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Lavori socialmente utili: il comune punta ad aumentare i posti

L’amministrazione comunale chiede alla Regione

una deroga al tetto massimo di posti disponibili

garantendo di coprire autonomamente la maggiore spesa

Dalla manutenzione degli edifici e del patrimonio urbano alla digitalizzazione degli archivi, dalle scuole all’attività di animazione del Ludobus. Dopo i positivi risultati ottenuti gli scorsi anni, l’amministrazione comunale ha deciso di garantire anche per il 2012 i progetti di lavoro socialmente utile, chiedendo nel contempo alla Regione di concedere una deroga al tetto massimo di posti finanziabili ai comuni disposti a farsi carico autonomamente della maggiore spesa. In base al piano presentato e in corso di approvazione da parte dell’amministrazione regionale, anche quest’anno il Comune di Udine mette a disposizione 35 posti nell’ambito di 13 progetti di lavoro socialmente utile, a cui si aggiungono altri 10 posizioni da destinare alle mansioni di collaboratore scolastico per le scuole e di ausiliario per la questura di Udine.

“I lavoratori socialmente utili rappresentano professionalità preziosissime per il funzionamento della macchina pubblica – sottolinea il sindaco di Udine Furio Honsell –. In un periodo storico in cui non è possibile assumere il loro contributo è stato fondamentale per garantire buoni servizi ai cittadini. Proprio per questo – prosegue – e perché naturalmente il lavoro socialmente utile costituisce un’importante fonte di integrazione del reddito delle famiglie colpite dalla recessione economica, chiedo alla Regione di darci la possibilità di ampliare la portata di questo strumento”. L’amministrazione regionale, che contribuisce al finanziamento dei progetti di lavoro socialmente utile con un contributo pari all’80% della spesa relativa alla retribuzione oraria, ha introdotto quest’anno, per i comuni capoluogo, un tetto massimo di 35 posti di lavoro finanziabili, ai quali possono essere aggiunte altre 10 unità per progetti in favore di altri enti pubblici. Senza questo limite lo scorso anno il Comune aveva garantito 75 posti di lavoro. “Il problema non è tanto quello del contributo regionale – spiega il primo cittadino –. Se la Regione ci consente di derogare al limite fissato dalla normativa regionale noi siamo già pronti ad aumentare i posti disponibili coprendo autonomamente il 100% della spesa per le unità eccedenti”.

Potranno accedere ai lavori socialmente utili, presentando domanda al Centro per l’impiego di viale Duodo a Udine, quando uscirà il relativo bando, i lavoratori percettori di trattamenti previdenziali residenti in regione che rientrano in una delle seguenti categorie: posti in cassa integrazione speciale sospesi a zero ore e titolari del relativo trattamento; lavoratori posti in mobilità e titolari del relativo trattamento; lavoratori titolari di altro trattamento speciale di disoccupazione ai sensi dell’articolo 11 della legge 23 luglio 1991 n. 223.

I lavoratori da assegnare a ogni singolo progetto verranno individuati tra quelli residenti nel comune o nell’area territoriale di competenza del Centro per l’impiego dove si svolgono le prestazioni e, in subordine, tra quelli residenti nei comuni del territorio regionale diversi da quello in cui si svolgono le attività previste dal progetto. “Per le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica – commenta l’assessore al Personale, Enrico D’Este – i lavori socialmente utili costituiscono un’importante entrata aggiuntiva che integra quella degli ammortizzatori sociali. Inoltre l’esperienza di questi anni ha mostrato che questo strumento può rappresentare un’esperienza lavorativa qualificante e utile per trovare un nuovo posto di lavoro. Il fatto poi di lavorare e di essere produttivi offre anche un sostegno psicologico a chi sta passando attraverso un periodo di difficoltà dovuta alla perdita del lavoro. Ecco perché – conclude D’Este – il Comune di Udine ha voluto dimostrare ancora una volta la sua attenzione alle tematiche connesse alle difficoltà derivanti dalla crisi economica e in particolare dalla perdita del lavoro”.

Dei 35 posti disponibili, che avranno una durata di 52 settimane, 30 saranno ruoli di categoria B (28 a 36 ore e 2 a 30 ore) e 5 di categoria C (tutti a 36 ore settimanali). Complessivamente sono 13 i progetti presentati alla Regione per l’approvazione. Si va dal servizio Acquisti e Sportello unico per le Attività Produttive (movimentazione piccole manutenzione di arredi e attrezzature) al servizio Appalti (riordino e informatizzazione degli archivi cartacei), dal servizio Polizia Municipale (movimentazione segnaletica stradale provvisoria e attività collaterali) al servizio Demografico e Decentramento (attività di front office, inserimento dati e archiviazione pratiche). Ai 35 lavoratori che saranno impiegati in Comune di Udine si aggiungeranno poi, sempre nell’ambito dei progetti presentati dal capoluogo friulano, otto collaboratori scolastici, da destinare al supporto di attività istituzionali delle scuole, e due ausiliari da impiegare nella manutenzione del patrimonio della questura di Udine, che dopo l’esperienza dello scorso anno ha chiesto di riproporre la sperimentazione. In base al progetto presentato alla Regione, il Comune si farà carico autonomamente di una spesa di quasi 106 mila euro.

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