Dopo 40 anni è stato approvato il nuovo piano regolatore della città di Udine. IL CONSIGLIO COMUNALE adotta il nuovo documento urbaistico. Parole d’ordine : equità sociale e sostenibilità.
Il sindaco Honsell dichiara: “Con questo piano si disegna una visione per la città che ha come obiettivo principale quello di migliorare la qualità della vita di tutti gli udinesi e non solo”
Per Honsell si tratta di un piano tendente a fare di Udine non una città grande, ma un modello, una grande città a misura d’uomo e di socialità. Con 22 voti a favore, 2 contrari e 1 astenuto (gran parte della minoranza non ha partecipato al voto uscendo dall’aula), dopo 40 anni il nuovo piano regolatore è stato infatti ufficialmente adottato oggi 25 luglio nell’aula del Consiglio a palazzo D’Aronco. Entrando nel dettaglio in Udine sono state individuate 74 aree da riqualificare. Le zone considerate in una riqualificazione secondo le norme vigenti sono state ripensate come fossero isole prive di rapporto con ciò che le circonda e il medesimo principio varrà per periferia così da essere un confronto con i Comuni limitrofi, così da segnare una continuità con tutto il territorio. Delle 19 zone considerate nel vecchio piano, si passerà a 5 nuove tipologie con la cosidetta edilizia “rada” mantenendo salvaguardati tutti gli strumenti di tutela dei luoghi storici e ambientali. Ora completato questo fondamentale passaggio, si apre la fase di esposizione alla cittadinanza del nuovo Prgc. Una volta raccolte tutte le osservazioni il piano tornerà nuovamente in aula per la sua approvazione definitiva (verosimilmente nella prossima primavera) . “Sono molto soddisfatta – commenta l’assessore alla Pianificazione Territoriale, Mariagrazia Santoro – perché è un lavoro di squadra. Una squadra formata dai tecnici e dagli amministratori, che hanno lavorato insieme per disegnare il futuro di Udine da offrire ai nostri cittadini”. L’impostazione del nuovo Piano regolatore passato oggi in Consiglio è molto diversa rispetto a quella dei piani realizzati fino ad oggi. La città, il cui ultimo Piano regolatore risale a circa 40 anni fa, viene infatti progettata in base a quattro sistemi: ambientale, insediativo e dei servizi, della produzione e del commercio, delle infrastrutture e della mobilità. Con questo si desume che ci sarà un occhio di riguardo per le problematiche legate all’ambiente e alla qualità della vita. Tra le principali novità del piano figura la “scheda norma”, uno strumento nuovo che permette di dare indicazioni, prescrizioni o vincoli alla progettazione attuativa di una specifica area, per fare in modo che la parte di città da trasformare non sia più pensata come un’isola a sé, ma come parte di un “sistema quartiere”. Il nuovo Piano individua 74 “schede”, una per ogni “ambito di trasformazione”, ovvero per ogni luogo in cui si prevede una riqualificazione, come ad esempio le aree abbandonate, zone di quartieri da completare o alcune arterie degradate del centro. Il progetto garantisce un luogo di aggregazione, nella maggior parte dei casi un’area verde, ogni 300 metri per la nuova città del futuro. Una distanza considerata come quella massima che un utente debole è disposto a percorrere a piedi dove saràù dato risalto al traffico pubblico è sarà rivalutata la distanza fra le fermate di autobus e le varie zone servite. Il Piano riscrive infine tutta la normativa sulla residenza e individua 5 zone residenziali con precise caratteristiche. A partire da venerdì 29 luglio (inaugurazione giovedì 28), il nuovo Piano regolatore sarà “in mostra” alle Gallerie del Progetto di palazzo Morpurgo (via Savorgnana 12) nell’esposizione “Casa città”, un luogo pensato e voluto dall’amministrazione per conoscere e commentare il documento appena approvato. Adesso la parola passa ai cittadini che dovranno fare le loro osservazioni e si spera le loro eventuali proposte migliorative su qualche improbabile svista, visto come il lavoro è stato svolto dall’intero team tecnico supervisionato dall’assessore all’urbanistica Mariagrazia Santoro.
Liotti Enrico
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