Agosto 1972: Carlo Leidi, Franco Fortini, Aldo Natoli, tutti de Il Manifesto, insieme con Gianni Corbi, giornalista de l’Espresso, e un gruppo di operai partono in delegazione ufficiale per la Cina. All’inizio dell’anno vi si erano recati Nixon e Kissinger per lo storico incontro che avrebbe portato a una svolta nelle politiche cinesi e americane. Saranno le fotografie scattate da Leidi durante quel viaggio al centro della prossima mostra organizzata dal Craf in collaborazione con i Civici Musei del Comune di Udine e che aprirà i battenti a partire da venerdì 5 luglio alla Galleria Fotografica “Tina Modotti” (ex mercato del pesce). L’esposizione, curata da Silvia Turzio e corredata da interessanti materiali documentari proposti a contestualizzare le fotografie ci Carlo Leidi durante il suo viaggio cinese, nasce in seguito al recente acquisto, da parte del Centro di Ricerca e Archiviazione Fotografica di Spilimbergo, dell’archivio di Carlo Leidi che comprende sia le fotografie, sia molti documenti biografici e politici.
Fotografo, scrittore e cultore enogastronomico, Carlo Leidi (Bergamo, 1930-1998) è stato un esponente della Bergamo politica e culturale degli anni Sessanta e Settanta. Egli amava definirsi notaio per dovere e fotografo per passione: iniziò a fotografare nel 1956, con lo scopo di utilizzare le immagini per documentare la realtà sociale. Suoi i reportage sull’Africa nera (1969-1971, nel favoloso e incontaminato Mali, culla della grande civiltà dei Dogon), sul viaggio del Papa in Polonia (1979), su Bergamo, la sua città di cui voleva salvaguardare in modo particolare la qualità urbana e il patrimonio artistico, e la Toscana, documentando, con gli amici di Slow Food Arcigola, la cosiddetta “civiltà del vino”. Con Alfonso Modonesi documentò Praga nell’anno 1968. Le sue fotografie sono state pubblicate su L’Europeo, La Domenica del Corriere, Historia, Du, Fotografie, Design ed altri periodici e quotidiani stranieri. Nel 1972 fece un viaggio in Cina con la delegazione de Il Manifesto realizzando nell’occasione una vastissimo e attento lavoro su questo grande Paese mentre stava uscendo del periodo della cosiddetta “rivoluzione culturale”. La mostra, che gode del patrocinio della Fondazione Bergamo nella Storia, resterà aperta a ingresso libero fino al 15 settembre il venerdì e sabato dalle 16 alle 19, la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.Per informazioni è possibile rivolgersi al PuntoInforma del Comune telefonando allo 0432 414717.
C.L.