Autorità, rappresentanti delle Forze armate e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, gentili signore e signori, anche quest’anno, nel segno di una tradizione e di una consuetudine con la nostra comunità, celebriamo con il IV Novembre la festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.
Mi onoro di rappresentare per la prima volta come sindaco i sentimenti dell’intera città in questa solenne circostanza, nella sobrietà del rispetto della memoria dei caduti e nel riconoscimento del ruolo delle forze armate, ribadendo un atteggiamento e un pensiero profondamente radicati all’interno della comunità cittadina.
Oggi celebriamo il 93° anniversario della fine della 1^ Guerra Mondiale, che ha avuto come teatro bellico le nostre terre: 690.000 morti italiani è stato il bilancio finale di un evento bellico terribile, che ha trasformato definitivamente il nostro paese, portando a compimento la sua Unità Nazionale.
Il sentimento di Unità Nazionale prende forma e sostanza in quegli anni e con esso il sentimento di italianità, il collante che ci tiene uniti e ci accomuna. Ribadire le ragioni dell’unità del Paese non significa compiere un’operazione di vuota retorica, ma significa rispettare i caduti, onorare la loro memoria, dare un senso al loro sacrificio.
Il tema unitario diventa tanto più importante e attuale in presenza del 150° anniversario dell’Unità Nazionale, che si è celebrato quest’anno, e che doveva servire, nelle intenzioni delle massime autorità nazionali, a favorire una riflessione approfondita sul significato di essere italiani oggi e su una rilettura della nostra storia da cui trarre l’energia per ritrovare slancio e fiducia in noi stessi.
Non era però così scontato che il senso delle manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia andasse in questa direzione. Troppo forti erano state le critiche e le contestazioni che, da più parti, si erano riversate nei confronti di questo anniversario, troppe le prese di posizione tendenti a ignorare o a sottovalutare l’evento.
E invece l’Italia, che secondo alcuni non aveva più motivo di credere in sé stessa, ha opposto un’esistenza autentica. In tutto il Paese, le iniziative promosse nelle varie realtà locali, con l’impiego di mezzi modesti, hanno avuto un riscontro e un esito straordinari, con una sincera e convinta partecipazione popolare.
Anche nel nostro territorio, le iniziative organizzate dalle istituzioni locali (e qui voglio ricordare particolarmente quelle promosse dall’Amministrazione Provinciale) sono state coronate da grande interesse e coinvolgimento e si sono svolte in sintonia con lo spirito dell’anniversario che è diventato una ricorrenza che ha visto protagonisti numerose associazioni, le scuole, gli studenti.
Finito il 2011 e finite le celebrazioni, non rinunciamo, per i prossimi anni, a ricordare e a ravvivare i principi e gli ideali che sono stati alla base del processo unitario del nostro Paese.
Una forte identità nazionale, arricchita dal grande patrimonio civico e autonomistico italiano, è la premessa essenziale per lo svolgimento di un ruolo autorevole e rispettato sul contesto europeo e internazionale.
Da alcuni anni guardiamo alle aree di crisi e alle aggressioni del terrorismo internazionale in un’ottica di collaborazione e di cooperazione, partecipando attivamente a missioni militari particolarmente delicate e rischiose che hanno comportato per le famiglie dei caduti e dei feriti, per la comunità nazionale e per le Forze Armate, un costo altissimo.
Ricordiamoci perciò sempre dei nostri militari, non solo in occasioni di tragedie e di lutti, guardiamo con riconoscenza al loro sacrificio, cercando di garantire i mezzi e gli strumenti per operare in efficacia e sicurezza, senza fare di questa materia terreno di scontro o di strumentalizzazione politica.
Tutto questo deve diventare l’impegno delle Istituzioni e della politica ed è il modo migliore per assicurare ai nostri soldati impegnati in questo compito le migliori condizioni per ben operare. La cronaca di ogni giorno è purtroppo gravida di tensioni e di attentati, ma accanto alla preoccupazione è altrettanto forte il senso della nostra vicinanza e della nostra gratitudine nei confronti di coloro che, tra pericoli e difficoltà di ogni tipo, concorrono al ristabilimento della pacifica convivenza e operano per condizioni di vita dei popoli più dignitose e più giuste.
Per raggiungere questi obiettivi, le donne e gli uomini appartenenti alle nostre Forze Armate, di cui celebriamo oggi la giornata, stanno fornendo, riscuotendo la più alta considerazione da parte dei Paesi alleati e da parte delle popolazioni interessate, un contributo straordinario grazie alla loro preparazione e al loro livello di addestramento uniti ai valori di solidarietà e di umanità che sanno ovunque esprimere.
Tra le Forze Armate si è sempre distinta, forte di una gloriosa storia e di alto livello addestrativo, la Brigata Corazzata Ariete, “la nostra Ariete” che fa parte della storia della città e che della nostra città è cittadina onoraria, con cui c’è un rapporto speciale, basato sulla stima e sull’apprezzamento di tutti i pordenonesi.
Credo sia doveroso far sentire ai militari, impegnati in questi anni in delicate e pericolose missioni all’estero, la solidarietà e il calore della cittadinanza, che ha salutato le loro partenze e i loro rientri con partecipazione e trepidazione, sentendosi sempre vicina, ma in questi anni ancora più vicina.
Siamo orgogliosi delle nostre Forze Armate a cui esprimo, anche in questa occasione, il senso della mia stima e del mio apprezzamento più profondi.