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SABATO 23 MARZO 2013 TOLMEZZO MORBIDA FACTA PECUS…

ORE 17.30, CENTRO SERVIZI MUSEALI, VIA DELLA VITTORIA 2

presentazione del libro di Giorgio Ferigo MORBIDA FACTA PECUS… SCRITTI DI ANTROPOLOGIA STORICA DELLA CARNIA

Il percorso di ricerca storica e antropologica sulla Carnia, sviluppato da Giorgio Ferigo nell’arco di due decenni (1985-2007), trova completamento in Morbida facta pecus…, volume in cui confluiscono saggi, note d’occasione, recensioni che sviluppano vari ed importanti ambiti d’indagine: i tentativi di Riforma nel Cinquecento, la mobilità e l’alta alfabetizzazione degli uomini dell’arco alpino; le devozioni e le credenze; i saperi e le pratiche legati alla tessitura, alla terra, al pascolo e al bosco; la museologia e le politiche culturali per le piccole comunità della Carnia. Come osserva Gian Paolo Gri nella bella introduzione al libro, “a fronte dei processi vecchi e nuovi di modellamento e controllo di comportamenti, atteggiamenti e coscienze” Giorgio Ferigo oppone “la presenza, anche in Carnia, di una sotterranea tenace e persistente volontà di resistenza così come di un risorgente bisogno di cambiamento”. A discutere degli esiti innovativi che tale ricerca portò alla storia della montagna friulana saranno Romano Marchetti, Gian Paolo Gri, Denis Baron e Claudio Lorenzini, curatore del volume.

 

ORE 20.30, TEATRO CANDONI, VIA XXV APRILE DI JERBAS E DI SUNS MUSICA E PAROLE PER UNA SPOON RIVER CARNICA

Dopo essere stato presentato con successo al Palamostre di Udine nel dicembre 2012, Di jerbas e di suns viene ora riproposto a Tolmezzo. Lo spettacolo, in forma di teatro-canzone, è stato pensato per la riedizione degli album del Povolâr Ensemble, atipico gruppo musicale di non professionisti nato a Padova nel 1977 dall’incontro di Giorgio Ferigo con Fiammetta Bagno, FrancescoVigato e Toni Zogno, ai quali nel tempo si sono aggiunti altri musicisti, veneti e friulani. In oltre 10 anni di attività, il Povolâr Ensemble ha condotto un’indagine poetica e musicale sulle lacerazioni, i costumi, le contraddizioni e i sogni di una piccola comunità, la Carnia: 40.000 abitanti e 40.000 emigranti; montagne aspre e bellissime tra Austria e Jugoslavia, tradizioni antiche e una lingua, il ladino, arcaica e musicale. L’operazione compiuta è stata quella di riappropriarsi del passato per  contrastare “smemoratezze, manipolazioni, menzogne” che avevano addomesticato la cultura popolare friulana privandola di tensione e radicalità. Ne era nata una nuova canzone d’autore, capace di esprimere contenuti di forte impegno civile con forme originali e poetiche. Di jerbas e di suns ripropone le canzoni del Cjamp dai pierduts amôrs, il secondo album del Povolàr Ensemble, riarrangiato con echi e sonorità di grande eleganza da Mauro Costantini,  pianista e animatore di un gruppo di musicisti già noti al pubblico friulano come Federico Luciani (percussioni), Mirko Cisilino (tromba), Emanuel Donadelli (batteria), Massimiliano D’Osualdo (fisarmonica), Simone Serafini (contrabbasso), accompagnati dalle voci di Maria Fernanda Pardini e Flaviano Miani. A Riccardo Maranzana e Francesca Casaccia, narratori, è affidato il compito di rievocare il clima culturale in cui fu realizzato l’album del 1983 e di cogliere i motivi ispiratori, i rimandi letterari e le fonti a cui Giorgio Ferigo si era riferito per ideare una Spoon River carnica. Come la collina raccontata da Edgar Lee Masters, anche il cimitero di San Giorgio di Comeglians custodiva storie di vita quotidiana, ordinarie vicende di oppressione e lacerazione esistenziale, con i drammi, gli amori tormentati, i furti e i delitti di una piccola umanità, finalmente raccontata fuori dagli  stereotipi di una logora tradizione musicale. Il percorso narrativo della serata è stato tracciato da Annalisa Comuzzi e Francesca Valente. Alle immagini di scena ha lavorato Riccardo Losito.

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