Va in scena alla Sala Bartoli La melodia del corvo, tratto dall’apprezzato romanzo di Pino Roveredo dallo stesso autore assieme al regista Marko Sosič: lo spettacolo vede uniti in un comune progetto di produzione lo Stabile regionale e la Cooperativa Bonawentura. Un titolo significativo perché rappresenta per lo Stabile la seconda tappa di un progetto produttivo che si sviluppa attraverso tre spettacoli e che è volto a valorizzare contemporaneamente la drammaturgia contemporanea e le potenzialità artistiche e culturali del Friuli Venezia Giulia. Nella conferenza stampa di presentazione si è accennato al successo del primo momento di questo percorso – Il tormento e l’estasi di Steve Jobs di Mike Daisey, con Fulvio Falzarano diretto da Giampiero Solari andato in scena a febbraio – e approfondire i temi e il senso dello spettacolo di Roveredo. Il progetto sarà coronato ad aprile da Fiona di Mauro Covacich, messo in scena da Andrea Liberovici, con protagonista Luciano Roman. Per ognuno degli spettacoli il cast e lo staff creativo sono composti per la maggior parte da artisti corregionali: il loro lavoro viene presentato alla Sala Bartoli per un notevole numero di recite e sarà proposto – nella stagione prossima – sul territorio regionale. Un’offerta accattivante, non solo per il potenziale delle compagini artistiche, ma anche per l’accurata ricerca di argomenti e riflessioni legate strettamente o all’attualità, o alla realtà del territorio. Cosa che accade ne La melodia del corvo che Roveredo costruisce ispirato ad atmosfere triestine, ma che rende universale per i sentimenti e le inquietudini che vi sono denunciate. Nella vita soddisfacente e un po’ incolore dell’uomo appare come un lampo di luce Giuliana, un amore di gioventù. Egli si getta nella rincorsa di una relazione impossibile, basata più sul desiderio di un ricordo che sulla valutazione della realtà, e in nome di questa ossessione perde tutto, mentre dalla donna – bella, ma dalla voce e dall’anima sgradevole come la melodia d’un corvo – non ottiene altro che di essere usato e avvilito. Sconfitto, incapace di lasciarla, tocca per lei l’aberrazione dello spaccio, della prigione, tenta addirittura di uccidersi: ma scopre che anche per morire, ci vuole coraggio. Pino Roveredo sa guardare con obiettività e giusta indulgenza il microcosmo di umanità disagiata che pone al centro delle sue riflessioni, dipingendola attraverso una scrittura asciutta e a volte cruda, che ritroviamo con precisione nel lavoro in scena alla Sala Bartoli. I personaggi esprimono la loro disperazione, la loro realtà intrecciando sacro e profano, preghiera e insulto, odio e tenerezza, con un contrappunto musicale di canzoni che danno conto della tradizione popolare come pure dell’attivismo politico, anch’esso non sempre vissuto come utopia. Strutturalmente affascinante, costituito da un continuo intersecarsi dei ricordi del protagonista, con la catastrofe del suo presente, lo spettacolo si fonda sulle belle prove del protagonista Maurizio Zacchigna e di Adriano Braidotti, Laura Bussani, Alessandro Mizzi, Maria Grazia Plos, spesso impegnati in ruoli plurimi fra i quali – grazie alle intuizioni del regista – scivolano armoniosamente, aiutati da movimenti, espressività e delicati leitmotiv musicali dal vivo.
In scena fino al 17 marzo alla Sala Bartoli dello Stabile e successivamente per quattro giornate (dal 19 al 22 marzo) al Teatro Miela , La melodia del corvo si avvale di due musicisti dal vivo Stefano Schiraldi (chitarra e autore delle musiche) e Laura Comuzzi (violino), delle scene di Peter Furlan, dei costumi di Igor Pahor e delle luci di Paolo Giovanazzi.
Nel corso delle prove de La melodia del corvo l’attore Riccardo Maranzana – che inizialmente avrebbe dovuto essere parte del cast – è stato colpito da un forte stato febbrile che lo ha costretto a rinunciare allo spettacolo. È stato dunque necessaria una sostituzione: sarà l’attore Maurizio Zacchigna, a interpretare il ruolo di Gino.
Conseguenza di tale imprevisto è la seguente modifica di calendario. La melodia del corvo non debutterà mercoledì 6 marzo – come inizialmente annunciato – ma venerdì 8 marzo alle ore 21 alla Sala Bartoli. La recita di mercoledì 6 marzo verrà recuperata mercoledì 13 marzo alle ore 21 (per gli abbonati uno slittamento di una settimana), la recita di giovedì 7 marzo alle ore 17 viene spostata a sabato 9 marzo alle ore 17. I titolari di abbonamenti e biglietti validi per queste due date possono accedere alle nuove recite senza alcun cambio. Qualora necessitassero di ulteriori variazioni di giornata avranno diritto a un cambio gratuito presso la biglietteria del Politeama Rossetti.
Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it e al centralino del Teatro 040-3593511.