Caro lettore non pizzicarti su un braccio, ti assicuro non stai sognando è tutto vero, reale. Non è un déja vu e non sei dentro Matrix; non esiste nessuna pillola rossa in questo caso. Un giorno ti svegli con la voglia di cambiamento, decidi che è arrivato il momento, ‘hic et nunc’; le elezioni sono l’occasione giusta per dare una ventata di freschezza a questo paese, una scossa per ripartire. È il nuovo che avanza: nuova classe dirigente, nuova mentalità sociale e culturale, innovazione, ricerca, sostenibilità, green tecnology…
Ma di cosa stiamo parlando? Accendi la vecchia televisione, con i vecchi programmi che ospitano i vecchi politicanti orgogliosi e sorridenti di aver trovato l’accordo. Habemus presidentum! Strizzi gli occhi incredulo, pulisci bene gli occhiali ma il nome non cambia, hai letto bene. Giorgio Napolitano. Ma come?! Dopo la farsa elezioni, che hanno restituito i soliti noti, la beffa sul presidente. Vorrei che almeno uno dei ‘saggi’ mi spiegasse il senso di tutto questo; a cosa e a chi sono servite le elezioni del 24-25 febbraio scorso se in definitiva i membri del governo verranno nominati da Napolitano? Mi sento Bill Murray nel film “Ricomincio da capo”. E mentre le poltrone sono saldamente ancorate, i giovani italiani non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro, le famiglie rinunciano alle cure odontoiatriche, le imprese chiudono e i suicidi aumentano.
Non c’è più da meravigliarsi di niente; Dan Brown non avrebbe mai concepito lo spettacolo assurdo italiano. Comici di professione che diventano politici, politici che fanno i comici, bunga bunga, giaguari, lauree inventate o comprate in Albania, franchi tiratori e volta bandiera. Non è una commedia, è l’Italia.
Carlo Liotti
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Gentile redattore, è vero che nulla è cambiato, ma la colpa non è dei vecchi politici, perché se anche hanno in mano l’apparato del potere, chi li ha rimandati in parlamento è stato ogni singolo elettore che sembra lamentarsi, sempre, ma in fin dei conti gli piace versarsi il latte addosso e continuare a vivere senza farsi troppo male, si vede che come sempre noi italiani siamo un popolo di pecoroni e senza un capo bastone non sappiamo pensare con la nostra testa. Sbagliando forse, ma qualche volta si dovrebbe anche pensare al male che facciamo a noi stessi.
Un’analisi davvero sottile e acuta. Viene spontaneo domandarsi: “Si vabbè, quindi?”
Vorrei far presente che con l’attuale legge elettorale nessun elettore può essere accusato di aver favorito il ritorno della vecchia classe dirigente. Inoltre i giovani hanno la sola colpa di essersi fatti plasmare dai falsi idoli, dal sogno di successo facile e dalla vita spensierata che ogni giorno inquina la televisione privata, ma soprattutto pubblica. La mia analisi non è la soluzione al problema, è la constatazione del problema. E’ un monito per tutti quelli che si sono illusi di poter assistere al ‘nuovo che avanza…’
Carlo L.