Proseguono gli incontri e le iniziative culturali del Comune di Trieste, Civico museo della Risiera di San Sabba, per il 68° anniversario della Liberazione. Domani, martedì 23 aprile, alle ore 17.00, al Civico Museo della Risiera di San Sabba, in via Palatucci 5 a Trieste, si terrà la presentazione del libro di Tristano Matta “Il lager di San Sabba. Dall’occupazione nazista al processo di Trieste”, con interventi di Fabio Todero, Irsml Fvg e Tristano Matta. A seguire, alle ore 18.00, ci sarà una visita guidata alla mostra “Testimoni, giudici, spettatori. Il processo della Risiera di San Sabba, Trieste 1976” con i curatori Dunja Nanut e Franco Cecotti.
La mostra ricostruisce la vicenda del processo contro i crimini compiuti all’interno della Risiera di San Sabba celebrato al tribunale di Trieste tra febbraio e aprile 1976, processo che ebbe risonanza nazionale e internazionale. Essa intende ricordare l’azione civile dei tanti testimoni che, con coraggio e con enorme sforzo emotivo, hanno rievocato esperienze estreme di cui furono testimoni o protagonisti, e di cui molti loro parenti furono vittime. Il processo per i crimini commessi alla Risiera di San Sabba iniziò il 16 febbraio 1976 davanti alla Corte d’Assise di Trieste presieduta da Domenico Maltese; giudice a latere fu Vincenzo D’Amato, pubblico ministero Claudio Coassin. Gli avvocati coinvolti nel processo furono 30, in rappresentanza di 60 parti civili. La gabbia degli imputati rimase vuota in quanto i due imputati non poterono essere estradati dato che gli accordi italo-tedeschi prevedevano tale istituto solo per i crimini commessi dopo il 1948, senza contare che uno – August Dietrich Allers – morì nel 1975. L’altro, Joseph Oberhauser, continuò a vivere indisturbato a Monaco lavorando in una birreria fino alla morte avvenuta nel 1979. La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile tutti i giorni fino al 2 giugno festivi compresi, con orario continuato dalle ore 9 alle ore 19.
Mercoledì 24 aprile, alle ore 11.30, nella sala del Consiglio comunale di Trieste si terrà la celebrazione del 60° anniversario di fondazione dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia di Trieste, interverrà anche il sindaco Roberto Cosolini.
Venerdì 26 aprile, alle ore 17.30, al Civico Museo della Risiera di San Sabba, ci sarà l’inaugurazione della mostra/percorso educativo “Progetto Eutanasia: sterminate i disabili!” che resterà aperta e visitabile fino al 2 giugno. La mostra, che si snoda attraverso quaranta pannelli didattici di grandi dimensioni, è stata curata da Giovanni De Martis dell’Associazione di studi storici Olokaustos di Venezia. In modo molto chiaro e documentato viene ricostruita la nascita e la diffusione della ‘scienza’ eugenetica in Usa e Germania e il suo confluire nei progetti nazisti di eutanasia, con riguardo ai profili dei perpetratori e di alcune vittime, al ruolo della propaganda e del cinema, alle voci che seppero opporsi.
Alla fine del’Ottocento si diffuse, in Europa e nel mondo, una nuova ‘scienza’: l’eugenetica, che mirava al perfezionamento della specie umana attraverso la selezione di caratteri fisici e mentali positivi (eugenetica positiva) e la rimozione di quelli negativi (eugenetica negativa). Si trattò di un primo fondamentale passo, che in capo a pochi anni portò alle prime iniziative di sterilizzazione coatta in alcuni stati degli Usa e poi, nel secolo successivo, alle sterilizzazioni di massa messe in atto dalle equipe mediche della Germania nazista: circa 400.000 tra il 1934 e il 1939. Nel Terzo Reich il passo successivo fu l’eutanasia, che prima determinò l’assassinio di bambini disabili mentali e fisici con l’uso di farmaci e successivamente, con l’avvio del Progetto T4, anche di adulti, che vennero eliminati nei centri di sterminio di Brandeburg, Sonnenstein, Grafeneck, Hartheim, Bernburg e Hadamar. I sei centri di sterminio erano tutti dotati di camera a gas e crematorio, come anche di sala di aspetto e alloggi per i dipendenti; ma non vi erano servizi per i pazienti disabili che venivano uccisi al loro arrivo. Nell’agosto del 1941, dopo che erano stati eliminati circa 80.000 disabili, anche per alcune coraggiose voci di protesta che si erano levate in Germania, Hitler ordinò la cessazione del progetto, che però non si arrestò ma venne trasformato nella cosiddetta “eutanasia selvaggia” che venne praticata con farmaci oppure lasciando morire pazienti disabili per fame in ospedali speciali. Personale e tecniche dell’operazione T4 vennero quindi utilizzati per la creazione e conduzione dei campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka, nel perseguimento della cosiddetta “Aktion Reinhard”, nella quale vennero sterminati circa 1.800.000 ebrei. Molti soggetti che avevano fatto parte dell’operazione T4 o della “Aktion Reinhard” o di entrambe giunsero a Trieste e nel Litorale Adriatico dopo il settembre del 1943.Tra questi anche August Dietrich Allers e Joseph Oberhauser, gli imputati del processo celebrato a Trieste nella primavera del 1976: il primo era stato come giurista a Berlino nelle sede operativa dell’operazione T4; il secondo aveva operato nei centri di Grafeneck, Brandenburg e Bernburg e quindi nel campo di sterminio di Belzec.
L’iniziativa viene presentata a Trieste grazie alla Coop. soc. Trieste Integrazione a m. ANFFAS ONLUS e al Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale, Via Palatucci, 5 tel. 040 826202 [email protected] www.triestecultura.it