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TRENTO FILM FESTIVAL, TRE GRANDI SERATE CON I PROTAGONISTI DELL’ALPINISMO

FLORIAN RIEGLER – DREAMCATCHER Venerdì 4 ottobre al Teatro di Gries, ore 21.00

 

I fratelli Riegler, Martin e Florian, amano viaggiare in Paesi lontani e posti sperduti. Partire per poi tornare di nuovo a casa – salire per poi scendere – sognare per vivere. In 80 minuti molto avvincenti, “Dreamcatcher” narra della vita tra verticale e terra ferma, tra pericolo e sicurezza e tra cielo e terra. E narra del tentativo di rincorrere i propri sogni. Brevi filmati, riprese spettacolari e immagini impressionanti ci propongono le imprese del più giovane dei due fratelli Riegler.

E’ un viaggio che ci porta nei Paesi più disparati del mondo e nei posti più belli del suo Paese d’origine. Florian Riegler racconta alcune delle avventure più emozionanti degli ultimi anni: prime ascensioni di di vie di arrampicata nelle Alpi fino al decimo grado di difficoltà; la salita della cascata più difficile in arrampicata mista, nonché alcune recenti spedizioni: in Pakistan, per esempio, dove i fratelli Riegler, durante la prima ascesa del Darwo Chook insieme a Simone Moro, arrivarono a toccare i propri limiti. E ancora la prima ripetizione invernale della via “Schachmatt” sul Gran Zebrù, quando Florian soffrì di congelamenti, e i fratelli Riegler riuscirono a compiere una delle vie più difficili arrampicate su ghiaccio del vecchio continente.

E ancora li vedremo arrampicare sulle pareti più famose delle Alpi utilizzando attrezzature rigorosamente d’epoca, ma anche in Spagna, dove Florian ha accompagnato il fratello nel tentativo di scalare due pareti in un solo giorno, cosa che è stata possibile ricorrendo al base jump che ha reso molto rapida la discesa.

 

Florian e Martin Riegler

Il motto dei Rieglerbrothers di Bolzano è “Always climbing”. Il fatto di non trovarsi solo occasionalmente sui percorsi in verticale, è dimostrato dalla loro collezione impressionante di scalate nel mondo alpino. Scalate difficili, psicologicamente impegnative o ripetizioni soprattutto nelle Dolomiti che hanno fatto notizia negli ultimi anni. Nel 2012, in occasione di una produzione cinematografica sui fratelli Messner, il film Nanga Parbat del regista Josef Vielsmaier, Florian e Martin Riegler recitarono nel ruolo dei fratelli Günther e Reinhold.

Florian Riegler, oltre alle sue avventure in verticale, lavora anche come guida alpina. Gli altri interessi di questo trentenne sono la fotografia, la scrittura, i viaggi e ama suonare la tromba. Difficile immaginarsi che gli rimanga ancora abbastanza tempo per il suo vero lavoro, ovvero il coltivatore di frutta e viticoltore.

Martin Riegler è nato nel 1980 ed è il più grande dei due fratelli altoatesini. Quando non è in giro per le montagne fa l’architetto e il falegname. “Scalare è il filo rosso della mia vita” dichiara e “think vertical” il suo motto.

SIMONE MORO – IN VETTA AD UN SOGNO  Martedì 1° ottobre al Teatro di Gries, ore 21.00

In questa serata che ha lo stesso titolo del suo ultimo libro uscito a giugno per Rizzoli Simone Moro ripercorre vent’anni di spedizioni in Himalaya, anni di grandi soddisfazioni ma anche di difficoltà e di rinunce. Il suo è un lungo viaggio di avvicinamento, dalle Alpi bergamasche fino in cima al sogno di raggiungere la vetta più alta della Terra e realizzare il suo destino di alpinista sulla scia dei grandi del passato.
Nel corso della serata sarà proiettato il documentario Exposed to dreams, per la regia di Alessandro Filippini e Marianna Zanatta che racconta  il tentativo nella primavera 2012 di Simone e Denis Urubko di concatenare per la prima  volta l’Everest  con il vicino Lhotse. Un tentativo  sfumato quando a  quota  7500, Simone Moro si è trovato incolonnato verso il Colle Sud in una fila infinita di alpinisti che si rifiutava perfino di lasciarlo passare. E’ la fotografia impietosa di quello che è diventato l’alpinismo himalayano ai nostri giorni: ancora avventuroso come negli anni delle prime spedizioni, oppure nulla più di una nuova forma di turismo estremo?

ANDY HOLZER – GIOCO DI EQUILIBRIO Mercoledì 9 ottobre al Teatro di Gries, ore 21.00

Quando si è alpinisti ad alto livello le strade che si possono seguire sono molte: c’è l’alpinismo esplorativo e c’è l’alpinismo himalayano. Tra le diverse “collezioni” di cima a cui gli alpinisti possono ambire ci sono tutti gli 82 quattromila delle Alpi, ci sono i 14 ottomila e poi ci sono le “Seven Summits”, le montagne più alte di ciascun continente. Un obiettivo di tutto rispetto. All’austriaco Andy Holzer, manca solo una cima per completare questa collezione, la più ambita da tutti gli alpinisti di rango, proprio quell’Everest che Hillary e Tenzing conquistarono esattamente sessant’anni fa. C’è però una  cosa che va precisata, Andy Holzer è cieco dalla nascita, il che non gli ha impedito di raggiungere i suoi obiettivi, di vivere pienamente la sua vita e diventare un ottimo alpinista trasformando il suo handicap in una opportunità. Perché in fondo non serve vedere le montagne, basta “sentirle” per poter viverne tutte le emozioni.

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