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La melodia del corvo dal 8 mar. ANZICHE’ DAL 6 MAR. al ROSSETTI DI TRIESTE

“Uno stato febbrile costringe Riccardo Maranzana a rinunciare alle recite de La melodia del corvo di pino Roveredo, viene sostituito da Maurizio Zacchigna. Lo spettacolo in programma alla Sala Bartoli dello Stabile regionale subisce dei mutamenti di calendario: il debutto posticipato all’8 marzo anziché al 6 come inizialmente annunciato.”.

Nel corso delle prove de La melodia del corvo l’attore Riccardo Maranzana è stato colpito da un forte stato febbrile che lo ha costretto a rinunciare a prendere parte allo spettacolo.  È stato dunque necessario sostituirlo con l’attore Maurizio Zacchigna, che interpreterà il ruolo di Gino.  Conseguenza di tale imprevisto è un’ulteriore modifica di calendario. Lo spettacolo La melodia del corvo non debutterà mercoledì 6 marzo – come inizialmente annunciato – ma venerdì 8 marzo alle ore 21 alla Sala Bartoli. La recita di mercoledì 6 marzo verrà recuperata mercoledì 13 marzo alle ore 21 (per gli abbonati uno slittamento di una settimana), la recita di giovedì 7 marzo alle ore 17 viene spostata a sabato 9 marzo alle ore 17.  I titolari di abbonamenti e biglietti validi per queste due date possono accedere alle nuove recite senza alcun cambio. Qualora necessitassero di variazioni di giornata avranno diritto a un cambio gratuito presso la biglietteria del politeama Rossetti.

«E adesso sto qui, a rimpiangere la noia del passato, e a torturarmi col rammarico delle piccole cose… Il piacere di un ristorante, la pulizia di una camicia bianca, il gusto di un caffè alla panna, poi l’ansia di un ritardo, un affetto da pensare, un abbraccio da incontrare, una serenità da vivere…».
Piccole banalità: è facile darle per scontate, quando si posseggono. Ma è altrettanto facile trovarsi poi a rimpiangerle, comprenderne a posteriori il gusto, l’importanza, quando si sono perdute in un soffio, per un passo falso, per una scelta avventata, dettata dall’impeto dell’insoddisfazione. E poi giù nella spirale senza fondo che trasforma una vita pulita in un vortice buio, che risucchia beni, affetti, dignità.
Si diventa allora uno di quei profili abbattuti, magari rumorosi, stonati e scomodi da guardare: parte di quell’umanità disagiata che turba, proprio perché rappresenta un orizzonte possibile. Per tutti. Come accade a Gino, il protagonista de La melodia del corvo, apprezzato romanzo di Pino Roveredo che trova la via del teatro grazie al sensibile e accorto adattamento di Marko Sosic.
Nella routine dell’esistenza di Gino – una vita soddisfacente se non fosse per la sterilità affettiva della moglie e della figlia – appare come un lampo di luce Giuliana, un amore di gioventù. L’uomo si getta nella rincorsa di una relazione impossibile, e in nome di questa ossessione perde tutto, mentre dalla donna non ottiene altro che di essere usato e avvilito. Sconfitto, incapace di lasciarla, tocca per lei l’aberrazione dello spaccio, della prigione, tenta addirittura di uccidersi: ma scopre che anche per morire, ci vuole coraggio. Roveredo sa guardare con obiettività e giusta indulgenza al microcosmo di umanità disagiata che spesso pone al centro dei suoi lavori e delle sue riflessioni, tratteggiandola attraverso una scrittura asciutta e a volte cruda, che ritroviamo con precisione nel lavoro drammaturgico di Sosic. I personaggi esprimono la loro disperazione, la loro realtà intrecciando sacro e profano, preghiera e insulto, con un contrappunto musicale di canzoni che danno conto della tradizione popolare come pure dell’attivismo politico, anch’esso non sempre vissuto come utopia. Strutturalmente affascinante, costituito da un continuo intersecarsi dei ricordi del protagonista, con la catastrofe del suo presente, lo spettacolo nasce dalla collaborazione fra lo Stabile e la Cooperativa Bonawentura con l’obiettivo della valorizzazione della drammaturgia contemporanea regionale.

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