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Bollani, a Gorizia il grande jazz con il Danish Trio TEATRO Verdi di Gorizia che, lunedì 11 marzo

Appuntamento d’eccezione per il teatro Giuseppe Verdi di Gorizia che, lunedì 11 marzo (inizio ore 20.45), ospiterà l’unica tappa regionale del tour internazionale del Bollani Danish trio che, da marzo a giugno, vedrà il terzetto – tra i massimi esponenti a livello mondiale per quanto riguarda la musica jazz – esibirsi in sette città italiane, prima di emigrare in Francia, Danimarca e New York. La breve tournèe è stata ideata per celebrare i dieci anni di concerti e dischi del gruppo. Per il pubblico goriziano, quindi, la grande occasione di ammirare dal vivo il pianista Stefano Bollani (che sul palco del Verdi si esibirà con il bassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund, entrambi danesi). Un artista internazionalmente riconosciuto, tanto che (solo per citare alcuni riconoscimenti) nel dicembre 2007, a Vienna, gli viene consegnato l’European Jazz Preis, premio della critica europea, come miglior musicista jazz europeo dell’anno, mentre il prestigioso Berklee College of Music di Boston gli ha consegnato nel 2010 la laurea honoris causa (nello stesso anno riceve il Capri Global Artist Award e viene votato musicista dell’ anno nel referendum di Musica Jazz, nel 2011 gli viene assegnato il Los Angeles excellence award per la cultura italiana nel mondo). Stefano Bollani, inoltre, ha ideato e condotto il programma Sostiene Bollani presentato insieme con Caterina Guzzanti e trasmesso su Rai 3 nell’autunno 2011 (sulla stessa rete, tra gennaio e febbraio 2013 sono andate in onda le repliche alla luce del grande successo di pubblico ottenuto). Il 23 ottobre 2012 è stato pubblicato Irene Grandi & Stefano Bollani, album di cover e due inediti inciso con la cantante fiorentina, mentre il 15 febbraio 2013 il pianista milanese ha partecipato come applauditissimo ospite alla quarta serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio.  Torna, quindi, in tour dopo quasi un anno lo Stefano Bollani Danish trio. Dopo il grande successo della prima serie di Sostiene Bollani, programma tv, sulla musica che ha visto il Danish trio accompagnare musicisti e cantanti italiani e stranieri, confrontandosi su molti terreni musicali, il trio affronterà un nuovo percorso musicale che li porterà a registrare il nuovo disco per l’ ECM a New York nel prossimo giugno.  Il Danish trio. Stefano Bollani ha incontrato per la prima volta il bassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund nel 2002, anno in cui Enrico Rava vinse il premio JazzPar. Invitato a creare un gruppo con cui suonare nel corso della cerimonia di premiazione e per il breve tour successivo, Rava scelse Bollani come solista mentre gli organizzatori del premio proposero Bodilsen e Lund per la sezione ritmica. Bollani ricorda di essere entrato immediatamente in sintonia con i due danesi. «Fu un bellissmo momento e pensammo che sarebbe stato bello continuare a suonare in trio, cosa che facemmo l’anno successivo. All’inizio andammo in tournée in Danimarca, poi nel resto della Scandinavia e poi dappertutto». Il suono del gruppo è duttile, intrigante, fluido e ricchissimo di musicalità. Spiega Bollani: «C’è fra noi un’interazione molto particolare, difficile da definire a parole. Abbiamo tutti e tre circa la stessa età (Bollani e Lund sono nati nel 1972, Bodilsen nel 1970), siamo cresciuti ascoltando gli stessi dischi, abbiamo lo stesso tipo di interessi e questo conta molto. Non ci capita mai di discutere sul modo di suonare un pezzo, cosa che, per mia esperienza, è piuttosto insolita. Inoltre siamo ben consci che il modo in cui suoniamo i pezzi può essere, a volte, più importante dei pezzi stessi. Una cosa di cui sono assolutamente certo è che ogni nota da me suonata verrà ascoltata ed elaborata da Jesper e Morten. Un privilegio raro in un’epoca in cui i solisti jazz di grande talento tendono ad ascoltare quasi solo se stessi! In questo gruppo l’ascolto è un elemento centrale e ciascuno di noi è, in ogni istante, attento a ciò che gli altri stanno suonando, concentrato sul suono nella sua totalità. Esattamente il mio ideale di gruppo jazz».

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