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Talmassons ricorda la figura di padre Cornelio Fabro

Due giorni per ricordare la figura di padre Cornelio Fabro, facendo emergere i caratteri dell’uomo rispetto a quelli del filosofo o del sacerdote. A cento anni dalla sua nascita, Comune e Parrocchia di Flumignano, grazie al sostegno di Regione e Bcc Bassa Friulana, organizzano una serie di appuntamenti per ricordare il sacerdote che ha fatto del pensiero, della filosofia e della fede le sue ragioni di vita. Le iniziative in programma a Talmassons sono state presentate questa mattina nella sede udinese della Regione dal sindaco, Piero Mauro Zanin, dall’assessore regionale alla Cultura, Elio de Anna, da Roberto Tirelli e da Renato Pilutti. Sabato 24, alle 20.30, l’auditorium polifunzionale di Palmassons ospiterà la presentazione del volume curato da Tirelli, “Padre Cornelio Fabro, Flumignano e il Friuli. Radici storiche, familiari e paesane di un grande filosofo del Novecento”. La serata sarà introdotta da Renato Pilutti, che avrà il compito di leggere i brani più salienti del testo, con l’accompagnamento musicale di un insieme di violoncelli e della mezzosoprano Isabella Comand. Domenica 25 alle 10.30, Santa Messa dell’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato nella parrocchiale di Flumignano. Al termine, commemorazione della figura di padre Cornelio Fabro con gli interventi degli esponenti dell’Arcidiocesi, dell’Università di Udine e della Congregazione dei Padri Stimmatini e dell’Istituto del Verbo Incarnato. Sarà inoltre scoperto un cippo commemorativo davanti alla casa natale di Fabro, con il taglio del nastro di una piccola mostra fotografica dedicata al sacerdote-filosofo, allestita in collaborazione con la parrocchia, l’Istituto del Verbo Incarnato di Roma e la famiglia Fabro.

«Un omaggio doveroso che la nostra comunità rivolge a padre Cornelio Fabro – afferma il sindaco Zanin –. A maggio l’Università di Udine l’ha ricordato come filosofo. A ottobre l’Arcidiocesi farà emergere la figura del sacerdote. Noi, come comunità di Talmassons, punteremo l’accento sull’uomo».

L’assessore De Anna ha messo in evidenza l’importanza di dare sostegno alla ricerca e all’approfondimento dei luoghi e dei personaggi che hanno contribuito a fare grande il Friuli Venezia Giulia. «In un’Europa che fatica a trovare una sua identità – commenta De Anna – sono i personaggi come Fabro che ci fanno ricordare di essere un popolo fondato su quei valori ispirati dalla cristianità».

BIOGRAFIA CORNELIO FABRO

Nato a Flumignano (Udine) il 24 agosto 1911, per seri problemi di salute frequenta solo due anni di scuola elementare una nel suo paese e uno a Talmassons; nel 1922 entra nel Seminario minore dei padri Stimmatini a Verona dove frequenta il ginnasio e muove i primi passi della vita religiosa. Al termine del suo noviziato fu destinato a Roma per proseguire gli studi filosofici e teologici rispettivamente alla Pontificia Università Lateranense e all’Angelicum ove ottiene il Dottorato in Filosofia (1931) e in Teologia (1937).

San Tommaso d’Aquino, lo studio del suo pensiero sottende e sorregge la prima elaborazione della sua formazione filosofica che si consolida nella pubblicazione delle sue prime grandi opere: La nozione metafisica della partecipazione secondo san Tommaso d’Aquino (1939) – accompagnato dallo studio esegetico sulla distinzione essentia-esse del volume Neotomismo e Suarezismo (1941) – e le due opere gemelle di psicologia e metafisica Fenomenologia della Percezione e Percezione e pensiero ambedue del 1941.

I problemi dell’esistenza e le nuove correnti del pensiero moderno occupano la sua attenzione con intensità sempre crescente dal 1941 e durante il periodo della guerra. Pubblica Introduzione all’Esistenzialismo (1943), Problemi dell’Esistenzialismo (1945), Tra Kierkegaard e Marx. Per una definizione dell’esistenza (1952), L’Assoluto nell’esistenzialismo (1954) e Dall’essere all’esistente (1957). Essendo già docente nelle Università pontificie, nel 1948 vince il Concorso alla Cattedra di Libero Docente e nel 1950 insegna alla Università degli studi di Roma “la Sapienza”.

Søren Kierkegaard si distingue nettamente dagli altri esistenzialisti; nel 1948 pubblica le prime traduzioni degli scritti specialmente del Diario, lavoro che proseguirà durante tutta la sua vita delineando in tal modo la valenza del realismo cristiano del pensatore danese in chiave metafisico-esistenziale. Inoltre offre ai lettori italiani traduzioni di testi dall’originale di Hegel, Marx e Feuerbach dove poter cogliere i momenti essenziali della dottrina della dialettica nel pensiero moderno.

San Tommaso e il pensiero moderno messi a confronto e in dialogo segnano una nuova serie di pubblicazioni: Dio. Introduzione al problema teologico (1953), L’anima. Introduzione al problema dell’uomo (1955), Breve introduzione al tomismo (1960). Come frutto del Corso di Visiting Professor all’Università di Lovanio esce la sua monumentale opera Participation et causalité selon S. Thomas D’Aquin nell’edizione francese e nell’italiana Partecipazione e Causalità, ambedue del 1961. Una serie di articoli sul tomismo essenziale di fronte all’istanza heideggeriana saranno pubblicati nei due volumi raccolti dalla Pontificia Università Lateranense nel 1969: Esegesi Tomistica e Tomismo e Pensiero Moderno.

