei limiti indicati dalla normativa come limiti di attenzione e per periodi prolungati di tempo, gli studi epidemiologici dimostrano un aumento del rischio di riduzione dei parametri di funzionalità respiratoria e dell’insorgenza di sintomi irritativi delle vie aeree. Aumentando l’attività fisica e, quindi, la profondità e frequenza del respiro, aumenta la penetrazione dell’ozono nelle vie aeree più basse. I rischi maggiori sono quelli di malattie delle vie respiratorie, quali l’asma e broncopatia cronica ostruttiva; inoltre i soggetti anziani, a causa di una riduzione fisiologica della funzionalità respiratoria sono considerati a rischio. Da dati di letteratura, il rapporto tra le concentrazioni di ozono all’interno delle abitazioni ed all’esterno varia tra 0.10 e 0.25. Quindi, proprio per la sua elevata reattività, l’ozono è presente nelle nostre case in concentrazioni nettamente inferiori a quelle esterne. Per questo motivo è importante, soprattutto per le persone più sensibili come i bambini e gli anziani ed ai soggetti a rischio, non uscire nelle ore più calde della giornata (indicativamente nella fascia oraria compresa tra le ore 13 e le ore 18) e di limitare, nei limiti del possibile, durante queste ore, i ricambi d’aria con l’esterno.

Nessun limite, infine, per quanto riguarda la circolazione veicolare.

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