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DA DOMANI, MARTEDI’ 4 GIUGNO, AL VIA LE VISITE GUIDATE IN RISIERA.

Il Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale comunica l’attivazione, in via sperimentale, dal 4 al 18 giugno, di un servizio di visite guidate ad orario fisso a pagamento. Nel periodo indicato, nelle giornate di martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica, alle ore 11 e alle ore 16, verrà sarà a disposizione di eventuali gruppi e singole persone una guida didattica del Museo al fine di offrire un percorso guidato del luogo della durata di un’ora circa. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 040 826202 oppure scrivere a [email protected].

Visto il successo di pubblico e il gradimento riscontrato, le due mostre attualmente allestite presso la Risiera di San Sabba sono state inoltre prorogate. La mostra Progetto Eutanasia: sterminate i disabili!, sarà visitabile presso la Sala del Museo della Risiera fino a domenica 16 giugno 2013. La mostra Testimoni Giudici Spettatori: il processo della Risiera di San Sabba, Trieste 1976, sarà visitabile nella “Sala delle commemorazioni” della Risiera fino a domenica 1° settembre 2013.

La mostra Progetto Eutanasia: sterminate i disabili! racconta di una pagina meno nota della storia del nazismo: lo sterminio sistematico, nei territori del Reich, di decine di migliaia di persone con disabilità. La mostra, che si snoda attraverso quaranta pannelli didattici di grandi dimensioni, è stata curata da Giovanni De Martis dell’Associazione di studi storici Olokaustos di Venezia. In modo molto chiaro e documentato viene ricostruita la nascita e la diffusione della ‘scienza’ eugenetica in Usa e Germania e il suo confluire nei progetti nazisti di eutanasia, con riguardo ai profili dei perpetratori e di alcune vittime, al ruolo della propaganda e del cinema, alle voci che seppero opporsi. La mostra è stata presentata a Trieste grazie alla Coop. soc. Trieste Integrazione a m. ANFFAS ONLUS e al Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale.

Alla fine dell’Ottocento si diffuse, in Europa e nel mondo, una nuova ‘scienza’: l’eugenetica, che mirava al perfezionamento della specie umana attraverso la selezione di caratteri fisici e mentali positivi (eugenetica positiva) e la rimozione di quelli negativi (eugenetica negativa). Si trattò di un primo fondamentale passo, che in capo a pochi anni portò alle prime iniziative di sterilizzazione coatta in alcuni stati degli Usa e poi, nel secolo successivo, alle sterilizzazioni di massa messe in atto dalle equipe mediche della Germania nazista: circa 400.000 tra il 1934 e il 1939. Nel Terzo Reich il passo successivo fu l’eutanasia, che prima determinò l’assassinio di bambini disabili mentali e fisici con l’uso di farmaci e successivamente, con l’avvio del Progetto T4, anche di adulti, che vennero eliminati nei centri di sterminio di Brandeburg, Sonnenstein, Grafeneck, Hartheim, Bernburg e Hadamar. I sei centri di sterminio erano tutti dotati di camera a gas e crematorio, come anche di sala di aspetto e alloggi per i dipendenti; ma non vi erano servizi per i pazienti disabili che venivano uccisi al loro arrivo.

Nell’agosto del 1941, dopo che erano stati eliminati circa 80.000 disabili, anche per alcune coraggiose voci di protesta che si erano levate in Germania, Hitler ordinò la cessazione del progetto, che però non si arrestò ma venne trasformato nella cosiddetta “eutanasia selvaggia” che venne praticata con farmaci oppure lasciando morire pazienti disabili per fame in ospedali speciali.

