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CIAO CIAO EUROPA LEAGUE

Si chiude l’esperienza dell’Udinese in Europa League con la sconfitta casalinga contro il Liverpool in una gara utile solo per gli inglesi che si qualificano ai sedicesimi di finale della seconda manifestazione europea. Per l’Udinese finisce qui la stagione degli impegni oltre confine che hanno dato, in sei incontri, la sola ma straordinaria gioia di vincere all’Anfield di Liverpool in una serata storica e magica.

Serata però a cui hanno fatto seguito 4 sconfitte che hanno relegato gli uomini di Guidolin all’ultimo posto con i soli 4 punti conquistati nelle prime due, promettenti partite. Peccato perchè con un esito diverso nella doppia sfida contro gli svizzeri dello Young Boys l’ultima partita sarebbe stato un scontro diretto per passare il turno, ma la campagna europea di questa stagione è fra le più sfortunate e allo stesso tempo tristi dell’intera storia bianconera. Annata però messa in preventivo, anche se la sfortuna dei sorteggi non era calcolata, perchè i miracoli si possono ripetere, ma non sempre e comunque.

La partita con il Liverpool è una gara che, per i bianconeri vale solo per la storia e per provare qualche soluzione nuova come la difesa a 4 con Faraoni laterale di destra e per ritrovare, dopo lungo tempo, Pinzi.

Il match risente, come ovvio, della diversa condizione dei contendenti. Da una parte l’Udinese sicura della mancata qualificazione, dall’altra il Liverpool costretto a vincere per proseguire il cammino europeo. E’ l’Udinese però, contrariamente alle attese, che prova a impensierire gli inglesi nella prima fase senza molte fortune: prima Ranegie di testa a lato, poi Pereyra ma il portiere dei Reds non si fa sorprendere. E’ il Liverpool però che trova la via del gol al 23′: angolo di Shelvey, Suarez tocca di testa verso Suso che scarica per Henderson che trova un rasoterra che batte Padelli in porta al posto del titolare Brkic. La prima frazione vive di qualche lampo, da una parte Fabbrini tira ma Reina è ben piazzato, dall’altra si fa vivo Suarez prima con un tiro alto poi con una bella rovesciata deviata in angolo da un attendo Padelli.

L’inizio del secondo tempo vede ancora gli ospiti protagonisti con Suso e Suarez che però non trovano la porta. I friulani ci provano ancora di testa con Ranegie ma la palla è alta. Da registrare, nella cose negative della serata l’infortunio di Benatia entrato ad inizio ripresa che è costretto a lasciare il match dopo appena un quarto d’ora. La partita prosegue stancamente e vede protagonista Padelli che si fa perdonare dopo la poca attenzione sul gol subito grazie a due ottimi interventi su Henderson e ancora su Suarez. In finale di match ingiusta espulsione per doppio giallo a Pasquale, ingresso di Di Natale che tocca il record di Bertotto di 33 presente in Europa con la maglia dell’Udinese e conclusione a pochissimi secondi dal termine dello stesso capitano che da buona posizione incrocia con il destro mettendo paura, e non poca, al Liverpool obbligato a vincere per la qualificazione.

Si chiude così la gara e la campagna europea bianconera con qualche rammarico, ma con la speranza di ricalcare questi importanti palcoscenici quanto più presto possibile per ritornare a sentir profumare aria di Europa allo stadio Friuli, magari nell’anno della sua ristrutturazione, visto che questa stagione l’obiettivo piazzamento europeo, tranne in caso di una straordinarie cavalcata in Coppa Italia, sembra decisamente alla portata di altre squadre decisamente più attrezzate.

Il girone A dell’Europa League si chiude con Liverpool, Al Anzhi e Young Boys a 10 punti e Udinese a 4. Si qualificano le prime due, rispettivamente come prima e seconda, grazie ai risultati negli scontri diretti.

Rudi Buset
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About Rudi Buset

Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti dal 2013 Diplomato presso l’ITC Einaudi nel 2007, lavora presso una carpenteria leggera artigiana. Impegnato nel sociale e in politica, da anni collabora con diverse realtà del suo territorio con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo. Appassionato di tutto ciò che riguarda l’uomo in quanto “animale politico” oltre che allo sport (in primis il calcio).

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