Max Giusti ieri sera al Teatro Verdi di Gorizia per il cartellone PROSA ritorna sulle scene con 100% Comico. Il noto comico nato come imitatore, di origini marchigiane da parte di padre e sarde da parte di madre è cresciuto nel quartiere romano di Casetta Mattei intraprendendo da giovanissimo la carriera televisiva. Nello spettacolo portato a Gorizia c’era tanto divertimento e molte risate. Al centro di una scenografia vuota con un telo da videoproiettore, popolata da una vivace e coinvolgente band,composta da quattro musicisti ed una solista con voce e sonorità accattivanti, Max si racconta fra riflessioni e interrogativi. Ovviamente il primo pensiero è rivolto alla crisi politica in atto e alla momentanea perdita del premier dalle scene, che ironicamente mette la sua categoria in precarietà non avendo più l’oggetto da cui creare le proprie gag. In una giostra di ricordi dall’infanzia al primo amore, dalla famiglia al matrimonio, passando per l’amicizia, la solitudine e face book, ritornano i grandi temi musicali della nostra vita, con Baglioni e Battisti, i Pink Floid, Spandau Ballett…..
Due ore di spettacolo da vivere con l’artista, le musiche della sua band, ed un carosello teatrale di nuovi e imprevedibili personaggi e popolari cavalli di battaglia, fra cinismo, poesia e musica, in quella che lui considera la sfida più impegnativa della sua carriera. Dopo il successo di Supermax, a cui spesso si richiama, l’attore romano torna in scena per dare di nuovo il meglio di se stesso riuscendo ad entusiasmare pubblico e scena come sempre con ironia e comicità. Le domande sull’amore e le crisi comiugali, la solidarietà e la speranza possono ottenere risposte esclusivamente con una buona dose di ironia e comicità, quella di Max Giusti, classe ’68. Un excursus nella vita di un uomo che, alla soglia dei 40 anni, fa un suo bilancio certamente non del tutto negativo,anzi con una buona dose di speranza per il futuro. La scenografia si presenta molto semplice e Max Giusti accompagnato dalla sua band ne esce come sempre padrone della scena tra applausi e ovazioni entusiaste del pubblico presente.
Enrico Liotti
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