Deperu: “Un successo che rivendichiamo quale frutto dell’impegno delle associazioni lgbti che possono offrire grandi occasioni di crescita comune”
“Un primo, concreto, segnale contro le discriminazioni anche nel capoluogo friulano. Un riscatto per la nostra città che, a tre anni dalle polemiche sui manifesti del Bacio Gay, dimostra di essere cresciuta, anche grazie alle nostre “provocazioni”! Un successo che rivendichiamo quale frutto dell’impegno delle associazioni lgbti che possono offrire grandi occasioni di crescita comune”.
Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Friuli “Nuovi Passi” Udine e Pordenone, commenta così la notizia dell’approvazione da parte della giunta comunale di Udine dell’adesione dell’amministrazione alla rete RE.A.DY., Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
“Una richiesta, quella che anche il Comune di Udine aderisse – prosegue Deperu – accolta all’unanimità dalla Commissione Cultura a dicembre 2012 e che Arcigay Friuli, insieme a tutte le associazioni lgbti del territorio, Arcilesbica Udine, Rete Lenford, Agedo Friuli, Iris, Certi Diritti, avevano avanzato da tempo. Un ringraziamento speciale – conclude il presidente di Arcigay Friuli – va al presidente della Commissione Cultura Federico Pirone, unico ad aver raccolto la nostra richiesta, all’assessore alla Cultura Luigi Reitani che ha intelligentemente fatto propria l’iniziativa presentandola alla Giunta udinese e al sindaco di Udine, Furio Honsell.
La rete RE.A.DY, si spende per il riconoscimento dei diritti delle persone gbti nei confronti del Governo centrale e contemporaneamente sostiene l’azione delle Pubbliche Amministrazioni nel promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo alla costruzione di una cittadinanza piena e compiuta.
Attraverso la diffusione delle buone prassi già sperimentate da altre pubbliche Amministrazioni su tutto il territorio nazionale, gli aderenti alla rete si impegnano non solo a contrastare le discriminazioni, ma anche a promuovere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare.
Rudi Buset
[email protected]
RIPRODUZIONE RISERVATA