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CARLO VERDONE HA PRESENTATO A MESTRE IN ANTEPRIMA PER IL NORDEST IL SUO NUOVO FILM “SI VIVE UNA VOLTA SOLA”
Carlo Verdone - Mestre @ credit Giampiero De Robertis

CARLO VERDONE HA PRESENTATO A MESTRE IN ANTEPRIMA PER IL NORDEST IL SUO NUOVO FILM “SI VIVE UNA VOLTA SOLA”

 Il  nuovo film di Carlo Verdone “Si vive una volta sola” con gli attori Anna Foglietta e Rocco Papaleo

Grande interesse a Mestre per il nuovo film di Carlo VerdoneSi vive una volta sola”, presentato in anteprima dal regista romano alla stampa e al pubblico del Nordest lo scorso 12 febbraio. Presenti con lui nell’Auditorium di M9 – Museo del ‘900 di Mestre gli attori Anna Foglietta e Rocco Papaleo.

Carlo Verdone Mestre @credit Giampiero De Robertis

Tra curiosità e aneddoti sulla sua carriera, durante l’incontro con la stampa l’attore romano, al suo ventisettesimo lavoro come regista, ha spiegato la genesi e la lavorazione del film, soffermandosi sul futuro del suo cinema ma anche, da attento osservatore della società, sui temi dell’attualità.

«Il film è la storia di una grande amicizia – ha spiegato Verdone – racconta di un’equipe chirurgica di grande talento, dalla vita privata disastrata, piena di solitudine e problemi. Tutto ciò emerge quando sono costretti a fare un viaggio: uno di loro ha un referto medico preoccupante. E in questo viaggio accadono molte cose».

Un film che mette in primo piano l’amicizia, quella vera, oggi sempre più preziosa per il regista: «Il film è un vero e proprio inno all’amicizia, di cui oggi abbiamo bisogno perché con i social siamo ormai tutti alla ricerca di contatti virtuali. La vera amicizia è quella fisica, che scarseggia purtroppo, in un mondo che si ritira sempre a casa davanti a smartphone e computer».

La coralità è un nuovo traguardo per Carlo Verdone, che per il cast di “Si vive una volta sola” si è affidato a Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Max Tortora: «Dopo 27 film penso che la coralità sarà il mio futuro. In 43 anni ho fatto tanti film come protagonista, ma adesso ho voglia di condividere con altri attori. Non di fare un passo indietro, ma farne uno insieme a loro. Quando Giovanni Veronesi mi ha proposto questo soggetto, la fortuna ha voluto che Anna, Rocco e Max avessero il tempo libero per girare. Il cast è stato meraviglioso, abbiamo lavorato nel migliore dei modi, non potevo chiedere di meglio».

Un attore e regista che continua ad essere amato dal pubblico: «Il mio lavoro è stato un viaggio fantastico e continua ad esserlo. In una carriera ci sono film che riescono bene, altri meno. Penso tutto sommato che sia giusto così, a volte anche da un film minore trovi la forza di fare uno scarto maggiore. Non credo di aver dato fregature al pubblico. Se continuo a durare così tanto è perché continuo a sterzare, sono passato dal personaggio unico alla commedia raffinata, poi al sociale, al sentimentale, ai temi della megalomania e bipolarità. Ho cercato di raccontare questi decenni a mio modo, penso di averlo fatto sicuramente con onestà, non mi rimprovero niente».

Uno sguardo anche sull’Italia di oggi, e sulle difficoltà che il cinema e la comicità incontrano nel racconto della contemporaneità: «Oggi è molto più difficile raccontare l’Italia, soprattutto a causa della globalizzazione degli ultimi decenni, perché ha reso le persone tutte uguali. Stessi capelli, marche, tatuaggi, parole, alla fine c’è un appiattimento. Un “giovane Verdone” di oggi che volesse raccontare la società, farebbe fatica. A complicare le cose, anche il fatto che non c’è più quell’ottimismo di una volta.È cambiata anche la gente, non c’è più quella predisposizione alla leggerezza, ed è difficile far ridere. Alla fine la globalizzazione ha portato anche tanta solitudine, rancore e diffidenza».

 Si vive una volta sola”, in uscita il 26 febbraio, è la nuova, irresistibile, beffarda radiografia dei nostri tempi di Carlo Verdone, il quale ancora una volta ci regala uno spaccato del presente attraverso il suo sguardo acuto, dissacrante e sempre originale. Protagonista del film, girato interamente in Puglia, un quartetto di medici, eccellenti tanto nella professione quanto nel partorire scherzi spietati, soprattutto se la vittima di turno è l’amico Amedeo. Durante un viaggio nel Sud d’Italia, i quattro amici vivranno un’esperienza indimenticabile, con un colpo di scena che lascerà un segno indelebile nelle loro vite.

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About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

2 commenti

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