Personale e tecniche dell’operazione T4 vennero quindi utilizzati per la creazione e conduzione dei campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka, nel perseguimento della cosiddetta “Aktion Reinhard”, nella quale vennero sterminati circa 1.800.000 ebrei. Molti soggetti che avevano fatto parte dell’operazione T4 o della “Aktion Reinhard” o di entrambe giunsero a Trieste e nel Litorale Adriatico dopo il settembre del 1943. Tra questi anche August Dietrich Allers e Joseph Oberhauser, gli imputati del processo celebrato a Trieste nella primavera del 1976: il primo era stato come giurista a Berlino nelle sede operativa dell’operazione T4; il secondo aveva operato nei centri di Grafeneck, Brandenburg e Bernburg e quindi nel campo di sterminio di Belzec.

La mostra Testimoni Giudici Spettatori: il processo della Risiera di San Sabba, Trieste 1976 è stata realizzata da: Associazione nazionale ex deportati di Trieste; Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg di Trieste; Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica/Narodna in študijska knjižnica, Odsek za zgodovino; Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale. La mostra, curata da Franco Cecotti e Dunja Nanut, ricostruisce la vicenda del processo contro i crimini compiuti all’interno della Risiera di San Sabba celebrato al tribunale di Trieste tra febbraio e aprile 1976, processo che ebbe risonanza nazionale e internazionale. Essa intende ricordare l’azione civile dei tanti testimoni che, con coraggio e con enorme sforzo emotivo, hanno rievocato esperienze estreme di cui furono testimoni o protagonisti, e di cui molti loro parenti furono vittime. Il processo per i crimini compiuti alla Risiera di San Sabba, nel periodo dell’occupazione nazista dal settembre 1943 all’aprile 1945, venne celebrato presso il tribunale di Trieste tra febbraio e aprile 1976.

Le immagini del processo in mostra sono opera del fotografo Mario Magajna, del quotidiano sloveno di Trieste «Primorski Dnevnik». Quelle proposte sono conservate nell’Archivio fotografico dell’Aned, sezione di Trieste; altre fotografie provengono dal Fondo Bubnič, dell’Archivio Nšk – Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica, Narodna in študijska knjižnica, Odsek za zgodovino, e dall’Archivio fotografico dell’Irsml-FVG, Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg di Trieste.

Il processo per i crimini commessi alla Risera di San Sabba iniziò il 16 febbraio 1976 davanti alla Corte d’Assise di Trieste presieduta da Domenico Maltese; giudice a latere fu Vincenzo D’Amato, pubblico ministero Claudio Coassin.

Gli avvocati coinvolti nel processo furono 30, in rappresentanza di 60 parti civili. La gabbia degli imputati rimase vuota in quanto i due imputati non poterono venire estradati dato che gli accordi italo-tedeschi prevedevano tale istituto solo per i crimini commessi dopo il 1948, senza contare che uno – August Dietrich Allers – morì nel 1975. L’altro, Joseph Oberhauser, continuò a vivere indisturbato a Monaco lavorando in una birreria fino alla morte avvenuta nel 1979.

Davanti alla Corte sfilarono 174 testimoni, i sopravvissuti alla Risiera di San Sabba e i parenti delle vittime, costituitesi parte civile; cinque storici: Enzo Collotti, Tone Ferenc, Mario Pacor, Galliano Fogar e Teodoro Sala. Le deposizioni dei membri dell’Einsatzkommando Reinhard, acquisite dai giudici tedeschi in Germania, vennero lette in aula per la loro rilevanza processuale

Il 29 aprile 1976 la Corte emise la sentenza: il procedimento contro Dietrich Allers venne dichiarato nullo per avvenuta morte dell’imputato, mentre Joseph Oberhauser fu condannato all’ergastolo in contumacia. La condanna venne confermata dalla Corte d’appello nel 1978.

Entrambe le mostre, ad ingresso gratuito, sono entrambe visitabili ogni giorno, festivi compresi, con orario continuato dalle ore 9 alle ore 19.

PER INFORMAZIONI

Civico museo della Risiera di San Sabba

Monumento nazionale

Via Palatucci, 5

Tel. 040 826202

[email protected]

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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