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Marta sui Tubi chiude Onde Mediterranee Musica lunedì 8 luglio a Monfalcone

Attorno alle 22 in piazza a Monfalcone (ingresso libero e gratuito).

 

Lunedì 8 lugliodalle 21.30 in piazza della Repubblica (Ingresso libero) Onde Mediterranee Musica chiude la programmazione musicale con Marta sui Tubi, in piazza a Monfalcone, anticipati da “The Morning”, una band di giovani udinesi che propone un rock spontaneo, con riff indimenticabili e una strepitosa carica ritmica. Alessio (vocals, guitar), Luca (guitar), Antonio (bass) e Gianluca (drums) scalderanno il pubblico con l’energia delle loro proposte, in attesa di vedere sul palcoscenico i Marta sui Tubi, attesissimi ospiti, che portano a Monfalcone il loro recente album, “Cinque, la Luna e le Spine”. Martedì 9 luglio la rassegna si sposta in piazza Falcone e Borsellino alle 21 dove il primo degli ospiti sarà Philippe Daverio, il celeberrimo critico d’arte che condurrà il pubblico in un percorso storico artistico attraverso il MediterraneoGiovanni Gulino, cantante di Marta sui Tubi, spiega il titolo ed introduce le atmosfere del disco che la band porta a Monfalcone: “Il 5 è il numero più ricorrente nella storia più recente dei Marta sui Tubi. Infatti questo è il nostro 5° album ed è da 5 anni che la formazione si è stabilizzata a 5 elementi. 5 è anche il numero del comandamento più importante, quello senza il quale gli altri 9 avrebbero poco senso e che sintetizza l’intero decalogo: “non uccidere”. Nessuno infatti ha il diritto di vendicarsi sul prossimo che l’ha offeso e questo, al di là dei tentativi di talune religioni di rivendicare l’esclusività del rispetto di tale valore, è al contrario universale. Nel medioevo una leggenda voleva Caino esiliato da Dio sulla luna a espiare la sua colpa torturato da una fascina di spine sulla schiena con la quale Dio l’aveva punito. E si diceva che le macchie nere della luna fossero le spine di Caino. Il tema del senso di colpa e del relativo desiderio di superarlo ricorre spesso nei testi del disco, sopratutto in pezzi come Grandine, Il collezionista di vizi, Vorrei, Vagabond home, Tre. L’argomento viene trattato a volte in chiave ironica o inquadrato in impietosi flussi di coscienza oppure con rabbia. Il disco risulta un lavoro concettuale e pragmatico rispetto alla difficoltà di trovare un’armonia interiore al fine di non farsi condizionare dalle proprie visioni negative. Le atmosfere sono abbastanza notturne e sognanti su uno sfondo ruvido e cupo. Musicalmente questo album si apre invece a esperienze inedite per i Marta come l’elettronica e la psichedelia (Il collezionista di vizi), la musica classica (Grandine e le orchestrazioni di Dispari e Vorrei), La lingua (Vagabond home, primo e unico pezzo scritto in lingua inglese), la provocazione e il blues (Tre). Considero questo disco come il nostro lavoro più ambizioso e sperimentale, probabilmente quello meno adatto ad accompagnare la nostra avventura Sanremese. Ma non siamo mai stati troppo bravi a fare un certo tipo di calcoli…. buon ascolto.”

I Marta sui tubi sono: GIOVANNI GULINO – VOCE; CARMELO PIPITONE – CHITARRA E VOCE; PAOLO PISCHEDDA – PIANO E ORGANO HAMMOND; MATTIA BOSCHI –  VIOLONCELLO E BASSO; IVAN PAOLINI – BATTERIA

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