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Italia, ad un passo dal ritorno

Non è bastata la magica punizione di Andrea Pirlo, l’Italia si deve accontentare di un amaro pareggio e legarsi irrimediabilmente ai risultati finali delle dirette avversarie. Anche in questa edizione di Europei di calcio la Nazionale Azzurra sarà costretta a vincere l’ultimo incontro del suo girone contro l’ormai eliminata Repubblica dell’Irlanda del ‘Trap’ e sperare nel successo dei campioni del mondo, la Spagna di Del Bosque, contro la temibile Croazia. Ma forse questo non è l’anno giusto per meritarsi questo passaggio, forse questo è l’anno della disfatta. Non si tratta di anti-patriottismo, si tratta di risveglio morale, di orgoglio ferito, di perdita di credibilità in uno sport macchiato dalla corruzione. Partiamo dall’inizio del campionato quando dei professionisti pagati fior di quattrini decidono di fare uno ‘sciopero’, facendo di fatto saltare il primo turno della stagione 2011-2012. Nella situazione economica in cui si ritrovano molti paesi europei, tra cui l’Italia, nelle drammatiche situazioni di migliaia di persone che sono ridotte alla povertà, in disoccupazione, mi è sembrata decisamente fuori luogo questa scelta dei calciatori italiani. Ma sorvoliamo, il popolo italico è tendenzialmente buono e non si cura molto di questi capricci. Non dimentichiamo naturalmente che durante l’estate 2011 uscirono le prime notizie su possibili illeciti legati al calcio-scommesse, nella quale erano compresi anche ex calciatori tra cui Beppe Signori. La stagione 2012 si conclude con lo scudetto alla Juventus, tornata a brillare dopo tanti anni di buio. Lo scudetto però viene subito accantonato perchè nel frattempo le indagini sul calcio-scommesse sono andate avanti e il polverone è diventato un tornado. Moltissimi giocatori di ogni categoria accusati di brogli, partite truccate, dirigenti e società sportive multate o penalizzate pesantemente, per un giro di milioni di euro che transitavano dall’Asia, passando per i balcani, fino alla penisola italiana. Tutto questo a pochi giorni dall’inizio dell’europeo; l’apice si raggiunge quando Criscito, in ritiro con la nazionale, viene arrestato per le vicende discusse in precedenza. L’umiliazione è enorme, forse sarebbe meglio non partecipare quest’anno alla competizione europea, più che altro per una questione di moralità. Invece in Polonia gli azzurri ci vanno; forse con delle vittorie gli italiani si scorderebbero immediatamente del marciume che c’è nel calcio nazionale, o dei tanti problemi economici o delle catastrofi naturali che stanno colpendo il nostro paese. Ma gli azzurri ci sono in Polonia e ci provano. Infatti dopo la partita con la Spagna la fiducia è aumentata, la speranza è più tangibile. Naturalmente per ritornare subito alla realtà bastano poche ma dirette dichiarazioni di Antonio Cassano, che in conferenza stampa per rispondere a Cecchi Paone riguardo alla presunta presenza di un omosessuale tra gli azzurri, dichiara:”Froci in squadra? Spero di no”. Forse è meglio che l’Italia esca dai campionati europei, per evitare ulteriori umiliazioni, per una questione di orgoglio personale di ogni cittadino che non si sente più rappresentato da quel mondo del calcio troppo corrotto, che ha per protagonisti giovani ignoranti molto abili con la palla ma poco elastici con il cervello.

Carlo Liotti

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About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

4 commenti

  1. La nazionale è lo specchio dell’Italia: persone che guadagnano una sacco di soldi e non riescono a combinare nulla di buono, ma continuano a fare i comodi propri.

  2. ettore mondello

    Caro Carlo, mi piace il tuo modo di scrivere, arioso e lineare. Per noi italiani il calcio è una malattia, di cui ci si attossica da piccoli e da cui non si guarisce mai. In Italia pagano per intero le tasse solo quelli che subiscono le ritenute alla fonte. Chi può, invece, sforbicia, occulta, si fa lo sconto. La nostra è una cultura individualista, che non riconosce altro corpo sociale che la famiglia. Ci sono altre culture, invece, dove la famiglia è nulla e lo Stato è tutto, il famoso Leviatano di Hobbes. Aiutateci voi giornalisti, veri sacerdoti dei tempi moderni, a trovare la giusta via.
    Ettore da Roma.

  3. Non è necessario essere dei grillini, per essere d’accordo con il redattore di questo articolo. Siamo veramente stufi di gente che guadagna milionate di euro a palate, e si nasconde sempre dietro il timore che altri vogliano imbrogliare il gioco – vedi la storia del biscotto – Ma senza un ossatura dritta e senza faticare tutti i giorni per un pezzo di pane è facile sentirsi vittime. Grazie Liotti per quello che dici, ma in parte mi spiace che abbiamo passato il turno perchè così presto tutti contenti dimenticheranno nuovamente tutti gli scandali che ruotano dietro il pallone.

  4. Mi è piaciuto molto , parole giuste , perché si DEVE investire nel futuro . Si DEVE avere IL CORRAGGIO di farlo e fa bene quando si leggono articoli ben scritti . Largo ai GIOVANI , alle loro idee . Complimenti .

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