Due nuove pubblicazioni si aggiungono alla già ricca produzione editoriale della biblioteca civica “Joppi” di Udine. Sono stati presentati alla stampa oggi 5 luglio, nella sede della “Joppi”, i libri “Carlo Sgorlon scrittore friulano”, curato dal direttore della stessa biblioteca Romano Vecchiet, e “Repertorio del friulano antico” di Federico Vicario, uno dei massimi esperti di linguistica in marilenghe. “Queste iniziative editoriali – sottolinea l’assessore alla Cultura Federico Pirone – testimoniano l’importanza dell’attività scientifica della biblioteca civica Joppi, che da un lato è stata tra le prime istituzioni a rendere omaggio alla figura di Sgorlon e dall’altro ha saputo interpretare nel modo migliore quel ruolo di tutela e valorizzazione della lingua friulana che la legge 15 del 1996 le ha riconosciuto”. Alla presentazione dei due volumi, oltre all’assessore Pirone e al direttore della Joppi Vecchiet, erano presenti anche l’autore Federico Vicario ed Edda Sgorlon, vedova di Carlo, insieme con alcuni degli autori del libro sul grande scrittore friulano scomparso nel 2009. Il volume “Carlo Sgorlon scrittore friulano” è una raccolta di saggi dedicata al celebre autore e legata a un ciclo di conferenze organizzato dalla biblioteca “Joppi” nell’autunno 2010. Il libro vuole ripercorrere alcuni degli aspetti più ricorrenti della personalità e della produzione letteraria dell’illustre scrittore friulano, figura di primo piano nella letteratura italiana del secondo Novecento, vincitore di numerosi premi nazionali prestigiosi, al centro dell’attenzione letteraria non solo friulana, ma brillantemente aperto a un dibattito e a un contesto europeo e universale. “Dopo la laurea honoris causa conferitagli dall’università di Udine nel 2007 e il sigillo della città nel 2009 – sottolinea Pirone – questo è un ultimo atto con cui si rende omaggio alla figura di uno scrittore legatissimo alla sua terra, ma che ha sempre avuto un respiro europeo e nazionale riuscendo a vincere oltre 40 premi letterari tra i quali lo Strega e ben due Supercampiello”. A partire dalla prefazione si susseguono nel volume saggi e interventi di Marco A. Bazzocchi, Giampaolo Borghello, Gianfranco Ellero, Franco Fabbro, Jean-Igor Ghidina, Elvio Guagnini, Stefano Lazzarin, Laura Nascimben, Luigi Reitani, Fabiana Savorgnan di Brazzà, Luisa Sello, Marcello Staglieno, Mario Turello e Romano Vecchiet. Una carrellata di punti di vista per approfondire gli aspetti dell’esordio letterario di Sgorlon e della sua profonda conoscenza della cultura tedesca, quelli legati al mondo fantastico, ingredienti di tanti suoi romanzi, e al suo ricchissimo universo femminile. In altri saggi viene studiato il suo complesso rapporto con Pier Paolo Pasolini, mentre altri studiosi hanno approfondito la sua produzione letteraria legata alla misura breve dei racconti, al suo fondamentale rapporto con il “sacro” e all’espressione musicale. Completano la prospettiva di analisi contributi sulla lingua friulana usata da Sgorlon nei suoi romanzi, sulla sua intensa attività critica e giornalistica e sulla felice ricorrenza del motivo del treno nella sua opera di narratore. “Forse troppo presto il Friuli si è dimenticato di poter annoverare tra le sue celebrità uno dei più grandi narratori del Novecento italiano, Carlo Sgorlon – sottolinea il direttore della biblioteca civica udinese Romano Vecchiet –. Profondamente radicato a Udine e al suo Friuli, benché di dimensione culturale certamente europea, Sgorlon è il protagonista di questo libro che raccoglie quanto di meglio l’italianistica può oggi testimoniare sulla sua imponente attività letteraria. È anche un atto di doveroso omaggio che la biblioteca di Udine tributa a un intellettuale di prestigio, che frequentava spesso la “Joppi” e da essa, negli ultimi anni, si faceva anche presentare in anteprima tutti i suoi libri”. Il “Repertorio del friulano antico” di Federico Vicario completa invece il pluriennale progetto, avviato nel 1998, di ricognizione, studio ed edizione dei documenti friulani delle origini conservati nelle collezioni della biblioteca civica di Udine. In questo dodicesimo volume della serie si presentano quindi i repertori complessivi riguardanti gli elementi lessicali, antroponimici e toponomastici registrati in tali documenti, repertori che si propongono di fornire utili materiali in vista di successivi lavori di carattere storico ed etimologico sul friulano delle origini. Il Repertorio lessicale è costituito in particolare da 2.000 lemmi, da più di 6.000 voci il vasto Repertorio antroponimico e da varie centinaia il Repertorio toponomastico. L’esame dell’insieme di questi documenti consente, in definitiva, di attestare una serie veramente notevole di tipi lessicali e onomastici, alcuni dei quali fino ad ora non segnalati, fornendo nel contempo un essenziale strumento di corredo per la consultazione dei manoscritti, nel loro complesso. Ogni singolo lemma, per la parte lessicale, contiene una breve analisi linguistica, la registrazione dei principali contesti di interesse nei documenti e, se del caso, il rinvio ad altri documenti friulani delle origini. Chiude il volume una bibliografia delle fonti documentarie e dei lavori di linguistica consultati. “Il volume di Federico Vicario – sottolinea Pirone – completa un progetto con il quale viene tutelato e valorizzato un patrimonio di grande importanza, attraverso il quale è possibile osservare l’evoluzione culturale di un popolo”.