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Le proposte culturali della Biblioteca, tra arte e storia

Sabato, alla presenza di un numeroso pubblico  che gremiva la sala esposizioni  della Biblioteca civica di Piazza XX settembre,  è stata aperta la mostra  “ Le città invisibili” di Matteo Menotto ispirato al testo di Italo Calvino.  L’autore, architetto ed illustratore,  ammiccando al web design e alla grafica pubblicitaria fissa su tele immagini la vita di una città  e insieme di tutte le città,  ed anche  l’uso del bianco e del nero, del pieno e del vuoto, contribuiscono ad arricchire la sua ricerca artistica. Nell’introdurre  la mostra l’assessore Claudio Cattaruzza ha evidenziato  come il Comune, anche con questa esposizione,  si apre ai giovani  e ai loro modi di esprimersi mentre la direttrice della Biblioteca Ofelia Tassan  ha sottolineato che  sia l’artista che il presentatore  sono d’origine pordenonese e che sono stati da bambini e ragazzi dei frequentatori della Biblioteca. Ora, anche se  lavorano in altre città, quando tornano a Pordenone fanno riferimento alla “loro” Biblioteca.   La mostra è stata commentata e presentata da Pietro Rigolo  dottore di ricerca in arte contemporanea all’Università di Siena, docente allo IUAV e collaboratore della Biennale di Venezia,  giovane che per la sua professionalità si è imposto anche fuori dai confini nazionali.  In serata una riuscitissima e suggestiva performance teatrale ispirata sempre alle “Città invisibili” di Calvino, ideata dall’attore e regista Vincenzo Muriano, anch’egli giovane pordenonese  ha arricchito l’iniziativa. La mostra rimarrà aperta fino al  28 febbraio e sarà  visitabile  il  lunedì dalle 14 alle 19 e da martedì a sabato dalle 9 alle 19.

Alcuni giorni prima invece,  sempre in biblioteca  il “protagonista” è stato il libro ” Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata,” di  Paolo Gaspari, una pubblicazione che modifica  la storia degli avvenimenti legati alla “rotta” di Caporetto. Enzo Marigliano vice  presidente dall’Associazione “Norberto Bobbio” che ha promosso l’iniziativa   ha  ricordato che l’iniziativa rientra nel novero delle riflessioni sul 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nell’intento di intento fornire un’occasione di riflessione anche su un versante spesso inedito della storiografia, ovvero la storia militare, …mentre l’autore  ha commentato  dicendo che – “ Caporetto è la battaglia più importante della storia italiana ed è l’unica conosciuta all’estero. È sì sinonimo di disastro, ma soprattutto di crisi morale, d’inaffidabilità degli italiani, di ignavia, fuga,  viltà. …A tutt’oggi l’ostacolo, il cono d’ombra, che impedisce agli italiani di avere una piena coscienza di sé….. Finora la  vicenda  di Caporetto  non era stata ricostruita  integralmente. Questo libro lo fa, ora per ora, con i nomi degli ufficiali in ciascun episodio e combattimento, su fonti d’archivio finora mai prese in considerazione. La ricostruzione dei fatti che causarono lo sfondamento il 24 ottobre 1917 permette di rivoluzionare l’interpretazione su questa battaglia epocale: gli italiani combatterono come avevano sempre fatto, e come faranno in seguito, vale a dire con valore e spesso con atti di vero eroismo. Che merita d’essere ricordato a scapito di un immaginario collettivo negativo.

Oltre a queste,  la Biblioteca ospita  innumerevoli iniziative  promosse da  e in collaborazione con associazioni culturali cittadine e periodicamente  pubblica il calendario  mensile di tutti gli appuntamenti per  consentire ai fruitori interessati di programmare la partecipazione  agli eventi.

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Il discorso è composto da idee, parole, fatti ed esperienze con il fine di in-formare coscienze libere e responsabili. Le cose sono invisibili senza la luce, le parole sono vuote senza un discorso.

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