La virtualità atea del principio di immanenza si profila come ipotesi sempre più affermata durante il triennio di insegnamento come professore di ruolo ordinario per la Cattedra di Filosofia teoretica nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’urgenza di svelare la radice atea e nichilista della cultura moderna si concretizza nella fondazione del primo Istituto Europeo di Storia dell’Ateismo preso la Pontificia Università Urbaniana (1959). Come frutto di questi anni d’insegnamento e del corso tenuto alla Notre Dame University di Indiana (Stati Uniti 1965) pubblica un altro capolavoro Introduzione all’Ateismo moderno (I ed., 1964; II ed.,in due voll. 1969; tr. inglese 1969; tr. francese 1999).

Perito al Concilio Vaticano II nella prima nomina, membro della Commissione degli Studi e dei Seminari ove lavora nella preparazione dei testi conciliari sul sacerdozio e la formazione, testi in cui San Tommaso viene citato nominatim per prima volta in un concilio ecumenico come guida degli studi (Decreto Optatam Totius, n. 16; Dichiarazione Gravissimum Educationis, n. 10). Il suo servizio alla gerarchia della Chiesa prosegue come Consultore di Dottrina della Fede (durante tre periodi) e collaboratore della causa dei Santi. Le sue opere La svolta antropologica di Karl Rahner (1974) e L’avventura della teologia progressista (1974) danno prova della sua fedeltà alla Chiesa nella linea di ciò che oggi conosciamo come ermeneutica della continuità.

La rivoluzione culturale di maggio dell’68 lo trovano insegnante all’Università degli studi di Perugia svolgendo corsi sul rovente problema della libertà: Essere e libertà (1967), Il problema della libertà nell’esistenzialismo (‘68), La libertà in Hegel (‘69), Libertà e storia (‘72), I fondamenti esistenziali della libertà (’73), Ideologia e libertà nel pensiero moderno (‘77) o sul problema della storia: Tempo e storia (’74), L’io e la storia (‘75), L’io e la società in Feuerbach (‘76). Come periodo più maturo affronta dal 1978 al 81 la realizzazione di un Analisi esistenziale della vita quotidiana, nelle tre dimensioni: Essere nel mondo (’78) Essere nel corpo (’79) Essere nell’io (’80) e pubblica come incoronamento di tutte queste punti di approfondimenti il volume Riflessioni sulla libertà (1983).

Nel 7º Centenario della morte di San Tommaso d’Aquino (1974) tiene la Prolusione ufficiale in Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei Conservatori alla presenza del Capo dello Stato italiano ed è successivamente celebrato come il miglior tomista ricevendo la Medaglia d’oro del Centro Domenicano di Bologna e la Aquinas Medal della “American Catholic Philosophical Association” di Stati Uniti.

Politica e questione sociale non potevano restare al margine delle sue preoccupazioni. Presente in prima persona al dibattito culturale e politico italiano si impegno attivamente negli anni del referendum sul divorzio e sull’aborto. La sua capacità di leggere le conseguenze sociale nelle loro cause si manifesta nel libro La trappola del compromesso storico (1979) e più radicalmente in L’alienazione dell’occidente. Osservazioni sul pensiero di Emanuele Severino (1981).

Numerose Accademie l’hanno avuto come membro: Pontificia Accademia S. Tommaso d’Aquino; Pontificia Accademia dell’Immacolata; Pontificia Accademia Teologica Romana; “American Catholic Philosophical Association” (Stati Uniti); Accademia della “Società filosofica italiana”; “Kierkegaard Selskabet” (Copenaghen); Accademia della “Societé Philosophique de Louvain” (Belgio); Accademia “S. Kierkegaard” dell’Università di Osaka (Giappone). Inoltre è stato: Membro fondatore della University of St. Thomas (Houston, Texas); Socio fondatore della Società Internazionale Tommaso d’Aquino (S.I.T.A.) di cui fu il primo presidente eletto dai soci; Socio onorario A.D.I.F, ecc.

Onora il suo sacerdozio esercitando il ministero durante quasi 50 anni nella parrocchia di Santa Croce in Via Flaminia (Roma) dove dopo un primo periodo come superiore della Comunità (1948-1951) mantiene diversi impegni pastorali fra i quali si distingue anche per la celebrazione della Santa Messa domenicale del mezzogiorno le cui prediche furono quasi sempre registrate e oggi a disposizioni degli ascoltatori.

Il suo percorso spirituale non poteva distaccarsi dalla sua vocazione intellettuale. Sebbene rimane ancora da esplorare questo aspetto personale e interiore nelle fonte più spirituali come sono le lettere, le preghiere, i diversi scritti autobiografici o appunti spirituali, si può intuire la sua valenza umana, religiosa e mistica da pubblicazioni come Profilo dei Santi, Vangeli della domenica, Momenti dello spirito, La preghiera nel pensiero moderno, altri lavori per la Causa dei Santi, scritti su Edith Stein, Mons. Escrivá de Balaguer, Gaspare Bertoni e come coronamento in Gemma Galgani: Testimone del soprannaturale, lavoro che lo ha impegnato per più di tre lustri, e che contiene preziose e implicite riflessioni autobiografiche.

Muore a Roma, giovedì 4 maggio 1995 nella sua parrocchia di Santa Croce in via Flaminia circondato dall’affetto dei suoi confratelli. Alcuni mesi prima, il 9 febbraio 1995 era stato ricoverato in una casa di cura dove rimane fino al 24 aprile. In clinica il 20 aprile aveva celebrato il 60º anniversario di ordinazione sacerdotale, presenti i suoi confratelli e il giorno seguente concelebra dal letto del suo dolore la sua ultima Messa nell’anniversario della sua prima Celebrazione. La sua salma riposa nel Cimitero del Verano in Roma.

 

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