Di solito al termine innovazione si associa un processo evolutivo legato principalmente alla tecnologia, o meglio ancora alle sue nuove frontiere, la “piazza elettronica” , i social network, la “navigazione in rete”, il digitale, la domotica e alle innumerevoli applicazioni . Questo mutamento nel modo di rapportarsi dell’odierna società civile privilegia dunque il progresso tecnico, che per altro contribuisce a far vivere meglio, lasciando in posizione defilata altri aspetti della quotidianità, certamente non meno importanti. Uno degli aspetti che pur rinnovandosi nelle espressioni, mantenendo comunque una sua ben precisa identità, riguarda il tipo di rapporto che si instaura tra la società e l’arte nelle sue molteplici manifestazioni.
Pordenone, per l’offerta che propone, senz’altro si pone come promotore e sostenitore di dinamiche iniziative in questo campo, infatti sono visitabili mostre che richiamano al concetto di modernità e quindi per la proprietà transitiva all’innovazione.
Nella vecchia villa Galvani rimane aperta l’esposizione permanente “Novecento “ dedicata al patrimonio artistico del XX secolo del Museo Civico d’Arte di Pordenone che si è costituito nel tempo con donazioni, lasciti e acquisizioni. Queste raccolte forniscono un duplice panorama storico-artistico; da una parte “lavori” di artisti affermati a livello nazionale e internazionale,come Mario Sironi, Alberto Savinio, Renato Guttuso, Filippo De Pisis, Corrado Cagli, Georges Braque, Paul Delvaux, Massimo Campigli, Roberto Crippa, Lucio Fontana, dall’altra “produzioni” di artisti friulani, giuliani e veneti a significare il legame dell’arte con il proprio territorio.
Nella sede di PARCO – Galleria d’arte moderna e contemporanea “A. Pizzinato”, l’”innovazione” si impone con altre due mostre, che propongono aspetti inediti di famosi personaggi conosciuti per le loro attività in tutt’altri campi : “Tonino Guerra- Diario di un poeta “ che espone un centinaio di opere tra pastelli, dipinti, affreschi, acquarelli , grafiche , ceramiche e “Maceriaprima (accuse mosse) “ di Alessandro Bergonzoni con una selezione della sua produzione artistica, la prima esposizione in uno spazio museale italiano scelto e sostenuto dall’artista per la volontà della città di imporsi sul panorama culturale con innovative proposte. Dall’apertura, la prima il 3 e la seconda il 17 dicembre, ad oggi si è registrato l’afflusso di oltre 1200 visitatori.
Un’altra forma espressiva è certamente l’architettura, dove creatività e innovazione si applicano al vivere quotidiano. In Via Bertossi, la Rassegna biennale “Premio Marcello d’Olivo 2010” in cui sono stati presentati alcuni tra i più interessanti progetti architettonici realizzati in Friuli dal 2002 ad oggi, in poco meno di un mese è stata visitata da oltre 600 persone ed una significativa presenza si è registrata ai dibattiti sulla specificità urbanistica ed architettonica di Pordenone, a cui hanno partecipato valenti progettisti.
Significativo, perché celebra e valorizza un artista locale impegnato da 50 anni sul territorio, è anche il tributo che la città offre a Giancarlo Magri, con due mostre aperte lo scorso 3 gennaio; una è dedicata all’attività di restauratore allestita nell’ex Convento di San Francesco e l’altra alla sua produzione artistica proposta negli spazi espositivi della Provincia.
Attorno alle mostre però sono fiorite altre interessanti e coinvolgenti iniziative; si sono costituite nuove associazioni culturali, le mostre sono valorizzate da concerti musicali , si organizzano incontri su tematiche artistiche e ambientali e si organizzano visite guidate gratuite.
Innovazione significa anche rapportarsi con altri istituti, infatti sono frequenti i contatti con il MACRO di Roma , la Fondazione Re Rebaudengo di Torino e con la vicina Venezia. Rinnovamento culturale a Pordenone è sinonimo anche di valorizzazione di nuovi spazi come quelli espositivi della Biblioteca Civica dove, appena terminata la mostra di Antonio Crivellari “Scritture”, si sta preparando la personale di Matteo Menotto “Le città invisibili” .
Le mostre promosse dal Comune, – commenta l’assessore alla cultura Claudio Cattaruzza – sono un atto di coraggio, una sfida, forse una provocazione, ma sono anche un preciso segnale che vuol trasmettere l’Amministrazione; questi tempi difficili vanno affrontati esplorando nuovi orizzonti., in ogni settore che coinvolge la res pubblica. –
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