Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Sindaco ai cittadini Novaresi sulle scelte del Governo con la Manovra – Bis e le prospettive di una ripresa difficile:
Lettera aperta del sindaco che anticipa i prossimi interventi di bilancio imposti da una manovra
«che annulla tutte le prospettive del federalismo fiscale»
Cari novaresi,
ogni giorno leggiamo sui giornali un vero e proprio bollettino di guerra. La crisi dei mercati finanziari, il crollo di molte certezze del sistema economico, l’affanno con cui anche le “locomotive” dell’economia mondiale vivono questo momento complesso e soprattutto le previsioni pesanti sui prossimi mesi, con l’occupazione in picchiata e i bilanci delle famiglie sempre più in rosso richiederebbero una guida sicura e decisa del governo del Paese.
Invece l’esecutivo nazionale, ormai non più credibile e sempre più privo di idee, vive alla giornata tra le pressioni degli eventi esterni e dei nostri partner europei e le divisioni laceranti al proprio interno. E in più sbaglia i conti e continua a prendere in giro gli italiani: dopo aver negato la crisi, dopo averla sottovalutata, dopo aver affidato a proposte demagogiche la propria iniziativa politica, il governo in due mesi è costretto a due successive manovre che certificano ancora una volta l’incapacità o la non volontà di governare per il bene del nostro Paese e degli italiani.
Quella di questi giorni è ancora una volta una manovra che non affronta i problemi veri ed elenca solo una serie di teoriche “buone intenzioni”. Sono davvero curioso di scoprire cosa rimarrà, ad esempio, della “battaglia d’agosto” sul taglio delle province o sulla gestione più efficiente dei piccoli comuni. In questa manovra, come in quella precedente, c’e’ una sola ed unica certezza: il governo ancora una volta scarica in periferia i costi del risanamento del bilancio, non assumendosi quella responsabilità che dovrebbe essere il modus operandi di ogni amministratore. Ancora una volta il governo si ripara dietro gli amministratori locali, quelli che ogni giorno rispondono direttamente ai cittadini, ci mettono la propria faccia, mentre sul territorio rischiano di essere tagliati e colpiti i servizi ai più deboli. E questo, lo si capisce molto bene, è esattamente il contrario del federalismo, che esce davvero malconcio da questa fase di incapacità strategica nazionale. Il cuore della riforma federalistica è l’idea che a fronte di tasse locali si tolgano tasse nazionali. Invece gli ennesimi tagli ai trasferimenti di fondi dal livello centrale ai comuni rischia di obbligare i comuni a ridurre ulteriormente il livello dei servizi (welfare, asili, manutenzioni strade, investimenti, ecc.) oppure ad imporre nuove tasse per vogliono salvaguardare almeno i servizi essenziali che garantiscono la convivenza dignitosa tra le persone.
Per Novara le conseguenze delle ultime scelte nazionali si sommano ad una situazione locale davvero difficile. Fin dai primi giorni dopo il nostro insediamento abbiamo dovuto fare i conti con un bilancio lasciatoci in eredità che, sia pure tecnicamente corretto, è fragilissimo, è costellato di potenziali passività e di situazioni di pesanti criticità. Non so come definire diversamente le perdite strutturali di gestioni come quella dello Sporting che da anni scaricano i loro effetti negativi direttamente nel bilancio comunale. E non so come chiamare diversamente anche i riflessi pesanti di situazioni molto critiche come quella di aziende partecipate come la Sun o di enti collegati al Comune come la Fondazione Coccia. Il tutto aggravato da un quadro delle previsioni di entrata che non si sono rivelate corrispondenti alla realtà.
Voglio dire chiaro e netto a voi tutti che io non resterò a guardare.Non vogliamo essere i liquidatori di un patrimonio di servizi che il Comune di Novara da sempre eroga ai propri cittadini. Questa città va difesa dalle conseguenze degli errori del governo e di chi ci ha preceduto. E per fare questo non ci sottrarremo alle nostre responsabilità, assumendo l’onere di alcune scelte, anche quando non ne condividiamo il metodo. Nei prossimi giorni, a questo proposito, il consiglio comunale discuterà una proposta di delibera che stabilisce l’incremento di una addizionale sulle imposte inserite nella bolletta Enel. Si tratta di una misura introdotta dal cosiddetto “decreto mille proroghe” del governo, che è stata adottata dalla assoluta maggioranza delle amministrazioni. Se il consiglio comunale lo approverà, quello introdotto sarà un aumento che prevediamo possa essere sostenibile per le famiglie: circa 10 euro all’anno per ciascun cittadino. Certamente nulla di paragonabile alla “stangata” del 2007 quando la precedente amministrazione portò ai massimi tutte le imposte comunali. Un incremento complessivamente contenuto, ma che consentirà all’amministrazione di fare fronte almeno ad una parte dei fabbisogni indispensabili per portare avanti i servizi essenziali. Di certo questo primo intervento non sarà sufficiente, perché ancora non conosciamo l’ammontare preciso dei tagli che ci saranno riservati dalla manovra e stiamo verificando in questi giorni l’esistenza o meno dell’equilibrio tra entrate e uscite del bilancio lasciatoci. Ci attende un compito delicato, che richiederà anche molto coraggio, oltre che capacità di progettazione e di ideazione. Ma le idee e il coraggio non ci mancano. Non ci limiteremo certamente a fare gli esattori delle tasse per coprire le scelte scellerate altrui. Sono in cantiere interventi di riduzione e razionalizzazione della spesa, di miglioramento della funzionalità dei servizi, di taglio degli sprechi e delle inefficienze. Saranno interventi duraturi e non solo una tantum, per restituire certezze alla città e creare le condizioni per far ripartire un ciclo positivo, che garantisca nuovamente crescita, lavoro e sicurezza sociale. Già nei prossimi mesi gradualmente metteremo in atto il nostro disegno di riforma. Ne renderemo conto, passo dopo passo a tutti i cittadini, con lo stile che ci contraddistingue, aperto, trasparente e sempre disposto al confronto con i novaresi. E siamo certi che i novaresi saranno al nostro fianco.
Ovviamente la nostra redazione mette in evidenza che le parole del “Neo Sindaco” da pochi mesi insediato sono frutto di molta buona volontà e partecipazione alla cosa pubblica, ed auguriamo al Primo Cittadino novarese di essere in grado di attuare quanto propone durante il proprio mandato.
Enrico Liotti per La redazione