Venerdì 31 agosto ultimi giorno ricco di appuntamenti per l’Estate in Città per grandi e piccini con gran finale al Teatro Comunale Giuseppe Verdi.
Per i piccoli gli appuntamenti sono due: alle 17 in Biblioteca Civica con Matilda mi racconti una storia e alle 21 all’Archeomuseo con Notte al museo. Seguiti dagli operatori dei Eupolis i bambini potranno vivere avventurose cacce al tesoro tra i reperti del museo, e divertirsi con osservazioni ed esperimenti notturni immersi nella natura del Parco del Castello, fare giochi,prove di abilità e di manualità, per addormentarsi tra i muri possenti del maniero. L’attività al museo è rivolta a bambini dai 6 ai 13 anni, con prenotazione obbligatoria tramite e-mail a: [email protected]. Per i grandi nel pomeriggio, alle 17 ci sarà la visita guidata, condotta dalla curatrice Isabella Reale, alle due mostre in corso a PArCo. Al piano terra è allestito “Arte per tre generazioni” un percorso storico e tematico che attraversando Otto e Novecento propone una selezione di dipinti, sculture e documenti selezionati tra le collezioni museali, con numerosi inediti e alla luce di una nuova catalogazione (tra cui Marsure, Chiaradia, Mazzoni, Cargnel, Corompai, Mistruzzi, Silvestri, De Paoli, Brunetta, Furlan, Dino e Mirko Basaldella, Vettori, Zuccheri, Variola) a documentare l’evoluzione del gusto di tre generazioni di pordenonesi che hanno portato alla formazione delle raccolte civiche ora esposte alla Galleria di Villa Galvani. Al piano superiore sono invece esposte due personali dedicate alla produzione più recente degli artisti goriziani Mario Palli e Giorgio Valvassori, prima tappa di un progetto dedicato alla valorizzazione degli artisti presenti nelle collezioni dei musei regionali, nella quale le installazioni tridimensionali, che sviluppano figurativamente il tema del confronto e del limite tra l’organicità animale e il senso geometrico e costruttivo di Valvassori, dialogano con le raffinate stratificazioni pittoriche che si articolano a parete di Mario Palli, concentrate su vibrazioni e mutazioni percettive di rara sapienza cromatica. A margine delle mostre sono previste una serie di visite guidate, con Isabella Reale, curatrice delle iniziative, e incontri ed eventi didattici. Le mostre saranno visitabili fino al 2 settembre dalle 15.30 alle 19.30, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Chiuso il lunedì, info: [email protected], www.artemodernapordenone.it.
Un gioco per raccontare il mondo di oggi con “Una carezza in un pugno” e “Storia d’amore” così come “Azzurro”, “Stai lontana da me”, “Sognando”, “Sei rimasta sola” e “Sotto le lenzuola” e tante altre ancora. Tutto questo è un concerto travolgente che nella sua tournèe italiana sta già mietendo successo e che dopo Pordenone farà tappa anche a Mosca: “Memorie di Adriano”, produzione dell’Ater Emilia Romagna, sarà lo spettacolo finale dell’Estate in Città, venerdì 31 agosto al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, ore 21, con ingresso libero. A portarlo in scena è Peppe Servillo, voce storica degli Avion Travel, ottimamente affiancato da Javier Girotto al sax, Fabrizio Bosso alla tromba, Furio Di Castri al contrabbasso, Rita Marcotulli al pianoforte e Mattia Barbieri alla batteria. Un omaggio – strizzando l’occhio alla Yourcenar, per un titolo ammiccante e spiritoso – al grande molleggiato, soprattutto nelle vesti di catalizzatore di un piccolo gruppo di artisti, il Clan, grande fucina di artisti che ha aperto una nuova strada per la canzone italiana, al cui interno si muovevano personaggi, come Don Backy, Ricky Gianco e Demetrio Stratos, che hanno tracciato un’impronta profonda nella storia della musica italiana, adattando il rock di Elvis Presley e il soul di Wilson Pickett e Ben King al sound italiano. Una sfida (“24 mila baci” si trasfigura toccando il quasi klezmer, “Un albero di trenta piani” viene raccontata da Servillo in veste di fine dicitore) realizzata con rispetto, ma anche disillusione e ironia. “Le canzoni di Celentano e del clan – sottolinea Servillo – hanno rappresentato un momento alto della nostra cultura popolare, rappresentando un’Italia di nuovo giovane, che guardava altrove e a se stessa anche nelle canzoni, tenere e urlate, scritte da autori vari e arrangiate dai migliori per essere cantate da tutti: testi di grande spessore e musiche che traevano linfa dalla tradizione. La scelta dei brani è stata fatta cercando canzoni che avessero una certa cifra ironica e io svolgo anche la funzione di narratore baricentro per singole performance strumentali, con un effetto molto teatrale.” Attraverso le canzoni di Celentano, reinterpretate dal sestetto jazz, si rivivrà un periodo di grandi trasformazioni culturali e sociali, durante il quale l’artista ha manifestava il suo profondo senso di impegno civile, seppure a volte con modi un po’ criptici e misteriosi, che abbiamo poi ritrovato in seguito. L’ingresso è libero previo ritiro dei biglietti all’Ufficio Cultura del Comune in piazza della Motta nei seguenti orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12,45 e al giovedì anche dalle 15.30 alle 17.30