Apparse delle scritte su alcuni manifesti affissi a Spilimbergo (Ud)
Deperu: “Non ci lasciamo certo intimidire da casi di isolato vandalismo. Piuttosto preferiamo concentrarci su tanti attestati di solidarietà che riceviamo. Tra tutti, quello di un ragazzino di 16 anni di Udine che ci ha ringraziato perché ha trovato il coraggio di parlare della sua omosessualità con i genitori”
Quasi 1000 i manifesti affissi in 18 comuni delle province di Udine e Pordenone per dire no all’omofobia
“Piuttosto che concentrarci su questi atti vandalici preferiamo pensare ai tanti attestati di solidarietà e apprezzamento che stiamo raccogliendo in tutto il Friuli. E fra tutti, il caso di un ragazzino di Udine, di soli 16 anni, che ha voluto dirci grazie. I nostri manifesti gli hanno dato il coraggio per parlare della sua omosessualità con i suoi genitori, e noi non possiamo che esserne felici”.
Così il presidente di Arcigay Friuli “Nuovi Passi”, Giacomo Deperu, commenta le scritte apparse a Spilimbergo (Pn) su alcuni manifesti della campagna di Arcigay e Arcilesbica Udine contro l’omofobia. Alcuni manifesti, infatti, sono stati imbrattati da sconosciuti con una evidente scritta “vergogna” e dal tentativo di nascondere le parole “gay” e “lesbica”. Anche su un altro manifesto in città era apparsa una piccola scritta “Che vergogna”, ma questa volta l’azione, a giudizio delle associazioni per la difesa dei diritti di lgbt, appare decisamente più organizzato.
“Una campagna così coraggiosa e all’avanguardia non si lascia certo intimidire da casi di isolato vandalismo, che sono certo non trovano appoggio in una città come Spilimbergo, anche se ci piacerebbe ricevere un segno di solidarietà da un’amministrazione troppo timida su questi temi”.
Attualmente, lo ricordiamo, sono affissi circa 1000 manifesti in 18 comuni delle province di Pordenone e Udine e la loro presenza anima discussioni, positive e negative, nelle famiglie così come sui social network.
Sui manifesti campeggiano le foto di Nadia con il suo papà gay Stefano Miorini di Spilimbergo (Pn) e di Davide con la sua mamma lesbica Yvette Corincigh di Venzone (Ud). Sotto i testimonial della campagna le scritte “Mio papà è gay e non sa piegare i calzini, come tutti i papà” o, nell’altra versione, “Mia mamma è lesbica e rompe le scatole come tutte le mamme”, affiancate entrambe dallo slogan “il valore delle famiglie friulane”, dove famiglie è volutamente declinato al plurale.
Rudi Buset
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