Le risultanze di un’indagine dell’Anfp ( Associazione nazionale forze di polizia) sul trend della criminalità riferita al 2010, pubblicata alcuni giorni fa sul Sole 24 Ore, collocano Pordenone al 94° posto su 103 per l’incidenza dei reati in rapporto alla popolazione esistente, registrando nel contempo anche un calo dell’8,8 % rispetto al 2009. Oltre all’ottima posizione a livello nazionale Pordenone risulta essere la prima in Regione confermandosi così un’area dove il trend criminoso è tenuto sotto controllo e addirittura regredisce. Un quadro generale, che comunque non fa calare la soglia di attenzione e di controllo del territorio, considerando anche che nel rapporto agenti/numero di abitanti ci sono più appartenenti alle forze dell’ordine a Gorizia e a Trieste che a Pordenone. La collocazione nella parte bassa della classifica (positiva) induce ad una ulteriore riflessione. A Pordenone gli immigrati risultano essere il 16% della popolazione, (una delle città capoluogo con maggior presenza di cittadini extracomunitari), per cui secondo un luogo comune, la città ne dovrebbe soffrire e registrare significativi tassi di criminalità . Dalla classifica invece si evince che non c’è correlazione tra la sicurezza urbana e la presenza di extracomunitari. L’equivoco – commenta l’assessore Moro– è dovuto probabilmente al fatto che nel giudicare il fenomeno delittuoso prevale la percezione di mancanza di sicurezza piuttosto che il dato oggettivo. I fatti delittuosi, insoliti e limitati nel numero, come dimostra la classifica, vengono vissuti con apprensione e inquietudine proprio per la loro straordinarietà e ciò induce a ritenere che ci sia poca sicurezza. Vanno tenuti distinti gli aspetti emotivi generati da un fatto e la realtà oggettiva dello stesso. Per quanto riguarda la gestione della sicurezza – prosegue l’assessore alla Polizia Municipale Flavio Moro – va considerato l’ordinamento nazionale sulla sicurezza – il quale stabilisce che questa sia gestita gerarchicamente, dal Ministero dell’interno a livello nazionale, dalla Prefettura, dalla Questura a livello locale e in ultima istanza dal Sindaco, solo nel caso di mancanza delle precedenti figure istituzionali a livello locale. Quest’ordine di attribuzioni di funzioni e responsabilità, non impedisce che il fenomeno della criminalità sia contrastato di comune accordo grazie alla collaborazione fra le forze di polizia nazionali e quelle locali. Va ricordato inoltre che periodicamente si riunisce il Comitato Provinciale per l’Ordine e la sicurezza, anche in seduta straordinaria in caso di fatti eclatanti. Ecco dunque che il controllo del territorio risulta efficace come la stessa classifica dimostra. In ogni caso l’Amministrazione Comunale ha ben presente il proprio impegno sul tema della sicurezza e i risultati di questa classifica sono da sprone per continuare ad operare allo scopo di tutelare e salvaguardare la sicurezza dei cittadini.
(e.l.)