UNIVERSITÀ DI TRIESTE E IRCCS BURLO GAROFOLO PRESENTANO A MILANO
E A TRIESTE IL PRIMO MANUALE PER COMBATTERE LA VIOLENZA
“La violenza sulle donne e sui minori. Una guida per chi lavora sul campo” (Editore Carocci)
Giovedì 11 aprile ore 11.30 Milano – Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi
Venerdì 12 aprile ore 18 Trieste – Auditorium Magazzino delle Idee
Il direttore generale dell’IRCCS Burlo Garofolo, Mauro Melato, e la prof. Patrizia Romito docente di Psicologia sociale dell’Università di Trieste presentano giovedì 11 aprile alla stampa nazionale a Milano, all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi, un manuale dedicato alla violenza sulle donne e sui minori. “Si tratta – spiegano i curatori – di un volume nato sul campo, a partire dai risultati di numerose ricerche e dalle “buone pratiche” portate avanti da varie istituzioni sanitarie, sia a livello regionale – come il lavoro dell’IRCCS Burlo Garofolo e dei servizi socio-sanitari a Trieste – sia a livello nazionale (vedi ad esempio le esperienze di Milano e di Napoli). Il volume è il primo in Italia a fare il punto sulle conoscenze in proposito e raccoglie una panoramica delle migliori pratiche per combattere la violenza su donne e minori e su altri gruppi vulnerabili, come le persone disabili o anziane”La presentazione a Milano si svolge all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi, presente anche il dott. Paolo Petralia, presidente dell’AOPI, l’associazione che riunisce gli ospedali pediatrici italiani, e direttore generale dell’ospedale Gaslini di Genova. “Nel realizzare questo libro, promosso dagli ospedali pediatrici italiani, – spiega ancora Melato – abbiamo avuto il sostegno di operatori sanitari, della giustizia e delle forze dell’ordine, e dei centri anti-violenza. Un grande lavoro coordinato dalla prof. Romito, in cui si sottolineano, tra le altre “buone pratiche”, il ruolo del Burlo per quanto riguarda la procedura attivata nel 2011 per tutelare donne e bambini che arrivano nella struttura dopo aver subito violenze. La presentazione nazionale per noi è molto importante: sottolinea il ruolo di Trieste e del Friuli Venezia Giulia e l’impegno per un tema che ancora non vede una identità di lavoro e di obiettivi a livello nazionale”.La violenza in famiglia c’è, in ogni città, in ogni quartiere, dal più povero al più ricco: occorre che il sistema sanitario e sociale imparino a vederla e riconoscerla prima possibile, per proteggere le donne e i bambini. L’unico modo per proteggere le vittime è riuscire a bloccare la violenza che subiscono attivando una serie di strategie e protocolli che ancora oggi non sono condivisi, mentre piccole e grandi realtà perseguono singolarmente metodi di azione che funzionano e che devono essere estesi per proteggere tutte le vittime di violenza. Questo l’obiettivo del lavoro che si presenta giovedì 11 aprile a Milano e immediatamente dopo, venerdì 12, a Trieste: illustrare best practices e conoscenze scientifiche per fare sintesi su come affrontare la violenza familiare in ospedale, nei servizi socio-sanitari sul territorio, a scuola, nei Tribunali e nei centri anti-violenza.Il libro è così una finestra su un mondo tanto poco conosciuto quanto terribile, un mondo vicinissimo al quotidiano di tutte le persone, alla normalità, ma tenuto nascosto, spesso negato.