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RESTAURATO “LOT E LE FIGLIE”

 

Dal corrispondente di Novara
Presso il Laboratorio di Tele e Tavole della Fondazione Centro Conservazione e
Restauro “La Venaria Reale” è stato terminato il restauro dell’opera attribuita a
Valentin de Boulogne, Lot e le Figlie (prima metà del XVII secolo)
L’opera, appartenente alle collezioni del Museo Civico di Novara e in deposito presso la
sede della Prefettura, rappresenta un episodio tratto da una narrazione biblica, con
soggetto Lot e le figlie e sullo sfondo le città di Sodoma e Gomorra in fiamme.
Il restauro, funzionale all’esposizione del dipinto in una mostra dedicata alla pittura
caravaggesca, si inserisce nell’ambito di un prolungato rapporto di collaborazione tra il
Comune di Novara e il Centro Conservazione e Restauro per la conservazione e la tutela
del patrimonio civico, con particolare riferimento alle opere della Collezione Paolo e Adele
Giannoni.Il dipinto prima del restauro si presentava offuscato da depositi atmosferici, come il nerofumo, che alteravano la piena leggibilità dell’iconografia e delle cromie sottostanti.
Evidenti deformazioni del supporto tessile e perdita di tensionamento, causate dalle
deformazioni del telaio ligneo non più idoneo, compromettevano lo stato di conservazione
dell’opera. Erano presenti al contempo vistosi difetti di adesione degli strati preparatori e pittorici con sollevamenti cuspidali e significative deformazioni della pellicola pittorica in
corrispondenza del cretto che si sono poi rivelate essere stuccature risalenti a un
intervento di restauro precedente; a tale intervento pregresso è da ricondurre anche la
tela di rifodero applicata sul verso, che non rappresentava più un supporto idoneo per la
tela. Il dipinto risulta inoltre essere stato ridimensionato con evidenza sul lato sinistro,
dove la pellicola pittorica prosegue con il risvolto sul telaio.
La cornice presentava limitate fratture e lacune di materia lignea in corrispondenza delle
aree perimetrali delle cornici e cadute di preparazione e pellicola pittorica (o lamina
metallica) di media entità. Sui regoli perimetrali aggettanti era presente una corposa
ripresa della doratura effettuata con pigmento a base minerale, con evidenti alterazioni di
tonalità verdastra.
INTERVENTO DI RESTAURO
Appena giunta in laboratorio l’opera è stata oggetto di un attento studio preliminare e di
un’analisi ai raggi ultravioletti per poter meglio predisporre l’intervento di restauro.
Le operazioni di pulitura sono state condotte in modo progressivo e selettivo, per
individuare un solvente, o miscela di solventi, che garantiscano l’asportazione calibrata
delle sostanze individuate e la non interferenza con i materiali costitutivi dell’opera e/o con
interventi di restauro storici.  In una prima fase si è proceduto pertanto con l’asportazione della vernice soprammessa, applicata in un restauro precedente. Nella seconda fase della pulitura è stata condivisa con la Direzione Lavori (Museo Civico di Novara e Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici del Piemonte) la decisione di asportare le riprese pittoriche debordanti e i ritocchi alterati, riscoprendo le corrette tonalità e sottili sfumature degli incarnati dei tre personaggi.
Dopo la fermatura degli strati pittorici, effettuata localmente con l’impiego di adesivi
termoplastici, si è proceduto allo smontaggio dell’opera dal telaio e alla rimozione della
tela del rifodero e della colla a pasta utilizzata nel precedente restauro.
Non è stata applicata una nuova foderatura ma si è optato per meno invasivi inserti di tela
lungo i bordi ove emergevano lacerazioni con perdita di porzioni di tela.
L’integrazione pittorica ha consentito un riordino della presentazione estetica in termini di
riadeguamento cromatico di abrasioni e alterazioni del film pittorico originario. I materiali
impiegati sono stati colori ad acquerello chimicamente stabili e colori a vernice per
restauro per le velature. Per la protezione finale è stata utilizzata vernice alifatica
addizionata di filtro UV .
Sulla cornice sono state consolidate le superfici che presentavano sollevamenti delle
lamine della doratura, fessurazioni e lacune di materia lignea. Le lacune di profondità
sono state stuccate e reintegrate pittoricamente con velature ad acquerello e applicazione
di oro in polvere e rifinite con velature di colori a vernice.
Oltre alle analisi ai raggi ultravioletti, prima, durante e dopo il restauro è stata realizzata
una completa documentazione fotografica che restituisce lo stato di conservazione
dell’opera e l’intervento di restauro effettuato.
Direzione Restauro: Pinin Brambilla Barcilon (Direttore dei Laboratori di Restauro del
Centro)
Responsabile del Laboratorio Tele e Tavole: Barbara Rinetti Prima del restauro.

 

 

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