scene di Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
Alessandro Bergonzoni, autore e interprete bolognese, si conferma funambolo della parola, portando sul palco un’abilità linguistica sfrenata, che travolge e ipnotizza.
Ma cosa Urge a Bergonzoni? Una chirurgia etica, che svegli il nostro cervello contro la metastasi culturale, che ci mostri le banalizzazioni e le brutture. Il suo è un “voto di vastità”: un vero e proprio canone artistico che lo obbliga allo svelamento della complessità, dell’enormità, dell’invisibile e perfino dell’onirico. Un tutto perturbante che costringerà a considerare Bergonzoni non più solamente maestro di cerimonia di una liturgia comica, ma anche strumento di correzione ottica per una visione sulla vastità in cui siamo immersi.
Ed è la destabilizzante invenzione verbale, fatta di nonsense e allitterazioni furiose la strategia del suo racconto inedito del reale.
Degna di nota è la regia di Urge, firmata dallo stesso Bergonzoni e da Riccardo Rodolfi, che nella difficoltà di uno spettacolo veloce e mitragliante come la fantasia dell’attore, prende la mano al pubblico e con ripetizioni e pause impeccabili permette di cogliere, realizzare e apprezzare.
INGRID LESCHIUTTA